È un mercato nuovo, quasi azzerato perché dall’Arabia Saudita non si spinge più come la tempesta di un anno fa e soprattutto la Premier sconta le nuove regole su fair play finanziario e tetto salariale. Il colpo più esoso è Zirkzee che dal Bologna si è trasferito al Manchester United, ci sono società come il Liverpool ancora senza movimenti da registrare e il City ha solo riportato a casa Savinho dopo l’esperienza al Girona.
Questa congiuntura internazionale ha reso più complicata la vicenda Osimhen che a 25 giorni dalla fine del mercato è ancora del Napoli, con una clausola rescissoria da 130 milioni di euro e un ingaggio di 14 milioni lordi e 11 netti. Il Paris Saint Germain senza Mbappè non si è ancora liberato di almeno uno tra Kolo Muani e Goncalo Ramos, ha dato priorità a Joao Neves, centrocampista diciannovenne dal Benfica. Una linea che ormai accompagna i grandi club: guardare anche alla prospettiva, non solo al presente.
Il Chelsea ha il problema del tetto salariale e l’unica operazione fattibile con i Blues è il prestito con obbligo di riscatto sia per Osimhen che per Lukaku dopo Ferragosto, l’Arsenal si è inserito ma non ha ancora compiuto l’affondo pur avendo abbandonato l’opzione Gyokeres.
Non è colpa di nessuno, è il mondo che va così dopo anni di spese folli, di un’industria sempre con il piede sull’acceleratore, diseguale, in cui le regole non sono assolutamente uguali per tutti. Il Napoli, però, si trova con un problema tecnico: la confusione al centro dell’attacco. L’unica certezza è Raspadori che Conte ha ripescato in versione centravanti nelle amichevoli contro il Brest e il Girona, del resto non c’è certezza. Simeone e Cheddira non sono certi della permanenza, anzi almeno uno dei due partirà. C’è poi il caso Osimhen, che s’allena ma non viene convocato per le amichevoli mentre Lukaku lavora da solo con il Chelsea attendendo che si sblocchi la vicenda Osimhen e possa riabbracciare Conte. Victor ha l’accordo con il Paris Saint Germain che, infastidito dal rifiuto del Napoli per Kvaratskhelia, offre soltanto 80 milioni di euro per il centravanti nigeriano.
Non è l’unica situazione all’insegna della confusione che regna in casa Napoli. I due allenamenti congiunti con Cavese e Casertana hanno fotografato il dislivello con le seconde linee in alcuni ruoli. Il Napoli ha bisogno d’alzare il livello di qualità in mezzo al campo, per farlo deve risolvere le incertezze sui giocatori in bilico. Mario Rui, Juan Jesus, Cajuste, Simeone, Cheddira, Ngonge, l’esercito dei punti interrogativi che finora non ha prodotto situazioni interessanti sul mercato. L’unica trattativa avviata in uscita riguarda Gaetano, il Parma è in vantaggio e nel corso di questa settimana potrebbe esserci l’accelerazione decisiva. Conte naviga in questo momento in una serie di “vorrei ma non posso” che vanno risolti, pur nella consapevolezza delle difficoltà operative di questa sessione di mercato.
La priorità del direttore sportivo Manna è il centrocampo, reparto in cui il Napoli ha in mente un doppio colpo: Gilmour per arricchire l’organico di un vice Lobotka e Brescianini, un incursore che può fornire anche qualche gol con gli inserimenti. Nel reparto degli esterni offensivi, piace David Neres del Benfica ma dovrebbero partire Simeone e Ngonge per sostenere questo colpo. Non è una priorità, si parte dai rinforzi a centrocampo ma va prima sbloccata la confusione. Il tempo passa, bisogna far presto.
Ciro Troise
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