Lunga intervista del Corriere dello Sport a Jose Maria Callejón.
E ora cosa farà, cosa farete, in questa stagione in cui tutti stanno lì a darvi dell’anti-Juve?
«Ci prendiamo questo ruolo e ce lo teniamo, senza preoccuparci. Pensiamo di essere una grande squadra, in grado di fare cose grosse».
E’ al suo quinto anno di Napoli.
«Questa città mi ha cambiato la vita, dentro e fuori dal campo: qui sono nate le mie due bambine, penso l’aspetto più emozionante sotto il profilo umano. Come calciatore, comincio a farmi vecchietto, qualche capello bianco però sempre tanta fame, quella che abbiamo tutti noi. Sono arrivato che giocavo poco nel Real Madrid e qui ho trovato tanto spazio. Abbiamo vinto pure qualcosa, ma non ci basta».
Prima, però…
«Abbiamo il preliminare e dal sorteggio, se fosse possibile eviterei volentieri il Nizza. Sappiamo che sarà un momento-chiave, noi della Champions League non possiamo fare a meno, non vogliamo fare a meno, per noi è un appuntamento irrinunciabile».
Ripensi ai suoi primi giorni.
«Fu una scoperta, perché uscivo dalla Spagna, ma Napoli mi ha accolto con calore, città straordinaria, dove ci si sente realizzati. Qualcosa è successo, direi, e lo dimostra anche essere stati qui, all’Audi Cup: vuol dire che siamo entrati, forse definitivamente, nell’élite europea. Ed è un premio meritato per la società, per De Laurentiis, per i giocatori e per i tifosi».
A proposito di sorprese, Mertens lo è stata per quanto riguarda la stagione passata in fatto di gol.
«Ma non ha finito di stupire. Gli auguro di vincere la classifica capocannonieri e l’avrebbe meritato già due mesi fa. Ma esploderà ancora, perché ha margini di miglioramento strepitosi».
Il calciatore che l’ha stupito di più?
«Insigne, perché è diventato il calciatore italiano più bravo. Ha avuto una evoluzione impressionante e sospetto che sia in grado di migliorarsi ancora. Per me Insigne è enorme».
E la Juventus sei volte campione su sei in Italia pure ha cambiato.
«Visto che vincono da sei anni appunto, vanno considerati come i favoriti. Ma hanno perso Bonucci, che a me piace tanto e che nel suo ruolo, va detto, è fortissimo, tra i migliori in circolazione».
Scelga il gol più bello della premiata ditta José Maria Callejon.
Io ricordo quello sbagliato con l’Atalanta, tre anni fa: ancora mi sto chiedendo come è successo?».
Lei intoccabile per Sarri
«Che ci aiuta a star bene, pure fuori dal campo. E’ un maestro, non c’è che dire: tatticamente ha portato tante cose buone ed è un maniaco. Ma di noi si fida e questo ci aiuta».
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