L’urna dei sedicesimi di Europa League poteva essere peggiore per il Napoli. Scansate Lille e Benfica, gli azzurri dovranno però evitare di sottovalutare il Granada. L’ambizioso club andaluso, ex squadra dei Pozzo, capace di centrare al ritorno di Liga un fantastico 7° posto, miglior risultato dagli anni ‘70.
Storia
Fondato nel 1931, i primi anni del Granada furono all’insegna delle serie minori andaluse. Fu solo con l’inizio degli anni ‘40 che il club, allora ancora chiamato Recreativo Granada, grazie anche alla ristrutturazione del calcio iberico nel post guerra civile, fece un’incredibile scalata e, nel giro di soli sette campionati, passò dalle serie minori andaluse fino alla Liga.
Dopo un breve periodo a buoni livelli, l’improvvisa morte per tubercolosi del tecnico Victoriano Santos portò la squadra ad un saliscendi tra prima e terza serie che durò per moltissimi anni. La finale della Copa del Generalissimo (oggi Copa del Rey) nel ‘59 fu solo un caso e, almeno per un altro decennio, il club visse nell’anonimato calcistico.
Gli anni ‘70 furono invece il periodo d’oro del club. I granadini disputarono con continuità la Liga, giungendo addirittura sesti in due occasioni. In quel periodo, grazie alle vittorie contro Real, Barça e Athletic, gli andalusi presero il soprannome di ammazza-grandi.
Gli anni ‘80 furono invece l’inizio di una nuova epoca di declino. Il club, incapace di reggere economicamente con le concorrenti, si dovette barcamenare tra Segunda B e addirittura Tercera Division.
Nel 2009 la svolta. La società, sull’orlo del fallimento, viene acquistata dal patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo. Grandissime ambizioni accompagnano l’imprenditore italiano che infatti, in poco tempo riesce a riportare il club nella Liga (2011). La presidenza Pozzo si accompagna ad una stabilizzazione del Granada come club di metà classifica di Liga.
Nel 2016 un nuovo passaggio di mano porta il club sotto la presidenza di Jang Lizhang, per breve tempo anche presidente del Parma oltre che azionista dei Minnesota Timberwolves della NBA. Dopo un inizio difficile, con l’ultimo posto e la retrocessione, la nuova proprietà riesce a riportare il Granada in Liga centrando, alla prima stagione in massima serie, la qualificazione in Europa League.
Rosa
La rosa del Granada è composta da un discreto mix di gioventù ed esperienza. Alcuni dei giocatori più talentuosi sono in prestito da alcuni grandi club europei, come Vallejo dal Real, Kennedy dal Chelsea o Herrera dal City. Tra le fila granadine c’è anche una vecchia conoscenza del calcio italiano, a lungo anche trattato dal Napoli, Maxime Gonalons, acquistato proprio in questa sessione dalla Roma.
Altri elementi di valore sono l’ala Machìs, trascinatore nei preliminari di Europa League e il centrale portoghese Duarte. Entrambi nel pieno della maturità calcistica. Da non sottovalutare nemmeno la coppia di punte centrali: l’ex Getafe Molina e il veterano, per anni nel giro della nazionale, Roberto Soldado.
Allenatore e formazione
Diego Martinez è il tecnico del Granada da 2018. Sotto la guida dell’ex Osasuna e vice a Siviglia, il Granada ha centrato prima la promozione e poi la qualificazione in EL. Solitamente gioca con un 4-1-4-1. Il gioco passa per i piedi di Gonalons, il quale ha il compito di liberare la creatività dei due esterni Machis e Puertas. La linea dei centrocampisti avanzati è poi composta solitamente da Herrera e Milla. Tutti in appoggio dell’unica punta che può essere o Molina o Soldado. La difesa, rigorosamente a quattro, è composta da Folquier, Sanchez, Vallejo e Neva, a protezione di Rui Silva.
Stadio
La casa del Granada è il Nuevo Estadio de Los Cármenes, un piccolo impianto di 22mila posti. Costruito nel 1995 è andato a sostituire il vecchio Los Cármenes, fino a quel momento casa dei rojoblanco. Lo stadio è stato ristrutturato nel 2005.
Tifoseria
Il Granada, come tutti i club andalusi, ha un discreto seguito territoriale. La vicinanza con l’altra grande città andalusa, Malaga, ha fatto sorgere una rivalità tra le due squadre. Il match tra i due club è detto il “Derby dell’Andalusia orientale” Altra rivalità molto sentita è contro l’Elche anche a causa di alcune recenti partite che avevano in palio la promozione.
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