Il Corriere dello Sport scrive a proposito di Roma-Napoli: “Il Napoli esce a pezzi. Nella testa prima che nelle gambe. Perché si può anche fare il 68 per cento di possesso palla senza mai tirare in porta. Con la Roma ci sta. Si può palleggiare ora a destra ora a sinistra, andando avanti e indietro senza pungere, come in un ballo di dervisci. Si può mostrare un appesantimento del corpo, un ritardo nei contrasti, una malavoglia nei recuperi, tipici di una squadra che psicologicamente ha già rinunciato a volere di più. Si può perfino incaponirsi e andare inutilmente al tiro, senza avere la posizione né la condizione giuste, anziché cercare Osimhen libero al centro dell’area. Ma non si può reagire con il dilettantismo di Politano a un fallo tattico. Il suo non è l’errore di un singolo fuori controllo – peraltro commesso dopo una partita tutt’altro che negativa – ma l’autobiografia di un’implosione, una di quelle rotture alchemiche che a Napoli aprono crisi drammatiche, dimostrando quanto fragili siano da queste parti gli equilibri nelle relazioni umane”.
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