De Laurentiis ieri è stato a Benevento con la moglie Jacqueline, a lungo in compagnia con il presidente Vigorito. Il modo migliore per superare le ansie da Covid di un mese e mezzo fa, con quel viaggio al ritorno dall’Assemblea di Lega nei giorni in cui divampavano le polemiche.
Il patron si sta convincendo che con Gattuso ha trovato un’altra risorsa da non perdere, se la trattativa per il rinnovo andrà in porto gli sentiremo più volte raccontare il retroscena della festa di Ancelotti a Capri, vantarsi di un’altra scelta rivelatasi fruttuosa. De Laurentiis ha tante criticità, non gliel’abbiamo mai risparmiate, ma ha fiuto, molto spesso trova gli attori giusti, in questo caso gli allenatori. La ciambella è quasi sempre uscita col buco, l’unica occasione in cui il matrimonio non ha funzionato ha riguardato Ancelotti. Il presidente del Napoli in quel caso ha commesso l’errore di non voler essere impopolare, sfidando la piazza che l’avrebbe letta come la mossa di chi non voleva accontentare Re Carlo sul mercato.
Abbandonare le clausole, la strada per convincere Gattuso
Dopo la prima stagione, quando sondava in maniera insistente il terreno per Gasperini, De Laurentiis aveva capito che con Ancelotti non c’era futuro ma l’ha trattenuto con un mercato condotto senza unità d’intenti. In quel caso anche hanno inciso le clausole tanto care a De Laurentiis che spesso hanno rappresentato una chiave di sicurezza per blindare un allenatore stimato ma in altri casi anche una gabbia.
Gattuso è stato chiaro in ogni occasione, se De Laurentiis vuole prolungare il matrimonio deve abbandonare le clausole. Ringhio è fatto così, la priorità sua non è l’ingaggio, sul mercato è stato ascoltato ma sa mediare, la sua richiesta è evitare l’effetto gabbia perché vive la sua professione come una missione in cui dare tutto. Al Milan è accaduto che non c’erano più le condizioni e ha salutato con stile, rispetto ed educazione, il futuro non si può prevedere e, se un giorno ci dovessero essere frizioni su cui non si può trovare un compromesso, non vuole penali che bloccano le sue scelte.
Gattuso ha conquistato il Napoli, è riuscito a scegliere la filosofia più giusta a seconda dei momenti, delle forze a disposizione e in un’estate corta e compressa riguardo alla preparazione ha costruito il progetto tecnico in collaborazione con Giuntoli, l’area mercato e tutta la società.
La sindrome Az: gli appunti per superarla
Il prossimo step è superare la sindrome Az, che il Napoli ha patito anche nella prima mezz’ora a Benevento. Contano anche gli episodi, in una delle poche occasioni in cui Insigne e compagni avevano alzato il ritmo c’era un rigore su Lozano che non è stato assegnato. Nella prima mezz’ora la storia sembrava ripetersi: palleggio sterile, difficoltà a gestire il pallone con uno-due tocchi, poco movimento senza palla, Mertens ingabbiato da Schiattarella fino agli ultimi venti metri, gli unici sbocchi sulla sinistra sull’asse Insigne-Mario Rui.
Nella parte finale del primo tempo la storia era già iniziata a cambiare, i ritmi erano più alti e il Napoli, infatti, chiudeva il Benevento nella propria metà campo con l’occasione più ghiotta sulla testa di Manolas che ha colpito la traversa. Nella ripresa si è vista un’altra furia, il Napoli ha creato tanto, ribaltato la partita anche grazie ai cambi che saranno determinanti per superare la sindrome Az. Gli azzurri con l’impianto tattico adottato tendono a concedere qualcosina all’avversario, sulle transizioni difensive è inevitabile che qualche volta si vada in affanno soprattutto quando si attacca sulle corsie laterali.
Gli appunti di Gattuso riguardano entrambe le fasi: in quella difensiva bisogna coprire meglio in area di rigore, con una maggiore reattività a stringere le maglie nelle situazioni di pericolo. A livello offensivo si deve lavorare sul palleggio veloce, è una squadra che deve provare a tenere quanto più possibile i ritmi alti. Serve coraggio nelle scelte, nella ricerca della giocata visto che in attacco c’è tanta qualità, per esempio i tiri dalla distanza. Si tratta di un lavoro molto dispendioso a livello fisico e mentale, perciò sarà determinante la gestione della rosa, i cambi soprattutto in attacco.
Molte squadre affronteranno il Napoli abbassando tanto il baricentro e stringendo le linee per ostruire le linee di passaggio al regista offensivo Mertens, la brillantezza soprattutto degli uomini d’attacco sarà determinante. Il recupero di Zielinski ed Elmas sarà importante, aggiungerà soluzioni alle armi di Gattuso per superare la sindrome Az.
Ciro Troise
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