L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport si sofferma sul momento del Napoli, che non può più permettersi risultati negativi:
“Sono stati quattro mesi pieni di ombre, anche di bugie, e il Napoli ha scoperto fragilità che non aveva mai espresso un anno fa (…) La festa (…) adesso sta lì, sospesa tra la speranza e la follia, perché dieci punti sono contemporaneamente tanti (alla dodicesima) e pure pochi (con ventisei partite da giocare). E c’è un calendario – Atalanta, (Real Madrid), Inter e Juventus – che declamato ad alta voce farebbe tremare chiunque, tranne i Campioni d’Italia nella loro versione più hot (…) E comunque, senza troppi giri di parole, non c’è niente più da perdere, men che meno il tempo, e senza neppure dilungarsi poi tanto, perché succederà tutto in fretta, in due settimane sarà possibile comprendere e farsene una ragione del proprio destino: perché girellando da Bergamo (sabato) al Maradona (il 3 dicembre con l’Inter) e poi planando sull’Allianz Stadium per incontrare la Juventus (l’8 dicembre), si avrà modo di rendersi conto se il Napoli vivrà nella speranza o avrà smarrito pure l’utopia”.
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