Cinque anni al Napoli con Reja, due all’Udinese, una carriera da centrocampista spesa principalmente al Nord tra Como, Milan, Monza e Vicenza. Fabio Viviani ha fatto parto della storia recente del Napoli nei primi anni dell’era De Laurentiis, per poi maturare esperienze da allenatore di prima squadra. Adesso è al Palermo, in qualità di collaboratore tecnico di Iachini, ma non scorda il suo passato, nè quello napoletano, nè quello friulano. La redazione di IamNaples.it ha contattato Viviani per un commento sul match di ieri, sul suo Palermo e sui presidenti De Laurentiis e Zamparini. Ecco l’intervista:
Napoli-Udinese è terminata 1-0 grazie alla duecentesima perla di Higuain. Un tuo commento da doppio ex.
“Sicuramente la squadra di Colantuono ha creato qualche difficoltà al Napoli, ma come spesso succede in questi casi, sono i grandi campioni a fare la differenza e a trasformare un dettaglio in oro. Higuain è uno di questi, un campione di assoluto livello e il suo gol è stato determinante”.
Cosa è cambiato nel Napoli e in Higuain rispetto alla passata stagione?
“Lo spirito è diverso, ricordo un Higuain arrabbiato l’anno scorso a Palermo, molto coinvolto nelle proteste, mentre quest’anno è molto più disponibile così come gli altri campioni che ha il Napoli che vogliono dimostrare di più rispetto alla passata stagione. C’è tutta un altra voglia nel Napoli di Sarri”.
Sarri ha cambiato il Napoli, dove è stato bravo il mister?
“Il mister è riuscito presto a dare la sua impronta alla squadra, lo si nota nelle piccole cose, nell’organizzazione della squadra, nell’esecuzione delle palle ferme, nelle rimesse laterali, nei calci d’angolo. Questa ricerca è farina del sacco del mister, la squadra lo segue, poi in avanti c’è tantissima qualità ed è giusto che un allenatore intelligente lasci giocare i grandi campioni”.
Niente Italia per Jorginho e Insigne, Conte li ha lasciati fuori.
“Jorginho sta facendo un campionato importante, è determinante per il Napoli, ma credo che in Nazionale ci siano giocatori, anche se infortunati, che hanno più conoscenza dei meccanismi della Nazionale e di Conte. Credo però, che la convocazione di Jorginho possa arrivare presto”.
Da ex Napoli, che cambiamenti vedi in De Laurentiis e nell’assetto societario?
“Lo posso dire solo esterno, ma quello che vedo è un De Laurentiis più equilibrato nei rapporti con la squadra, qualità che gli mancava nei primi anni, quando ero al Napoli assieme a Edi Reja. Il cambiamento societario ha rafforzato la squadra, anche all’inizio del campionato il presidente è riuscito a isolare e tutelare Sarri nonostante i risultati non brillanti delle prime giornate”.
Quali analogie ci sono tra Zamparini e De Laurentiis?
“Sono due presidenti che hanno grande forza e voglia di innovare e cambiare, il presidente del Palermo ha sempre cercato di cambiare il “palazzo” e credo che De Laurentiis gli sia simile in questo, cerca di cambiare un po’ le cose che non gli piacciono”.
Il Palermo ieri ha battuto il Chievo e sta facendo un campionato all’altezza delle sue aspettative.
“Per quanto riguarda punti e classifica stiamo facendo quello che ci aspettavamo, forse abbiamo perso qualche punto in giro, come a Milano con il Milan e a Torino con i granata. Siamo un po’ indietro dal punto di vista del gioco, stiamo cercando di trovare una compattezza che ci possa dare una mano in più per risolvere nel migliore dei modi alcune partite. Abbiamo molti giocatori nuovi, credo che col tempo la squadra giocherà meglio”.
A cura di Dario Gambardella
