Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Nuova maglia? Insieme ai miei figli ho cercato di trovare idee innovative, abbiamo inventato la mimetica ed altre cose che poi sono state copiate anche nel mondo della moda. Purtroppo non sempre si trovano persone pronte ad abbracciare le cose innovative, il nuovo spaventa un po’; d’altra parte, i nostri tifosi si sono evoluti, anche grazie al web e alla connessione che c’è nel mondo. Grazie ad Amazon abbiamo avuto un boom anche rispetto a tifosi azzurri che vivono in Canada o USA. San Paolo? Ci saranno altri lavori dopo le Universiadi per sistemare una parte nel ventre del San Paolo che ora non si vede. Staremo molto attenti perché uno stadio vive anche di punti nevralgici che non sempre si vedono. Albiol? Abbiamo accettato la sua richiesta perché glielo dovevamo, non possiamo dire sempre di no.L’abbiamo convinto a restare negli ultimi 2 anni, ora non potevamo. Raul, salutami la tua famiglia, so che sono molto importanti per te. Abbiamo avuto modo di cederlo perché l’anno scorso abbiamo fatto crescere Chiriches e Maksimovic al fianco di Koulibaly. Se vogliamo fare un passo in più, però, dobbiamo provarci. Spesso i presidenti vengono tirati per la giacchetta, ho trovato una sfilza di profili di difensori sulla scrivania, dunque ho pensato che questo ruolo non sia una rarità. Purtroppo non possiamo accontentare tutti e vedo che non c’è un’unicità di direzioni. Gioco del Napoli ed acquisti? Stiamo giocando su più tavoli per capire quale possano essere le pedine giuste, dobbiamo approfondire il gioco che un maestro come Ancelotti vuole fare, soprattutto con l’arrivo di Conte e Sarri. Ha ragione Sacchi quando elogia il gioco di Sarri, ma secondo me bisogna fare in modo che una squadra sappia giocare in più modi, perché gli avversari non sempre ti permettono di giocare come vuoi; lo stesso Sarri ha avuto difficoltà in Inghilterra. Il modulo esiste, ma fino ad un certo punto, come dice Ancelotti. Dimaro? Inventiamo qualcosa non sul Napoli, ma sul calcio in generale: possiamo anche coniare il nome, “il calcio che vorrei”. Io vorrei che il calcio in Italia ed Europa cambiasse”.
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