Dopo il pareggio del Napoli con il Milan, la Juventus si è portata in classifica a +6 sugli azzurri. E’ innegabile che la squadra di Sarri nel momento più importante della stagione abbia avuto un calo di risultati. Infatti, il Napoli, nelle ultime 6 partite, ha raccolto solo 8 punti nei 18 a disposizione.
Nonostante questa flessione, la squadra partenopea (tra le grandi) è quella che ha migliorato di più il proprio rendimento: +8 rispetto all’anno scorso mentre la Juve ha +4, addirittura la Roma ha -11 punti, però, per i giallorossi bisogna tenere in considerazione anche la fantastica campagna europea, l’Inter con Spalletti ha migliorato solo di 4 punti e il Milan con Montella a questo punto della stagione aveva 5 punti in più.
Ma il dato che probabilmente spiega l’andamento del Napoli è quello dei goal fatti e subiti. Infatti, gli uomini di Sarri hanno subito ben 12 goal in meno rispetto all’anno scorso, ma allo stesso tempo c’è stato un calo nei goal realizzati: si è passati da 75 ai 66 siglati a questo punto della stagione mentre la Juve ha migliorato in entrambi casi: i bianconeri hanno segnato 13 goal in più e sono riusciti a prendere meno goal, anche con la cessione di Bonucci, per l’esattezza 2 reti.
Ma perché il Napoli ha segnato di meno? Sicuramente, la squadra partenopea è diventata più equilibrata in campo e rischia veramente poco rispetto all’anno scorso, ma non c’è dubbio che alcuni suoi uomini chiave, almeno dal punto di vista realizzativo, hanno abbassato il proprio rendimento.
Come l’anno scorso, il capocannoniere del Napoli è Mertens, ma quest’anno il belga ha realizzato 17 goal rispetto ai 21 che aveva siglato a questo punto della stagione nel campionato scorso.
La vera differenza nello score tra le due stagioni è quella di Insigne e Hamsik. Infatti, il numero 24 azzurro quest’anno ha siglato la metà dei goal (7) che aveva già siglato lo scorso campionato a sei giornate dalla fine (14) mentre il capitano slovacco ha segnato 5 goal in meno (11 rispetto ai 6 di quest’anno): numeri che fotografano anche il calo della catena di sinistra. Probabilmente, ha inciso in maniera vitale l’infortunio di Ghoulam perché i tre giocatori formavano alla perfezione i famosi triangoli di gioco voluti da Sarri. Con Mario Rui si ha più copertura, ma non si la spinta che invece dà il terzino algerino. Hamsik, quest’anno ha avuto anche tanti problemi fisici in più in confronto alla passata stagione ed è stato pochissime volte al massimo della condizione. Insigne è arrivato molte volte alla conclusione, ma per sfortuna o mancata freddezza ha fallito varie opportunità, come per esempio in Sassuolo-Napoli.
Ovviamente i più 8 punti rispetto alla scorsa stagione è un risultato notevolissimo da parte degli azzurri, ma i numeri collezionati dalla Juve, in questo campionato, sono da vera e propria dittatrice del calcio italiano. Il Napoli deve credere, almeno fino allo sconto diretto, ancora nello scudetto anche perché, nonostante questa sua flessione, la sua stagione è da ritenersi più che positiva ma non bisogna sottovalutare e capire la “crisi del gol”.
A cura di William Scuotto
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