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CdS – Morte Maradona, l’ex manager: “I suoi 60 anni in realtà sono stati 120, poi è crollato. L’hanno lasciato morire da solo”

Le parole dell'ex manager di Diego Armando Maradona sulla sua morte

“Mi ha mandato un video, recentemente: sembrava una candela che stava per spegnersi, ammazzato da un’ esistenza attraversata a trecento all’ora”. Pensieri e parole di Stefano Ceci, amico e manager di Diego Armando Maradona, accanto a lui per oltre vent’anni, dal 2000 ai giorni che hanno preceduto la sua scomparsa. “I suoi sessant’anni – dichiara al Corriere dello Sport – sono stati in realtà centoventi, ha fatto tutto in libertà, poi è crollato di schianto, quasi fosse stanco di guardare ciò che succedeva intorno a sé. L’hanno disintegrato anche psicologicamente con le baruffe che le sue tante vite hanno determinato e che ora annunciano la sfida sull’eredità. Si è visto e sentito alla Casa Rosada, in queste beghe tra chi doveva stare al fianco del feretro e chi invece ne è stato tenuto lontano. Ora verranno fuori le varie confessioni segrete, che ognuno affiderà al proprio cronista amico. E’ triste ciò che sta succedendo e che però lui aveva previsto: è morto in pace, nel proprio letto, ma adesso si scatenerà la guerra. Intorno all’ombra di Diego compariranno tutti quelli che lo hanno lasciato morire da solo”.

L’ATTACCO – Ceci attacca i falsi amici di Diego e anche i falsi familiari, quelli che l’hanno soltanto spremuto: “In tanti hanno semplicemente attinto da Maradona, ignorando Diego. C’è ancora qualcuno a cui viene accreditato, mensilmente, lo stipendio, riconoscimento di non so bene cosa. E’ stato un benefattore e c’è invece chi, ignorandone la sua natura e la sua generosità, si accanisce sulle sue fragilità. Stessero zitti. E portino rispetto. Diego viveva nel caos? E nessuno vuole negarlo. E questo ha contribuito ad accelerarne il declino, a caricarlo di ulteriore stress, di quella pressione che in un fisico già appesantito e violato da debolezze, è stata poi decisamente fatale. E’ chiaro che adesso si scanneranno per dividersi un tesoro tra mogli, figli, nipoti”.

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