Sono passati quasi 27 anni ma sembra ieri: il Napoli vinse a Bologna 4-2 il 22 aprile del 90 e volò verso il suo secondo scudetto. Un trionfo aperto da Careca, il centravanti brasiliano con un guizzo dei suoi diede il via alla goleada nella giornata in cui il Milan perse a Verona. «Una domenica emozionante, uno dei miei ricordi più belli con la maglia del Napoli». Quella domenica dovevate vincere e vinceste, proprio come fanno le grandi squadre. «Un’epoca bellissima, quella squadra con Diego e tutti quanti gli altri era straordinaria. A Bologna era sempre una partita difficile, dura, tesa. Però noi andammo convinti e spinti da una grande voglia vincemmo». Quello che dovrà fare domani il Napoli? «Proprio così, il Bologna anche adesso è una squadra dura e lì è sempre un campo difficile per il Napoli. Ma la voglia dovrà fare la differenza, le motivazioni degli azzurri dovranno essere superiori». Secondo lei il Napoli può ancora lottare per lo scudetto? «Adesso c’è tutto per poter vincere lo scudetto: la squadra c’è, la rosa è più larga, la società è forte, la tifoseria è unica. Certo che esiste la possibilità di vincerlo. Il Napoli in questi ultimi anni ha vinto due coppe Italia e la Supercoppa ma lo scudetto è un’altra cosa». Sta per tornare Milik. «Un rientro molto importante per il Napoli. Milik ha cominciato bene dimostrando maturità, si è inserito subito: un attaccante di qualità e anche veloce. Sarà utilissimo a Sarri». Intanto Mertens da centravanti si è scatenato. «Parliamo di un attaccante che ha sempre avuto grande qualità, quest’anno che sta giocando con più continuità la sta tirando fuori tutta». Callejon non si ferma mai. «Lui gioca più largo e poi ti sorprende con i suoi tagli verso il centro, un attaccante moderno, fondamentale per il gioco del Napoli» E insigne? «Cresce sempre di più ed è arrivato in Nazionale. E poi è napoletano, quindi ci mette quel qualcosa in più».
Anche adesso il Real ha più esperienza: il Napoli ha speranza? «Il Real è sempre una squadra forte, Cristiano Ronaldo è un fenomeno, Zidane conosce molto bene il calcio italiano: premesso ciò, dico però che il Napoli se la può giocare». Cosa deve fare il Napoli per qualificarsi? «Il Napoli deve giocare una grande partita a Madrid: se riesce a fare un buon risultato poi in casa potrà ribaltare il risultato». Le piace il calcio di Sarri? «Molto, il Napoli gioca in casa e fuori allo stesso modo: i giocatori in campo si divertono e anche i tifosi. Sarri è stato bravissimo a far crescere i suoi calciatori, l’esempio migliore in tal senso è Koulibaly che all’inizio aveva qualche difficoltà e ora è uno dei migliori difensori a livello europeo». Però manca ancora qualcosa per vincere, cosa? «Anche se la rosa rispetto all’anno scorso è cresciuta, c’è qualche differenza rispetto alla Juve. Però l’importante è avere la convinzione di poter vincere». Si può vincere anche senza avere in campo uno come Diego? «Maradona era unico e c’era una squadra forte. Adesso non c’è più uno come lui ma il gruppo è forte e in attacco senza Higuain adesso tutti si sono responsabilizzati di più al tiro. In Coppa Italia sarà ancora Juve-Napoli. «Anche in Coppa Italia la Juve parte leggermente favorita ma il Napoli può farcela“.
L’intervista integrale sulle pagine de Il Mattino
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