A piccoli passi e nel silenzio prende corpo la calda estate di De Laurentiis che si trova in un momento decisivo della sua avventura a Napoli nel calcio.
La questione Superlega è impantanata, la Uefa non ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea, non vuole accorciare i tempi, teme una decisione sfavorevole.
L’ipotesi che i club ribelli siano fuori dalla Champions è complicata perché, anche se dovesse arrivare la squalifica, otterranno la sospensiva e nel frattempo, in vista dei tempi lunghi della Corte di Giustizia Europea, potrà svilupparsi una trattativa per un’intesa. Al di là di minacce e tribunali, il terreno su cui risolvere questa storica vicenda è la mediazione politica.
La Superlega non conviene ai Governi, non piace alla maggioranza dei tifosi, è esplosa nelle sue contraddizioni in Inghilterra, nove club su dodici hanno raggiunto un accordo con la Uefa ma rappresenta una questione di cui si discuterà ancora a lungo. Il mancato ricorso della Uefa dimostra che c’è ansia per la giustizia ordinaria, perciò servirà un accordo politico. Al momento non sembrano esserci le condizioni ma tutto può cambiare.
De Laurentiis perciò non si fa illusioni sul ripescaggio, osserva i fatti e si muove per affrontare questo momento storico complesso tra i danni della pandemia, le difficoltà del Bari e le due stagioni senza Champions League per il Napoli.
Sarà un’estate fondamentale e di cambiamento. Lo dimostra la novità di marketing sulle maglie che saranno autoprodotte, sviluppando una svolta con un’azienda parallela probabilmente gestita dalla figlia Valentina.
C’è aria di trasformazione anche nei rapporti interni alla società: Giuntoli resta al suo posto, blindato dal contratto fino al 2024, ma non è più il deus ex machina. Grava potrebbe essere dirottato in prima squadra nel ruolo di club manager, diventando un punto di collegamento tra la società e lo spogliatoio. Una figura che sarebbe importante dopo due anni balordi, con l’ammutinamento del 5 novembre 2019 come punta dell’iceberg.
Spalletti avrà un ruolo importante in questa fase storica, dal suo lavoro passa la capacità di tenere il Napoli competitivo per la Champions League in questo caos calmo. Per entrare nelle prime quattro serve stare su quota 80 punti, il calcio italiano è cambiato, sono tornate le milanesi, c’è l’Atalanta e le romane si rilanciano con Mourinho e probabilmente Sarri.
Il Napoli sul mercato vorrebbe abbassare il monte ingaggi del 30%, fa filtrare che non s’opporrebbe ad offerte congrue per Fabian Ruiz, Koulibaly, Insigne, Ghoulam e Mertens ma è lo scenario di ogni estate. De Laurentiis non cede a cuor leggero e, infatti, le partenze eccellenti sono state poche nel corso degli anni e mai più di una a sessione.
Al Napoli basta poco per essere molto competitivo: un terzino destro come alternativa a Di Lorenzo, un difensore centrale che sappia guidare il reparto (magari mancino), un centrocampista di buon livello, un profilo di posizione, che dia equilibrio e sappia gestire i tempi del gioco, abbassare i ritmi quando c’è bisogno, leggere i momenti delle partite.
Il Napoli si sta muovendo soprattutto sulle priorità: difensore centrale e terzino sinistro ma tutto passa anche per le cessioni. Il mercato entrerà nel vivo a ridosso del ritiro, ora la macchina Spalletti si sta preparando a partire dallo staff.
C’è ancora il caos calmo ma sarà un’estate importante, storica per l’avventura di De Laurentiis.
Ciro Troise
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