Angelo Iervolino, ex allenatore sia dell’Ischia Calcio che delle giovanili di Juve Stabia e Lazio, è stato intervistato in esclusiva da IamNaples.it. Ecco le sue dichiarazioni:
Lei ha lavorato per tanti anni sia nei settori giovanili che nel calcio dilettantistico. Si può descrivere che situazione c’è in questi due ambiti così fondamentali per l’intero movimento italiano?
“Io credo che tutto il calcio, senza distinzioni di categorie e ambiti, stia vivendo un riassestamento e come ogni nuovo inizio, nuovi movimenti. C’è il bisogno di aspettare e capire se chiaramente ci si è mossi verso la direzione giusta. Credo fortemente che nell’ambito dilettantistico si debba avere la forza, e la pazienza, di procedere, verso quella strada che io chiamo “sostenibilità tecnica”. Bisogna cercare di programmare uno zoccolo duraturo, con l’aggiunta anno dopo anno di tasselli, così che ogni anno si debba ripartire da zero. Nelle mie ultime esperienze in Eccellenza ho visto una tendenza dei presidenti verso tale aspetto che deve essere incrementata ancora di più, dando spazio ad una progettualità tracciata dalle richieste del calcio moderno e, quindi, anche in visione futuristica. Si deve lavorare con il fine che tutto il movimento possa essere fucina di giocatori pronti per le categorie professionistiche”.
Cosa ne pensa dell’arrivo di Conte al Napoli? Difesa a tre o a quattro?
“Il mister è l’emblema di un tipo di calcio fatto di organizzazione e mordente. In questo momento storico del Napoli credo che sia stata la scelta migliore per ciò che si è chiamati a ricostruire sia dal punto di tecnico che della passione. Conte è un fautore della difesa a tre fatta di aggressività, propensione offensiva e movimenti super coordinati, ma è chiaro che il suo primo obiettivo sarà quello di vincere e farà tutto ciò che sarà necessario, a prescindere dai sistemi di gioco, per riuscirci”.
Il calcio sta andando nella direzione della pressione a tutto campo, è la strada giusta? E’ vero che ormai non c’è più un modulo fisso?
“La questione dei numeri dei sistemi di gioco è ormai superata da vari anni, conta l’interpretazione che si dà agli sviluppi. Si parla di sistemi di gioco solamente in situazione statica, ma ogni squadra ora deve avere la capacità di difendere ed attaccare in maniera differente in funzione degli atteggiamenti degli avversari: riconoscere spazi, momenti e strutture all’interno delle tante “partite” all’interno della gara stessa. In merito a questo possiamo citare un’intervista di Guardiola che dice: “Mi chiedono: Come attaccherai? Io rispondo: dimmi come difendi”.
E’ da molti anni ormai che non si parla più di ruoli, Cosa ci può dire su questo?
“Il concetto di marcatura uomo-uomo a tutto campo è una strada. Sicuramente, nel calcio moderno è richiesta tanta forza, tanti duelli, per via degli spazi sempre minori da conquistare, è un concetto che si sta impiantando nelle idee degli allenatori. Gasperini, ed altri , lo attuano da tanti anni ma solo ora magari con la vittorie in termini di trofei balza all’occhio, anche se la vera vittoria è stata questa: il cambiamento di interpretazione. Ma non ci dobbiamo dimenticare che qualsiasi cosa si faccia come atteggiamento tattico è dettato da ciò che sono le caratteristiche dei giocatori a disposizione e, quindi, da uno studio preciso della situazione di partenza”.
Santoro potrebbe occuparsi della Primavera del Napoli, sarebbe una scelta giusta?
“Santoro è un profondo conoscitore di calcio. Sono certo che porterebbe le sue esperienze di alto livello al servizio dei giovani, della Primavera e di tutto il movimento giovanile del Napoli. E’ chiaro che si dovrebbe dargli tempo per tracciare la via più funzionale alle giovanili partenopee. È importante, parlo in maniera generale, dare una maggiore visione futuristica, anche in termini di richiesta del calcio moderno, alla formazione dei giovani calciatori”.
Lei ha lavorato sia nella Lazio e nella Juve Stabia. Cosa pensa dei momenti di queste due squadre?
“La Lazio è in un momento di riassestamento. Con Sarri si era tracciata una linea metodologica diversa, poi l’arrivo di Tudor, che è uno di quei tecnici pionieri di un tipo di gioco con la marcatura uomo-uomo, sembrava aver trovato una nuova strada. Ma si sa che nel calcio nulla è scontato ed ora con Baroni, di certo, Claudio Lotito ha messo in panca un allenatore che poteva meritare questa grande chance anche prima. La Lazio è sempre una società top level che cerca con oculatezza di raggiungere gli obiettivi prefissati. La Juve Stabia viene da un’annata favolosa. Tutte le componenti (tecniche, dirigenziali, logistiche) hanno dato il massimo e hanno fatto sì che si potesse raggiungere un traguardo non preventivato come la Serie B. Ricordando L’uomo in più, ovvero il Menti . Il pubblico ha dato un apporto straordinario e lo darà anche l’anno prossimo, facendo sì che la squadra faccia bene anche in B”.
Progetti per il futuro?
“Ambizione, professionalità e voglia di migliorarsi in maniera costante sono caratteristiche che non devono mai mancare ad allenatori, giocatori e società. Per il mio futuro ci sono stati un paio di avvicinamenti da parte di società del campionato di Eccellenza campana. Bisogna aspettare la chiamata di un ambiente che abbia ambizione e che cerchi di puntare agli obiettivi con forza, determinazione, passione, convinzione e pazienza. Ma oltre a questo, chissà, che non nasca anche la possibilità di rientrare nei professionisti”.
Angelo Iervolino allenatore professionista Uefa A ed Analista . Autore di articoli tecnici .
Le ultime esperienze.
-Ischia 21/22 semifinale playoff serie D persa col San Marzano + Semifinale di coppa Italia persa ai rigori (l’ischia non la raggiungeva da 18 anni)
-Forio 22/23 l’anno scorso salvezza (da dicembre in sella) con record di punti della storia del Forio.
– Forio 23/24 quest’ anno raggiunta semifinale coppa Italia storica per Forio, persa con la Sarnese a 5’ dalla fine e poi cambio panchina.
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