Dopo l’incubo basco del 2014, il Napoli è ancora una volta poco fortunato nel sorteggio dei preliminari di Champions League: l’urna di Nyon ha infatti decretato che sarà il Nizza l’avversaria degli azzurri, un ultimo ostacolo verso i gironi della massima competizione europea per club da non sottovalutare affatto. Andiamo dunque a conoscere meglio il club francese.
LA STORIA – Il Nizza viene fondato nel 1904 a livello embrionale, ma assume la denominazione di Olympique Gymnaste Club de Nice – e adotta il rosso e nero come colori sociali – solo nel 1924. Va ricordato il periodo d’oro che il club visse nel dopoguerra e che coincide con la vittoria di due campionati consecutivi (1950-51 e 1951-52), di una Coppa di Francia (1951-52) e con la partecipazione stabile alla prestigiosa Coppa Grasshoppers; dopo qualche stagione non esaltante, i rossoneri di Francia tornarono a vincere il campionato nella stagione 1955-56 e successivamente in quella 1958-59, esordendo anche nella neonata Coppa dei Campioni. Gli Anni Settanta, che portarono ad una vera e propria rinascita del Nizza (il decennio precedente infatti era stato buio e per nulla appagante), furono allo stesso tempo caratterizzati da una buona percentuale di sfortuna: il club dei miliardari – così era stato soprannominato il Nizza – infatti riuscì a piazzarsi più volte in posizioni di alta classifica, lottando anche per la conquista del campionato, ma risultando sconfitto sempre per il rotto della cuffia. La crisi finanziaria che seguì a questo periodo per certi versi roseo ed il cambio di proprietà degli Anni Novanta – che salvò in tempo il club dal fallimento – portarono ad una rinascita graduale con l’avvento del nuovo millennio: solo negli ultimi anni, grazie all’acquisto della società da parte di un consorzio cinese, il Nizza è tornato ad essere realmente competitivo, come dimostrano gli ottimi risultati conseguiti nella scorsa stagione ed il conseguente terzo posto in classifica che è valso il preliminare di Champions League. Per quanto riguarda i precedenti col Napoli, vanno ricordate due amichevoli piuttosto recenti: la prima si è disputata a Nizza il 2 agosto 2015, terminando con la vittoria per 3-2 dei padroni di casa, che furono trascinati – manco a farlo apposta – dall’estro di Plea (in quell’occasione, fece scalpore l’esclusione dell’ex attaccante azzurro Gabbiadini dall’undici titolare all’ultimo minuto), mentre la seconda si è tenuta al San Paolo in occasione dei 90 anni del club partenopeo e si è conclusa con un secco 3-0 per i partenopei già orfani di Higuaìn.
LA ROSA – Lucien Favre, tecnico del club rossonero, può contare su una rosa equilibrata, costituita da giovani di grandi talento e calciatori di maggiore esperienza: nonostante le possibili imminenti cessioni di alcuni pezzi pregiati – basti pensare a Dalbert, che con tutta probabilità verrà acquistato dall’Inter –, il club ha a disposizione calciatori importanti come il giovane portiere Yoan Cardinale, che nella scorsa stagione si è messo in luce per qualche incertezza di troppo, ma anche per interventi a dir poco efficaci, e Valentin Eysseric, centrocampista/trequartista dotato di buona tecnica e rapidità di passo (in verità, anche Eysseric potrebbe presto cambiare squadra ed è in trattativa avanzata con la Fiorentina) ; inoltre, il club ha a disposizione un reparto offensivo di tutto rispetto: Mario Balotelli – per SuperMario ogni presentazione sarebbe superflua – e Alassane Plea, classe ’93 molto bravo nel dribbling, dotato di una tecnica cristallina e di un’accelerazione sorprendente che l’hanno reso una vera e propria spina nel fianco delle difese avversarie nella scorsa stagione. Balotelli e Plea si contendono allo stato attuale l’appellativo di ‘stella’, della compagine rossonera, ma in merito alla rosa non possono non essere menzionati anche Jean Seri, centrocampista duttile col fiuto per il goal, Mickael Le Bihan, attaccante jolly che si è messo in mostra soprattutto a partita in corso, e Dante, difensore centrale (talvolta è stato impiegato anche come terzino sinistro) dotato di intelligenza tattica e di grande esperienza a livello internazionale, ma anche noto per le frequenti amnesie difensive, che potrebbero rivelarsi decisive contro le qualità tecniche e la rapidità degli attaccanti brevilinei di Sarri.
A cura di Mariano Menna
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