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Egregio avvocato Agnelli, non è questione di tifo ma di ‘stile’ e del rispetto delle regole…

Lettera a Gianni Agnelli sulle continue cadute di stile della Juventus

Egregio avvocato Gianni Agnelli,

mi permetto di disturbarla, ma le garantisco che lo faccio per un motivo molto importante. Mi vorrei scusare con lei per il comportamento tenuto dalla dirigenza della ‘sua’ tanto amata Juventus in queste ultime settimane.

Egregio avvocato, la sua Juve è stata sempre contraddistinta da uno stile elegante tanto da essere battezzato ‘lo stile Juve’, ma in questi ultimi anni è cambiato qualcosa  e in questi giorni la dirigenza bianconera ha veramente toccato il fondo.

Si, egregio avvocato perché la ‘sua’ Juve ha fatto  ricorso per la sentenza del giudice sportivo sui cori d’insulto verso la città di Napoli e Koulibaly (CLICCA QUI). A motivare questa scelta è stato l’attuale avvocato della Juve Luigi Chiappero con una lettera che affermava che c’era stata una disparità di trattamento tra Juventus e le altre società.

Risultato del ricorso? Respinto ed è stata aggravata anche la pena almeno nella forma (CLICCA QUI); di certo non è sta una bella figura della sua Juve.

Egregio avvocato, mi permetto di dire che se ci fosse stato lei questo ricorso non si sarebbe mai fatto, anzi si sarebbe scusato con la città di Napoli. Perché lei avrebbe capito che in questi casi non si può fare ricorso, non si può fare ricorso sui continui cori discriminatori e inneggianti al colera e al Vesuvio e soprattutto sugli ululati razzisti indirizzati ad un giocatore di colore; in questo caso Koulibaly.

Lei avrebbe capito che si sarebbe mandato un messaggio sbagliato ovvero che la società bianconera è insensibile dinanzi a queste questioni.  Lei avrebbe capito che sarebbe stato un incredibile autogol per l’immagine del club italiano più vincente nella storia del calcio.  Lei è stato sempre attento all’immagine che emanava la Juve perché di certo non si può essere simpatici a tutti quando si è la squadra che vince più spesso.

Ora, il ”suo” amato club è diventato prepotenze e stizzoso sapendo di essere la squadra più forte in Italia e questo, probabilmente, durerà per molti ancora, ma non deve essere una giustificazione perché  bisogna anche saper vincere.

Non c’è più lo stile Juve che sapeva divincolarsi dalle continue polemiche attorno alle sue vittorie. Egregio avvocato è un peccato, perché la Juventus essendo il club più importante d’Italia dovrebbe dare un messaggio di pura fermezza contro certi cori, dovrebbe dare l’esempio e invece si ostina a dare il messaggio di essere sopra tutte le regole.

Qui non è questione di colori di squadre perché alcuni messaggi da ‘Viva l’Heysel’ e ”Contento di Superga’ non dovrebbero esserci in uno stadio.

Egregio avvocato, non ci soffermiamo sull’inchiesta che sta facendo tremare la ‘sua’ Juve  sui rapporti con la ‘Ndragheta e la ‘veloce e sorprendente’ esautorazione di Marotta dal club perché ci sono ancora molte cose da chiarire, ma questo è un’altra macchia sul ‘suo grande amore’.

Egregio avvocato, da avversari del calcio ci manca il ‘suo stile” ironico e incisivo, ci mancano i suoi sfottò piccati ma giusti, ci manca la sana e pura rivalità dei tempi di Maradona e Platini. Quanta nostalgia….

A cura di WILLIAM SCUOTTO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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