Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco alcuni passaggi fondamentali
Il calcio secondo De Laurentiis va cambiato, radicalmente.
“Dal 1996 siamo diventate imprese, precisamente società per azioni che hanno finalità di lucro. Questa è l’industria del calcio. Eppure questo mondo è ancora regolato da leggi arcaiche, come la 91 dell’81, trentasei anni fa, dal cui abbattimento bisognerebbe cominciare. Va aperto un tavolo di lavoro e farlo in fretta”.
Cosa non le è piaciuto del recente passato?
“Il dissesto del Parma, di cui la Federcalcio è responsabile, nonostante la Covisoc avesse in maniera seria avvisato del pericolo. Ci sono stati riflessi rilevanti sui club, che ci hanno rimesso soldi, ed è stato falsato un campionato. E adesso, tra la serie B e la serie C, esistono una serie di punti oscuri sui quali non si fa luce”.
Scendiamo in campo e parliamo di calcio: comanderà ancora e soltanto la Juventus, come da sei anni in qua?
“Ma io, ovviamente, auguro che il Napoli possa avere quella continuità di risultati che l’anno scorso, nella fase iniziale, ci è mancata. Però abbiamo pagato un prezzo elevato per l’infortunio di Milik: è stato bravissimo Sarri, in quel vuoto che s’è creato, a comprendere le difficoltà di Gabbiadini e ad inventarsi Mertens centravanti. Abbiamo confermato – in pratica – l’intero organico; e abbiamo anche prolungato i contratti di giocatori che garantiscono un ciclo lungo. E’ la nostra politica e direi che in quattordici anni non abbiamo mai tradito: i risultati sono sotto gli occhi di chiunque”.
Un anno fa – più o meno di questi tempi – se ne andò Higuain; un anno dopo, perlomeno nelle convinzioni popolari ed anche in quelle della critica, sembrate più forti.
“E io penso che questo Napoli abbia già dimostrato di essere superiore all’altro, a quello di due campionati fa. Lo dicono i primati, i punti, i gol della stagione che si è appena conclusa. E però stavolta cominciamo con una sperimentazione già effettuata e ora ripartiamo con una squadra giovanissima e nella quale si inseriranno sempre meglio i vari Rog, Zielinski, Diawara ma anche Ounas che è appena arrivato”.
Lei sa che la curiosità dei tifosi si chiama mercato: partiamo da Reina.
“Un finto problema. Pepe è coperto dal contratto”.
Il prossimo annuncio quale sarà: Mario Rui o Berenguer?
“Quello di chi deciderà per primo di venire da noi”.
Ha un sorriso che non convince.
“E non è poi da scartare l’ipotesi di un mister X, qualcuno che a voi giornalisti, per esempio, è sfuggito”.
Se le chiediamo di Chiesa sarà sincero?
“Certo che sì: e dico anche che mi piace, che piace a Giuntoli, che è un giocatore di grandissima prospettiva”.
Le piace anche Berardi?
“Preferisco Chiesa, pur riconoscendo a Berardi un talento enorme”.
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