Impegnato nell’incontro al Business of Football Summit con il Financial Times il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha trattato di tanti temi. Ecco le sue parole, riportate cosi da Sportmediaset:
“Juve al Mondiale per club? Mi spiace per loro, che sono stati punti dalla Uefa ed estromessi dalle coppe: se dovessimo battere il Barcellona e poi fare una vittoria o un pareggio, di diritto dovremmo andare noi al Mondiale per club – ha detto il presidente azzurro – Ma penso che il Napoli dovrebbe andarci comunque, perché se la Juve è fuori dalle coppe europee non dovrebbe essere ammessa al Mondiale per club”.
De Laurentiis ha anche parlato di Osimhen: “Grandissimo giocatore, ma si sa: Napoli è un posto fantastico, ci sono alcuni giocatori che si sono innamorati e ci sono rimasti come Hamsik per 11 anni. O come altri per otto anni. E ce ne sono altri che sono attratti dal Real Madrid, dal Psg, dall’Arsenal, dal Manchester City, dal Chelsea. Quindi non puoi fermarli, soprattutto quando hanno una clausola rscissoria con cui possono essere acquistati”.
E ancora: “Ha una clausola rescissoria. È una cifra molto alta”. Se l’attaccante nigeriano resterà al Napoli anche la prossima stagione: “Chissà chi partirà? Vedremo. I soldi sono l’ultimo problema del Napoli. Abbiamo sempre fatto ottimi acquisti come abbiamo fatto in passato. Lo faremo anche in futuro. Quando vedi un giocatore andare via è come un figlio. Sei felice anche se questo figlio ha un successo fantastico ovunque”.
Infine un retroscena su Haaland. “Mi ricordo quando ho scoperto Haaland, per me era un grandissimo giocatore quando i miei erano tutti preoccupati perché ancora non lo conoscevano – ha raccontato AdL -. Era al Salisburgo, lo volevo comprare per 50 milioni“. “Allora Mino Raiola mi portò in un salotto e mi disse: ‘Senti di là non le dire queste cose, noi siamo amici. Per Haaland ho già provveduto io, non ti preoccupare, non ti mettere in mezzo‘ – ha aggiunto -. Io lo fermai e lì si interruppe la trattativa. Lui aveva già organizzato tutto e percorso i suoi benefit”. “Raiola era professionalmente ineccepibile ma perseguiva i suoi interessi, non quelli dei club – ha concluso De Laurentiis -. Le società se si sono indebitate devono darsi una svegliata”.
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