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Da Pecoraro a Spadafora, le venti domande dell’ennesima domenica senza pallone

Le riflessioni e gli interrogativi dopo l'ottava domenica senza calcio

Per chi è abituato a trascorrere i weekend sui campi, passando dalla Primavera all’Under 15 e poi volando al San Paolo e seguendo nel frattempo tante partite in tv, la domenica senza calcio è una condanna. Sembra che il tempo sia sospeso, consegnato all’inerzia, una sensazione comune nei giorni del lockdown dovuto all’emergenza coronavirus. Il pallone, però, non t’abbandona mai del tutto e tra l’intervista dell’ex procuratore federale Pecoraro al collega Pino Taormina de “Il Mattino” e il post del ministro Spadafora è stata la domenica delle domande. Sono convinto che il nostro mestiere sia formulare soprattutto degli interrogativi e m’illudo che possano arrivare delle risposte, se non sarà così m’accontenterò di aver stimolato le riflessioni e il dibattito.

  1. Perché Pecoraro non ha denunciato prima la mancanza della comunicazione audio tra Orsato e il Var in Inter-Juventus? Cosa ha aspettato per dimettersi visto quanto dichiarato anche sugli episodi di razzismo durante Inter-Napoli del 26 dicembre 2018? 
  1. Nella sua intervista giustamente sottolinea la necessità di riformare certi aspetti del calcio italiano come la presenza degli arbitri nel Consiglio Federale come componente politica? Perché questo tema non viene approfondito in modo serio?
  1. Perché il presidente De Laurentiis non intervenne dopo Inter-Juventus o al massimo prima di Fiorentina-Napoli?
  1. La prestazione di Orsato in quel maledetto Inter-Juventus fu giudicata eccellente (voto 8.50). Se è stato così bravo, perché non arbitra l’Inter da quella sera? Come si fa a definire eccellente una prova condizionata da un errore così gigantesco come quello del caso Rafinha-Pjanic?
  1. È corretto “bollare” le dichiarazioni di un ex prefetto ed ex presidente della Procura Federale come se fossero gli sfoghi di un “signor nessuno” che non conosce il protocollo Var?
  1. Voi che avete la verità in tasca, avete la certezza che l’entrata di Pjanic non possa essere punita con il rosso diretto? Sicuri che non sia un caso di vigoria sproporzionata?
  1. “C’erano i colloqui di tutto tranne che di quell’episodio”, racconta Pecoraro. È evidente anche dalle immagini che Orsato parli con qualcuno, con chi si confronta se non con il Var? Ce lo possono spiegare quelli con la verità in tasca o le istituzioni del calcio fanno chiarezza?
  1. Gravina, Nicchi e Rizzoli non pervenuti, quando rispondono a Pecoraro?
  1. Passiamo ai giorni nostri, al pallone che sembra non tornare a rotolare. Caro ministro, ma chi ha scritto quel post? Rancoroso, come se ci fosse una battaglia personale, ideologica contro il calcio e soprattutto in uno stile da guerra dei poveri: lavoratori del pallone contro quelli degli altri sport. È farina del suo sacco? Opera dei suoi collaboratori? Sono gli stessi che non l’hanno corretta in tempo quando voleva organizzare il vertice del mondo del calcio senza Sibilia e Ulivieri? Nella seconda ipotesi, sarebbe il caso di fare una riflessione su chi la circonda
  1. Ministro, lei ha “corretto” il premier Conte domenica scorsa e stavolta ha delegittimato l’intervento delle Regioni e del Viminale sugli allenamenti individuali. Non sta andando oltre le regole democratiche?
  1. Se la salute è l’assoluta priorità, è più facile disciplinare la ripresa di palestre o centri sportivi o della serie A? Perché li mette in contrasto?
  1. Perché fa da sponda ai presidenti che vogliono fermarsi per fare un colpo di spugna tra il rosso dei loro bilanci e gli stipendi ai calciatori che risparmierebbero?
  1. In caso di stop, come pensa di colmare il gap del denaro proveniente dal meccanismo della mutualità per la serie C e i Dilettanti?
  1. Quali sono le risposte ai trecentomila lavoratori del mondo del calcio? Qual è il piano per limitare i danni delle perdite? Pensa veramente che bastano i bonus e i fondi che ha annunciato dal Credito Sportivo per i dilettanti?
  1. La serie B e la C chiedono al Governo la cassa integrazione per i lavoratori (calciatori compresi) che guadagnano meno di 50000 euro all’anno. Qual è la risposta? Quando arriva?
  1. Vista l’impossibilità di prevedere un vaccino o una crescita nelle cure, su quali basi per il calcio la situazione dovrebbe essere diversa a settembre piuttosto che a giugno?
  1. La Lega Serie A può mai credere alla promessa di un governo dagli equilibri traballanti su un calo della pressione fiscale per il mondo del calcio?
  1. Caro ministro, si è fatto un’idea di quante società di calcio falliranno tra la C e i Dilettanti? Ha studiato un piano per aiutarle?
  1. Qual è il piano per colmare le perdite degli altri sport senza gli introiti del calcio? Come pensate di risolvere il problema delle pay-tv o è ancora attratto dalla bizzarra idea delle partite in chiaro?
  1. Non sarebbe il caso che le federazioni nazionali chiedano alla Uefa di rimuovere il vincolo temporale d’inizio agosto per la chiusura dei campionati?

 

 

 

 

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