Il Milan, con un’offerta di sette milioni più uno di bonus legato alla qualificazione in Champions League, fece di tutto per trattenere Donnarumma, non si può dire la stessa cosa finora riguardo al Napoli per Insigne.
Tra i due non c’è paragone, Donnarumma ha ventidue anni, Insigne inizierebbe la sua nuova avventura contrattuale dopo aver compiuto trentuno anni ma la dinamica è simile.
C’è, però, una scelta da fare: il Napoli vuole che Insigne continui in maglia azzurra il suo percorso?
La risposta nei fatti finora non è stata calda perché offrire un ingaggio a ribasso rispetto al valore attuale significa non considerare Insigne una priorità, anzi far capire che a livello aziendale la scelta sia un’altra.
L’abbassamento dei costi, il ridimensionamento del monte ingaggi che il Napoli sta cercando di perseguire da tempo è la priorità e magari, se Insigne dovesse andare via, s’andrà su giovani prospetti da valorizzare.
De Laurentiis libero di scegliere ma il valore tecnico di Insigne non si discute
Partiamo da un presupposto di partenza: il valore di Insigne non si mette in discussione. Parlano i numeri: 114 gol e 89 assist, che rappresentano la partecipazione diretta a 203 reti degli azzurri. Ha fatto gol al Liverpool, al Real Madrid, al Barcellona, al Paris Saint Germain, al Borussia Dortmund, alla Juventus, inoltre è un giocatore integro, maturo, che può assicurare ancora altre stagioni con le qualità che per il Napoli ha sempre messo in mostra: supporto allo sviluppo del gioco, creatività, resistenza atletica e senso del sacrificio anche in fase di non possesso.
Il Napoli ha la legittimità di fare la sua scelta, sarebbe il caso di farla con stile, senza scaricare su Insigne le responsabilità di un eventuale addio. Il gioco di strategia è chiaro: De Laurentiis ha presentato una proposta di un quadriennale a 3,5 a stagione più 1,5 di bonus molto complicati da raggiungere, legati agli obiettivi di squadra e al rendimento personale. Insigne non è convinto, crede anche che il ridimensionamento del monte ingaggi possa indebolire l’organico e mettere in difficoltà quindi anche il raggiungimento dei suoi bonus che potrebbero avvicinare l’ingaggio a quello attuale.
Il suo entourage si guarda intorno, valuta quale mercato possa esserci per Insigne. L’Inter è un’ipotesi valida se andasse via Sanchez, l’Atletico Madrid è sulle sue tracce da qualche anno e dalla Premier League qualche spiffero è arrivato.
Il gioco di strategie tra De Laurentiis e Insigne non deve disturbare il Napoli
De Laurentiis ha la sua strategia, è convinto che il tempo sarà galantuomo e che Insigne possa accettare la proposta del Napoli, se non lo farà ha messo in conto la perdita del suo capitano. Il campo farà la sua parte, il ritorno in Champions League potrebbe rendere più sereno il proposito d’abbassare il monte ingaggi (anche perchè vanno a scadenza di contratto Ospina, Mertens, Ghoulam e Malcuit), un’idea che De Laurentiis ha in mente al di là dei risultati sportivi, vuole che il costo del lavoro pesi di meno sul suo fatturato stabile, cioè quello che esiste a prescindere dalla qualificazione nell’Europa che conta e da eventuali plusvalenze.
Le strategie di presidente e capitano sono legittime, vanno rispettate ma non devono disturbare il Napoli. Tocca soprattutto ad Insigne fare in modo che ciò non accada, Lorenzo non deve farsi condizionare da quest’argomento, far vincere l’ostinazione che lo contraddistingue sull’inevitabile pressione.
Sarebbe un peccato farsi travolgere da questo tormentone, c’è una stagione importante da condurre senza rimpianti.
Ciro Troise
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