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Barra dritta e fiducia, il Napoli è vivo, da Barcellona può ripartire la strada verso i sogni

Senza Politano e Lozano, è importante la crescita di Ounas a livello di condizione

Quando un evento viene caricato da tensione e adrenalina, l’altra faccia della medaglia è che spesso le aspettative si scontrano con la realtà.

Il post Napoli-Inter sembra esprimere questo cortocircuito negli umori della piazza che sognava il sorpasso e si ritrova al terzo posto, vista la vittoria del Milan contro la Sampdoria.

Non si tratta del solito stucchevole dibattito tra bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto ma di fare analisi. Il Napoli dalla partita contro l’Inter si porta più segnali di fiducia che spunti critici.

Soltanto il Real Madrid al Bernabeu aveva messo sotto così i nerazzurri per un periodo prolungato di gara così come il Napoli nei primi trentacinque minuti della gara di sabato.

Non è frutto del caso ma della qualità di squadra, di un’organizzazione tattica che ha messo sul terreno di gioco più armi: la capacità di Fabian Ruiz e Lobotka di porsi sempre con la postura giusta per sfuggire al pressing e costruire gioco, i movimenti di Insigne a venire dentro al campo e la forza di Osimhen nel procurarsi il rigore per fallo di De Vrij.

La partita contro l’Inter tra orgoglio e rimpianti

Le occasioni da gol non sono mancate: un paio di conclusioni di Osimhen in area di rigore, la mezza rovesciata di Insigne, il palo esterno di Zielinski. L’infortunio di Politano ha tolto esplosività, accelerazioni, un’arma anche per tenere basso Perisic, Elmas è un destro, in quella zona di campo può offrire solo gli inserimenti, il dinamismo e il supporto al palleggio. Gli mancano la capacità di venire dentro al campo e attaccare col piede mancino, escogitando soluzioni come per esempio i cambi di gioco. Si è visto nella ripresa in qualche transizione non sfruttata in maniera brillante dal Napoli.

Con lo stop di Politano, oltre l’assenza del Chucky, è importante che si alzi il livello di condizione di Ounas che è mancino e ha l’uno contro uno come importante soluzione di gioco.

Il gol di Dzeko ha cambiato l’inerzia della partita, il Napoli ha perso un po’ d’entusiasmo faticando a martellare col palleggio come nel primo tempo. Ha influito anche il calo dell’entusiasmo dello stadio, come rivelato anche da Farris, il vice di Inzaghi. La mancanza della spinta del tifo organizzato s’avverte proprio nei momenti più difficili.

Il Napoli, però, ha dato una prova di forza anche nella ripresa perché, pur non riuscendo a dominare il campo come nel primo tempo, ha costruito le palle-gol più nitide con le parate di Handanovic su Osimhen ed Elmas.

Il rammarico per il gol subito con la carambola Di Lorenzo-Koulibaly è inevitabile, gli ultimi dieci minuti, caratterizzati dalla paura di subire il gol della beffa, e la punizione finale lasciano l’amaro in bocca ma vanno contestualizzati nell’ambito di una battaglia in cui il Napoli ha fatto bella figura e ha trasmesso l’idea che potrà combattere per lo scudetto ancora a lungo.

È un campionato vivo, equilibrato, diverso dalle dittature prima della Juventus e poi dell’Inter di Conte. La quota scudetto potrebbe essere più bassa dei 90 punti e anche il margine tra la prima e la quinta non sarà molto ampio.

Tra campionato ed Europa League, da Barcellona può ripartire la strada dei sogni

A tredici gare dalla fine, il Napoli ha anche un discreto vantaggio in chiave Champions, un buon bottino che, però, va sempre conservato con la massima attenzione, visti sia i segnali di resistenza dell’Atalanta che di risveglio della Juventus.

Giovedì intanto c’è un’emozionante parentesi a Barcellona, un’altra sfida di prestigio internazionale che vedrà impegnato il Napoli. La prima grande trasferta europea post Covid, un momento d’orgoglio, un altro evento da vivere all’insegna delle emozioni.

Non c’è più Messi al Camp Nou ma è sempre una cattedrale della storia del calcio. Del resto ci è passato Maradona prima di venire a cambiare la vita di tutti i tifosi del Napoli.

Il vento dello scoramento va contrastato con ardore, il Napoli merita entusiasmo per il cammino tra campionato ed Europa League che può ancora inseguire sogni da far battere il cuore a tutti i tifosi azzurri.

Ciro Troise

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