Ritorna il campionato di serie A, allenamenti forse dal 4 maggio in poi al Centro Sportivo di Castel Volturno e ritiro fisso e continuo, anche con doccia in camera, al Marina di Castello, dopo averci avvertito che anche la intera Europa può essere presa a fischi in tempi grami come questi. Ghoulam riuscirà a tornare al calcio? Le 55 federazioni europee ne parlano in call conference. Qualcuno ci fornisce spiegazioni etniche estremamente interessanti. Il campionato di serie A quando e se dovesse ritornare si potrebbe giocare al Sud invece che al Nord. Cagliari è sud o nord? In che direzione va?
Intanto, da queste parti, si parla, come è giusto di Regione. Apprendiamo con sgomento che Vincenzo De Luca presidente, si troverà coinvolto nei tortuosi scontri con le Regioni del Nord. A comunicarcelo dolorosamente, non è il Mattino, che dovrebbe farci capire una buona volta per sempre che è un giornale di Napoli ma il Corriere della Sera. Il quotidiano di Milano ci informa pure che pochi producono a Napoli e moltissimi trafficano. I nostri conti in disavanzo. Per pareggiarli occorre l’apporto esterno. L’esterno – avverte chi scrive – è l’Italia. Quindi noi pure, o napoletani, o campani, o meridionali. Viene anche scoperto che fatichiamo due volte: per inventarci un lavoro e lavorare. E’ vero. Quale è il maggiore problema dei nostri problemi? Il professore Compagna rispondeva qualche anno fa: “creare le condizioni e le occasioni per valorizzare nella Campania e per la Campania la materia grigia che per una ragione storica e sociologica è più cospicua di quanto non lo sia in altre regioni, non soltanto del Mezzogiorno”.
Materia grigia significa ragionare, criticare, obiettare, discutere. Personalmente mi sono reso perfettamente conto che non basta impadronirsi di una scrivania per stare a posto con la coscienza. Tutt’altro. La crisi degli organi di opinione pubblica napoletana prende l’avvio giusto da questo rilievo. Isolati (grazie alle scrivanie e gli stipendi del posto fisso a tempo indeterminato (p sempe!) in pochi si sono accorti che la Nazione e la Città cambiava e cambia volto e costume e hanno fatto quadrato appunto attorno alle….. scrivanie.
L’unica speranza – ci viene detto profeticamente – è che una opinione pubblica resa più vigile dalla appartenenza a questa Regione e il ceto più vasto degli intellettuali e dei tecnici abbiano la forza di denunziare questo vecchio costume.
Napoli o diventa la guida della Regione Campania o diventa Città satellite di Roma! Potrà diventare la guida della Regione solo se la sua classe dirigente acquisterà coscienza del compito che deve svolgere. L’alternativa è ormai questa: Roma o Napoli. Inserito in questo contesto occorrerebbe una iniziativa. Tutti i presidenti delle Regioni Meridionali in sinergia e sintonia con tutti i Sindaci delle Città Meridionali (intendo da Frosinone a Licata) dovrebbero lanciare “Il Manifesto Sud”. In dispensabile, naturalmente, la presenza sia di De Laurentiis che di Vigorito. Il Sud, grazie alla provincia, deve agitare dai suoi scogli, una vecchia e buona bandiera. La “costruzione” di un discorso veramente meridionale. Il calcio, in tutto questo, ha una funzione determinante. Lo sanno tutti: da De Luca a De Magistris, da Ciro Borriello a Chiara Marciani, da Alessandra Clemente a Rosaria Galiero, dalla Palmeri, la Fortini e la Palmieri compresi i nostri scienziati, quelli votati alla lotta alla Sars Covid 19, Ascierto, Giordano, Parrella, Montesarchio. Il calcio.
Il calcio nostro, oggi ancora artigiano, e l’urgenza di trasferirlo un gradino più su. Il Napoli, naturalmente, e la sua politica al centro di molte denunzie e critiche. De Laurentiis amletico, carattere risoluto e pieno di contrasti, dubbioso, tentennante e anche ambiguo, misterioso. UN EROE DEL DUBBIO.
Bisogna suonare l’allarme anche per il Napoli: o si rinnova nel quadro appunto dei grandi mutamenti sociali e culturali che stanno avvenendo (sia pure tra tante indecisioni e sofferenze) o la Regione Campania si indirizzerà verso altre soluzioni e smetterà di guardare al Napoli come alla società pilota.
Ecco, tanto per fare un esempio, al sottoscritto viene fuori lo spunto di sollecitare, anche politicamente se è il caso, il trasferimento di gran parte delle restanti partite del campionato di serie A al SUD (A Caltanissetta, a Reggio Calabria, a Isernia e Campobasso, a Potenza e a Cosenza ecc) ed anche il calciomercato (in accordo, sintonia e sinergia con le Televisioni) sul lungomare di Napoli. Il Sud ha bisogno di nuove strutture, a tutti i livelli: è giusto che anche nel calcio si rinnovi. E’ compito dell’opinione pubblica agitare questi problemi. Lo potrà realizzare?
De Laurentiis questo lo ha capito fin troppo bene. La Regione sa bene che può essere l’alternativa. Parlino De Luca, Aurelio e Luigi con Conte, Fico e Di Maio proponendo della necessità che ha l’Italia di utilizzare la grande forza meridionale.
MANIFESTO SUD
La Regione Campania ha la possibilità di mostrare carattere e continuità. Il Napoli, inteso nella sua organizzazione sociale ed economica, deve sentire il bisogno di prendere atto di queste iniziative che gli converrà patrocinare, coinvolgendo il napoletano Vigorito ed il suo Benevento che è già in serie A.
TUTTO ciò che riguarda la parte tecnica del discorso calcistico l’affronteremo quando le porte del training center di Castel Volturno si riapriranno insieme a quelle dello Stadio San Paolo.
La stessa cosa dicasi del calciomercato. Le trattative ci sono ed esistono: studiano Wyscout ma l’incubo coronavirus blocca tutto, persino i rinnovi di contratto, anche quelli che sembrano certi, più di tutti quello di Ciro Mertens, un belga diventato napoletano che vorrebbe finire la sua carriera a Napoli.
Un augurio particolare al calabrese Gennaro Gattuso ed al suo vice, il napoletano Luigi Riccio, anime espressive per la concretezza del Manifesto Sud.
Nando Troise
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