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Conte ha già riempito il vuoto di potere nel Napoli

I tweet del Napoli sui casi Di Lorenzo e Kvaratskhelia raccontano come Conte abbia colmato un vuoto

Il Napoli ha un vuoto da più di un anno, dall’addio di Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli, gli artefici del sistema scudetto, cioè di quel processo di decisioni, di equilibri e di gestione interna che dall’estate del 2022 al fischio finale di Udine ha costruito lo storico terzo scudetto. Un sistema mai sostituito, sfasciato con il classico moto di violenza da opporre al traditore che lascia, una mancanza così forte che ha portato a febbraio De Laurentiis addirittura a comunicare pubblicamente il rammarico per non aver bloccato Spalletti con i mezzi legali del contratto, gli stessi che poi in qualche altra occasione ha ammesso abbiano un peso relativo nel calcio.

De Laurentiis è stato fin troppo presente nella stagione del decimo posto, dal commissariamento di Garcia alla gestione del finale con Calzona e non è riuscito a costruire il meccanismo fondamentale per non fallire: il pallone va gestito dagli uomini di calcio, da coloro i quali sanno navigare nel mare complesso delle segnalazioni, dello scouting, del mercato, dei rapporti interni ed esterni, fuori e dentro lo spogliatoio.

Un anno dopo finalmente il vuoto di potere è stato riempito, il sistema Napoli ha trovato degli inquilini che hanno la forza di creare una nuova narrazione coinvolgente, un processo che possa riportare il Napoli nell’alta classifica.

È inutile arrovellarsi sui pensieri per lo scudetto, il Napoli ha come priorità assoluta il ritorno in Champions League e dovrà costruire una squadra forte sul mercato per riuscirci. Manna è stata la prima pedina della ricostruzione e, facendo coppia con Conte, sta occupando quel vuoto.

Conte in particolare l’ha già riempito, si è preso il Napoli indirizzando ogni decisione. La partecipazione all’incontro al Parker’s con l’agente Mario Giuffredi è un segnale molto forte, De Laurentiis ha fatto un passo indietro e ha consegnato a Conte le chiavi del Napoli, ci aspettiamo anche che possa tornare negli Stati Uniti nel corso del campionato, colmando così una mancanza che ha più volte raccontato.

La composizione dello staff anche è molto significativa con l’arrivo di un dirigente come Oriali, di una figura come Sandreani che parteciperà al lavoro di scouting con la collaborazione anche di Gianluca, il fratello di Conte, in qualità di match analyst. Conte ha già fatto dimenticare ai tifosi del Napoli un’annata ricca di frustrazione con il decimo posto finale.

Un anno fa la partenza di Sinatti fece scalpore, oggi la sostituzione del preparatore atletico con Coratti non ha sortito polemiche.

Il sacrificio economico-finanziario di De Laurentiis nella scelta Conte aveva questa missione: cancellare la stagione fallimentare e ricostruire l’entusiasmo che si tramuterà in presenze dei tifosi nei ritiri di Dimaro e di Castel di Sangro, abbonamenti, merchandising e clima giusto per ripartire in un’estate molto complicata. La conquista del Napoli da parte di Conte è solo il primo passo, il lavoro è complesso e i casi Di Lorenzo e Kvaratskhelia hanno rappresentato un benvenuto critico per direttore sportivo e allenatore.

Di Lorenzo e Kvaratskhelia rappresentano poi i due giocatori individuati da Conte come punti fermi per rilanciarsi. Non accetta alcun discorso relativo alla possibile partenza e i tweet prodotti dal Napoli su questi due casi forniscono una posizione chiara, non negoziabile. Non basta gridare il proprio peso specifico, bisogna poi completare l’opera con la diplomazia e il Napoli sta seguendo questa strada sia per Di Lorenzo, tentato dalla Juventus, che per Kvaratskhelia, stuzzicato dal Paris Saint Germain.

Su Kvara il Napoli paga dazio anche per l’errore di non avergli fatto rinnovare il contratto dopo lo scudetto. Kvara a 1,3 milione d’ingaggio, che percepisce meno dei sei mesi di Dendoncker che ha chiuso la sua avventura napoletana con 21 minuti di gioco, rappresenta una contraddizione che prima o poi il mercato avrebbe aggredito facendola esplodere. Il piatto è servito con le dichiarazioni dell’agente Mamuka Jugeli e del padre Badri, tocca al Napoli gestire la patata bollente con Conte in prima fila, pronto anche a partire per la Germania e parlare con Kvaratskhelia. Il Napoli di Conte ripartire dalla volontà di trattenere e rigenerare le migliori risorse interne.

 

Ciro Troise

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