Il Newcastle di Rafa Benitez è tornato in Premier League dopo solo un anno di inferno in Championship. In un’intervista al Corriere dello Sport, l’ex allenatore di Inter e Napoli, parla di tutto e racconta emozioni: “Ho scelto di restare a Newcastle, perché volevo riconquistare quella Premier League che avevamo tentato di difendere quando arrivai. Un anno di purgatorio? Un anno di calcio, direi. Ci abbiamo provato, ci siamo riusciti. Avevamo il peso di una responsabilità enorme e la sentivo pure io. Ormai sono un idolo per loro. La Championship è un campionato che sottrae energia e attenzioni”
JUVENTUS – “Società all’avanguardia, che ha potere economico. Si sono irrobustiti e hanno sottratto alle principali concorrenti giocatori rappresentativi. Monarchia assoluta che può durare ancora un po’ perché le distanze con Roma e Napoli sono nette. Avere tanti soldi è un privilegio, ma saper programmare è un valore aggiunto che può avvicinare. Ma il gap si può colmare. Non è certo un caso che anche stavolta Napoli e Roma si stiano giocando secondo e terzo posto, anche questi sono segnali: vuol dire che sono dietro alla Juventus, ma davanti a tutte le altre. E di parecchio”.
INTER – “E’ stata sprecata un’opportunità. Quando arrivai ricevetti promesse che non sono state mantenute. Avevo tracciato un percorso, era il momento di cambiare. L’età media era diventata alta. Ho contributo, comunque, ad aggiungere una Supercoppa Italiana e un Mondiale per club. Senza spendere abbiamo trovato due trofei e penso sia bello per chiunque”.
NAPOLI – “Fiero che Reina, Callejon, Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho e Albiol rappresentino l’ossatura della squadra. Ci siamo divertiti, tranne nell’ultima giornata di campionato quando un rigore sbagliato ci ha negato la possibilità di arrivare terzi. L’organico, però, adesso ha caratura internazionale. Non vorrei però che pensassero in secondo piano le vittorie con Fiorentina in Coppa Italia e Juventus in Supercoppa.
Quando posso seguo il Napoli. Con De Laurentiis abbiamo fatto quello che si poteva: non è un difetto avere una disponibilità economica inferiore ad altri club. Ma De Laurentiis è stato bravo a portare il Napoli a essere stabilmente tra le grandi. Se c’è anche qualcosa di mio nella squadra allestita, e penso ci sia, ne sono orgoglioso. Poi è arrivato un momento in cui le strade dovevano dividersi, avevamo visioni diverse sulla gestione, sulla politica societaria. Ma l’abbiamo fatto con rispetto assoluto, l’uno dell’altro. Napoli è una parte importante della mia vita, ho conosciuto posti e tradizioni straordinarie. Il Napoli attuale? Mi piace il Napoli di Sarri, gioca un bel calcio, segna tanto e diverte. Gli auguro anche di vincere, è il prossimo passaggio.”
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