Il momento economico-finanziario del calcio è complesso, la pandemia ha svuotato le risorse, spento la prospettiva di crescita, ormai bisogna adeguarsi e cercare di superare questa fase. Gli stadi saranno riaperti, il prossimo ostacolo da aggirare è il distanziamento di un metro tra spettatori che abbassa la quota al Maradona dal 50% al 33%.
La strada è ancora lunga, il Napoli è dentro questo contesto con l’aggravante di non aver ottenuto la qualificazione alla prossima Champions League nelle prossime due stagioni e il monte ingaggi che ha raggiunto quota 140 milioni lordi.
In questo contesto il Napoli deve fare una scelta, al momento i big sono tutti in rosa, il caso più complicato riguarda Insigne ma è comunque uno scenario pericoloso per la prossima estate, quando potrebbe materializzarsi l’addio a parametro zero senza l’accordo sul rinnovo del contratto.
Se De Laurentiis non cederà nessun big, vuol dire che non farà la “sforbiciata” al monte ingaggi annunciata nella conferenza stampa dello scorso 30 giugno a Roma.
Indebolire l’organico in un campionato estremamente competitivo espone al rischio del crollo, nelle ultime due stagioni sono serviti 78 punti per entrare nelle prime quattro. La Roma con Mourinho e la Lazio con Sarri rappresentano delle mine vaganti, il Napoli, per reggere più fronti, deve accontentare Spalletti e costruire un organico competitivo.
La squadra è forte, ha delle picche di talento importanti, Spalletti sembra avere le chiavi per far migliorare il gruppo sotto il profilo dell’organizzazione tattica ma ci sono delle lacune che vanno colmate.
Il problema Ghoulam e il vuoto a centrocampo
Mario Rui sulla fascia sinistra è solo, Ghoulam dovrebbe tornare ad ottobre tra i convocati ma non si possono avere garanzie sull’esterno algerino, nessuno può avere un’idea di quante partite riuscirà a giocare. Il Napoli ha perso tre co-titolari: Hysaj, Maksimovic e Bakayoko, che in ritiro sono stati sostituiti da Malcuit, Luperto e Folorunsho. Riguardo ai rientranti dai prestiti, soltanto Malcuit dovrebbe restare a fare il vice di Di Lorenzo.
Nelle idee di Spalletti i giovani dovrebbero andare altrove a trovare più spazio. Ci sono delle priorità: il difensore centrale può arrivare a fine mercato trovando una soluzione per Luperto ma sulla fascia sinistra e a centrocampo bisogna intervenire quanto prima.
Il Napoli spera di portare a casa Emerson Palmieri anche in prestito nelle battute finali del mercato, altrimenti s’andrà su qualche alternativa low-cost.
Il centrocampo, dopo l’infortunio di Demme, diventa l’epicentro della campagna trasferimenti. Sarebbe un peccato non intervenire in maniera precisa sulle lacune di un organico che rimane valido, vanificherebbe anche lo sforzo di trattenere big come Koulibaly o di aver acquistato un’estate fa un talento come Osimhen.
Il centrocampo tra il mercato e le soluzioni di campo
Fabian Ruiz rientra venerdì, non dovrebbe partecipare all’amichevole di Monaco di Baviera, ci sarà per la sfida del 4 agosto sul campo del Wisla Cracovia.
Spalletti coltiva l’alternativa tattica del 4-3-3, con Fabian Ruiz, Zielinski ed Elmas utilizzabili come interni di centrocampo. Nell’immediato si punterà su Folorunsho e Lobotka, Gaetano, che sembra comunque più adatto al ruolo di trequartista che davanti alla difesa, è stato confermato per la sfida contro il Bayern Monaco ma nel corso del mercato dovrebbe andare alla Cremonese in prestito.
Giuntoli e lo staff dello scouting del Napoli lavorano su possibili soluzioni. Al momento non ci sono state cessioni, la prima potrebbe riguardare Tutino, conteso da Parma e Salernitana.
Ounas piace alle neopromosse Empoli, Venezia e Salernitana, senza cessioni al momento non c’è budget a disposizione, si opterà per giocatori in prestito magari con diritto di riscatto o soluzioni per posticipare il pagamento ai prossimi bilanci.
Il Napoli riflette, l’identikit del centrocampista ricercato non dovrebbe cambiare con l’infortunio di Demme: serve un profilo di struttura, più rapido di Bakayoko, non solo nel passo ma anche nel pensiero. Piacciono tanto Zakaria del Borussia Monchengladbach e Koopmeiners dell’Az Alkmaar ma sono profili costosi.
Ciro Troise
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