E’ stata un’estate strana, tribolata, intensa, ne abbiamo viste veramente di tutti i colori. Nessun nuovo acquisto è stato presentato alla stampa, Sarri è stato in silenzio fino al 20 Agosto, alla vigilia di Pescara-Napoli. L’evento spartiacque è naturalmente la cessione di Gonzalo Higuain alla Juventus che ha cambiato gli umori della piazza e generato tante polemiche.
Nel 2013 andò via Cavani, arrivò Higuain, tre anni dopo l’uomo di cinema De Laurentiis ha spinto ancora per il grande colpo con cui infiammare la piazza.
La maglia numero 9 è rimasta libera dai tempi degli incontri con Wanda Nara, le “missioni” in elicottero per strappare Icardi all’Inter. Thohir era disposto a cederlo, il gruppo Suning ha detto no anche a 60 milioni più due di bonus e Wanda Nara strapperà il rinnovo del contratto per il centravanti argentino.
Morata è fuori portata, Icardi è sfumato, De Laurentiis ha continuato nella sua opera solitaria di “mercato al telefono” e si è mosso alla ricerca di tentativi vani: da Kane a Tevez, da Aubameyang a Cavani. Chi nella sua vita ha convinto Angelina Jolie non si pone limiti, in più il “vorrei ma non posso” sembra una strategia di marketing, un timido messaggio alla tifoseria che s’allontana dal Napoli nonostante i brillanti risultati. “Ci ho provato a farvi sognare, ma tifosi del Napoli si è per fede, non per la scelta dei calciatori”, il criptico comunicato di una domenica di fine agosto sembra spingere verso questa tesi.
Mentre le allucinazioni generali fanno immaginare Cavani sul lungomare, il “mondo reale” del calciomercato del Napoli esprime ben altre difficoltà. La notizia concreta arriva domenica sera nella conferenza stampa dopo la sfida contro il Milan. Sarri si è costruito un’immagine di “allenatore lavoratore”, che non chiede rinforzi per ogni necessità ma che, invece, cerca sul campo le soluzioni ai problemi. Stavolta, viste le carenze del reparto difensivo, si è fatto sentire in maniera chiara. “Se mi trovi un allenatore che esce soddisfatto dal mercato, te lo pago, abbiamo la sensazione che ci manchi qualcosa. La situazione dei difensori centrali non è estremamente chiara in tal senso, le condizioni fisiche di Tonelli non sono ancora buone, Koulibaly deve andare a giocare la Coppa d’Africa, siamo un po’ corti”, è questo l’appello di Maurizio Sarri riguardo alla priorità assoluta degli ultimi tre giorni di mercato: portare a casa un difensore. Il Chelsea sembra aver puntato su Alonso per riportare Azpilicueta a destra e Ivanovic al centro della difesa, per Maksimovic il Torino non sembra avere soluzioni diverse rispetto alla cessione al Napoli che non vuole inserire, però, Valdifiori nell’operazione. La sensazione è che si chiuda intorno ad una proposta di 25 milioni di euro più cinque di bonus.
In difesa le condizioni di Tonelli e l’impegno Coppa d’Africa per Koulibaly e Ghoulam creano una mancanza numerica, in attacco, invece, c’è da risolvere il caso Gabbiadini. Manolo ha una media gol ottima ma nello spartito tattico di Maurizio Sarri conta soprattutto l’armonia che si è rivista in vari frangenti della sfida contro il Milan. Il Napoli post-Higuain in fase offensiva ha quest’anima: Milik fa il centravanti di manovra, unisce i reparti, viene incontro ai centrocampisti, partecipa alla costruzione dell’azione e poi va ad attaccare lo spazio mentre Mertens si muove da seconda punta, su tutto il fronte d’attacco. Finora Gabbiadini anche nelle giornate più brillanti non è riuscito a decifrare i codici del suo allenatore, rappresenta un’alternativa di gioco espressa solo in alcune circostanze, che non ha trovato continuità. Il Napoli ha uno stile ben definito, un’anima nella costruzione dell’azione che si coniuga a fatica con le caratteristiche dell’ex Sampdoria. “Gabbiadini ha il gol addosso, sono contento se rimane, se vuole andare via può farlo, in un momento della stagione i suoi gol potrebbero farci molto comodo, a livello numerico in attacco non ho la preoccupazione che ho in difesa”, così Sarri si è espresso in conferenza stampa domenica sera. Gabbiadini ha intuito che sembra destinato ad un ruolo d’alternativa a Milik e preferirebbe andare in un’altra squadra dove possa essere il faro offensivo. Il Napoli, però, non trova l’accordo né con l’Everton né con la Fiorentina, club con cui si lavora per uno scambio con Kalinic più conguaglio a favore del club viola. Gabbiadini preme e fa sapere tramite il suo procuratore che, se resterà a Napoli, non rinnoverà il contratto in scadenza nel 2019. La mezzanotte del 31 Agosto è vicina, non è il momento d’inseguire il “vorrei ma non posso” ma di mettere a posto l’organico a disposizione di Sarri.
Ciro Troise
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