Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole:
«Ho scelto di venire a Castel Volturno dopo otto mesi di silenzio, ma con Spalletti ci sentivamo ogni giorno. Ieri ho voluto fare un’ora di conversazione e verifica con Spalletti, lo staff tecnico e quello medico. Finiti i ritiri estivi eravamo la Ferrari più veloce del mondo, poi non è possibile avere tutte queste sconfitte al Maradona. Uno può pensare che Diego si sia arrabbiato per aver scomodato il suo nome.
Domenica ero tutto rosso, avevo delle vampate, montava l’inquietudine. Vogliono il ritiro? Ok. Poi dopo ci ho pensato, il ritiro è arcaico. Cosa vuol dire ritiro? Incontriamoci a tavola e chiariamoci: cosa c’è che non va? È quello che abbiamo fatto ieri sera. Ci siamo scambiati con i calciatori delle opinioni e delle idee prima di andare a letto. Domani faremo lo stesso.
Ho voluto fare un discorso di fiducia allo staff tecnico e medico. Dobbiamo tornare a correre tutti insieme, vedo che le avversarie sembrano più brillanti e preparate di noi, questo non posso accettarlo. Da questa chiacchierata cordiale e rispettosa credo sia venuta fuori una mano tesa da parte di tutti: servono 4 punti in quattro giornate, anche se sarebbe meglio vincerle tutte. Ma a inizio anno abbiamo puntato il ritorno in Champions, nessuno ha parlato di Coppa Italia, Europa League o scudetto. Siamo fuori di 220 milioni di euro e un monte ingaggi altissimo. Spalletti ha tre anni di contratto, non ho mai pensato alla sua sostituzione.
Mertens? Uno che viene da fuori come Dries e vive a Posillipo guardando Capri e il Vesuvio perché dovrebbe andar via? Dove se ne va? Ha chiamato suo figlio Ciro, più di questo che volete? Gli ho chiesto cosa vuole fare nel futuro, la palla in mano ora ce l’ha lui ed è giusto così. Ne vuole parlare ora, tra una settimana, a fine campionato? Decida lui, gli ho detto di farmi sapere. Con il sorriso che lo contraddistingue mi ha detto ‘Presidè, ce vedimme…’
Mi dispiace che Insigne vada via. Ieri sera ci siamo sorrisi e l’ho trattato come un padre. Lui resterà sempre nella storia del Napoli.
Il Sassuolo è una bottega cara, il Napoli deve ricominciare a trovare gioielli, come abbiamo fatto con Benitez. Koulibaly capitano? Koulibaly è Koulibaly.
Kvaratskhelia vedremo come chiamarlo, potremmo chiamarlo Zizì, non è male.
L’anno prossimo? Sarà un momento complicato, c’è anche la guerra e non sappiamo cosa accadrà. Sono preoccupato per tutte le partite volute da Uefa e Fifa, non pensano ai tifosi».
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