Dopo gli esempi dall’estero, anche in Italia le società di calcio fanno ricorso alla cassa integrazione. Il Napoli ha scelto di mettere in Cig per una trentina di dipendenti (impiegati e magazzinieri), in serie A anche la Roma e il Cagliari si sono affidate a questa forma di ammortizzatore sociale. La mappa del mondo Napoli è variegata, ci sono i dipendenti con contratto sportivo che non rientrano nella cassa integrazione e attendono le decisioni di De Laurentiis riguardo allo stop del calcio a causa dell’emergenza coronavirus. C’è poi l’esercito degli «invisibili», si tratta di una cinquantina di collaboratori del settore giovanile, dall’Under 17 all’attività di base, e delle quattro squadre femminili (Under 12, 13, 15 e 17). Si tratta di un mondo con competenze variegate, formato da allenatori, preparatori atletici e fisioterapisti che rischiano di non avere introiti in questi mesi caratterizzati dal blocco forzato del mondo del calcio. La Federazione Medici Sportivi Italiani ha consigliato di bloccare allenamenti e partite delle giovanili (eccetto la Primavera su cui ci sono delle riflessioni in corso) fino al 30 giugno, avendo la stessa cautela applicata per le scuole. Il lavoro degli «invisibili» è disciplinato da una forma contrattuale particolare: contratto gratuito con rimborso spese forfettario concordato con il club per l’intera stagione calcistica. Il Napoli, società modello per l’attenta gestione dei conti, s’affida a questa forma contrattuale per avere dei vantaggi sotto il profilo fiscale. Le altre big della serie A non disciplinano nei vivai le collaborazioni con questo rapporto di lavoro ideale per coloro i quali si dedicano al calcio come seconda attività e, infatti, spesso utilizzata nelle associazioni sportive e società dilettantistiche. L’investimento del Napoli per il vivaio è cresciuto ma permane il gap nei confronti degli altri club. Lo dimostrano i dati: il club azzurro mette a disposizione circa 2 milioni di euro per il vivaio, l’Inter e la Juventus superano il tetto dei 10 milioni. La collaborazione con la Società Sportiva Calcio Napoli è per gran parte dell’esercito degli «invisibili» una seconda attività, c’è la garanzia in molti casi di altri introiti per sostenere i propri nuclei familiari. Questa fortuna non è di tutti, alcuni collaboratori hanno come unica fonte di guadagno l’impegno profuso nel Napoli. L’unica speranza di questi lavoratori per non restare a secco è affidata al bonus di 600 euro per i collaboratori sportivi se riusciranno ad entrare tra i beneficiari. Questa condizione alimenta anche l’insicurezza per il futuro: il grido degli «invisibili» è che ne sarà di noi? Lavoreremo ancora nella prossima stagione? Cosa farà il club? L’investimento sul settore giovanile sarà ulteriormente ridimensionato? Ai posteri l’ardua sentenza. Per ora devono fare i conti con una realtà drammatica.
Fonte: CdM
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro