Aurelio De Laurentiis ha lasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Repubblica dove ha toccato vari temi. Il presidente del Napoli ha parlato della partita contro il Barcellona: “Ce la giocheremo alla pari” dice, ma sottolinea la sua preoccupazione per la situazione Covid in Catalogna: “L’Uefa sottovaluta l’emergenza, come del resto aveva fatto a marzo”. Poi il patron azzurro si è scusato per le offese sessiste riferite alla manager della Lega Viola Fabbri: “Mi dispiace per aver reagito impropriamente e poco educatamente”.
Non è mancata la stoccata a Maurizio Sarri, ora allenatore della Juve e campione d’Italia 2019/2020: “Gli allenatori che con noi hanno fatto bella figura, Sarri compreso, non hanno poi ottenuto altrove gli stessi risultati. A Sarri voglio bene per i tre anni che abbiamo condiviso al Napoli, ma al suo posto avrei fatto scelte professionali differenti: ha vinto lo scudetto e non sappiamo se resterà alla Juve”.
“Sia chiaro che non si tratta di un progetto soltanto mio: deve essere di tutta la Lega Calcio ed è la strada per ridurre il deficit della Premier League. Dobbiamo prendere coscienza del nostro valore ed essere più autonomi, offrendo il nostro prodotto senza esclusive a tutte le piattaforme internazionali esistenti, realizzandolo in autonomia e mantenendo per noi il 90 per 100 degli introiti. Ho calcolato che i ricavi da distribuire tra i 20 club sarebbero di 18 miliardi in 6 anni.
C’è da anticipare una cifra importante per la produzione? È chiaro. Ma è così che si fa impresa e ricorrendo ai fondi alla fine le entrate ne risentirebbero molto. Purtroppo la Lega non s’è mai data in passato una vera governance e per accontentare i terzi continuiamo a pagare un prezzo eccessivo. Dal Pino ha avuto il merito di far lievitare il valore di mercato del nostro campionato ed è soprattutto grazie a lui se stiamo ricevendo molte manifestazioni di interesse. Sarebbe un errore farci sfuggire questa occasione, che aiuterebbe a fare crescere la competitività delle squadre medio-piccole. La Lega con il suo canale diventerebbe pure un editore, perché tante piattaforme hanno bisogno di acquistare un prodotto già finito”.
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