Dopo la vittoria di Benevento, la settima consecutiva, il Napoli sul suo profilo Twitter rivela le statistiche riguardo alla media punti, la terza d’Europa dietro Manchester City e Barcellona, definendola non ancora sufficiente per evitare critiche pretestuose. Questa squadra ha raggiunto numeri straordinari, non perde in trasferta da più di quindici mesi, trasmette la sensazione di poter combattere fino alla fine per riportare dopo 28 anni lo scudetto a Napoli. 28 anni sono tanti, rappresentano l’incrocio di più generazioni, c’è un’ampia fascia di tifosi che si è saziata dei ricordi dell’era Maradona raccontati dai tifosi più adulti e che respira il sogno dello storico trionfo. L’ansia per le condizioni di Mertens, che sembrano buone in vista della Lazio, ha dato consistenza alle paure dei tifosi sulle esigue alternative in attacco a disposizione di Sarri. Bisogna partire dai dati di fatto per provare a realizzare un’analisi onesta, senza pregiudizi, estremismi o integralismi. Il Napoli si è indebolito, ha sostituito due giocatori chiamati pochissimo in causa come Maksimovic e Giaccherini con Tonelli, che non gioca da più di un anno, e Machach, un giovane talento classe ’96 che non disputa una gara ufficiale da cinque mesi. Come si fa a parlare di “mercato da dieci e lode” davanti a questi dati di fatto? Il no di Verdi, la resistenza del Sassuolo alle avances per Politano dovrebbero spingere De Laurentiis a riflettere sulla necessità di realizzare il salto di qualità.Nonostante il mercato, il Napoli resta comunque uno dei favoriti e se credi anche tu nell’impresa, punta sulla squadra partenopea con il codice promo snai.
Il Napoli ha costruito una squadra da scudetto grazie al peso internazionale di Rafa Benitez che nella sua esperienza napoletana ha colmato il principale limite del club di De Laurentiis: convincere i giocatori di livello ad indossare la maglia azzurra nonostante gli sforzi compiuti riguardo al monte ingaggi. Il rifiuto di Szczesny, che accetta la corte della Juventus per uno stipendio di 4,5 milioni di euro, è comprensibile, deve, invece, far riflettere con umiltà i tanti no incassati da calciatori che, trasferendosi al Napoli, avrebbero realizzato il salto di qualità nella loro carriera. De Laurentiis deve decidere cosa vuole far diventare il suo Napoli, farlo tornare ad essere “l’Udinese dei ricchi” prima che il patto scudetto e il lavoro di Sarri deviassero il percorso originale, riuscendo a competere con la Juventus nettamente superiore per fatturato, valore economico dell’organico, abitudine alla vittoria e rapporti di potere. Come si fa a contraddire De Laurentiis quando sottolinea la forza politica della Juventus? Come si fa a negare i rapporti privilegiati tra la Juventus e il Sassuolo, i legami profondi tra due società che hanno condiviso più di cinquanta operazioni di mercato in tre anni? Il prossimo direttore sportivo del Sassuolo sarà Federico Cherubini, uno dei dirigenti della Juventus, che lascerà il posto di direttore tecnico del settore giovanile a Claudio Chiellini.
La denuncia alla Juventus non deve diventare un modo con cui assolvere le proprie responsabilità gettando la croce sul nemico, non c’è esercizio di comunicazione più facile. Tutto ciò basta per non avere rimpianti? La “denuncia” alla Juventus non basta, il Napoli deve attrezzarsi se vuole stare in alto con ambizioni di successi sul lungo periodo. Bisogna potenziare le strutture, passando finalmente dalle parole ai fatti, rivedere la questione dei diritti d’immagine, valorizzare il proprio vivaio, intensificare i rapporti con altri club, come ha fatto Giuntoli con Carpi e Chievo, e non aspettare come l’arrivo del Messia il nuovo campionato europeo per aumentare il fatturato. “Dobbiamo limitare il numero di giocatori controllati dai grandi club e anche il numero di trasferimenti. E’ un modo per evitare che i grandi club aumentino sempre di più il loro dominio sul mercato, con i ricchi che finiscono sempre per comprare tutto ciò che vogliono. In questo modo si indebolisce le altre squadre. E’ un’aberrazione il numero di giocatori controllati da alcuni club, per esempio, in Italia, c’è una società che controlla 103 giocatori. Dobbiamo mettere dei limiti”, l’ha dichiarato il presidente della Uefa Ceferin. Nessuno ha scoperto l’ingombrante potere della Juventus con la questione Politano, l’operato di De Laurentiis in Lega in tal senso non mi è sembrato rivoluzionario nel corso di questi anni. Se l’obiettivo non è “cambiare il mondo” ma vincere lo scudetto, il mercato di gennaio non è stato assolutamente da dieci e lode.
Ciro Troise
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