Un comunicato duro, quello dell’AIC nei confronti della Lega dopo la proposta di tagliare gli stipendi ai calciatori di Serie A. Il Presidente Damiano Tommasi ha parlato ai microfoni de Il Romanista riguardo tutto questo, ecco quanto evidenziato da IamNaples: “La decisione della Lega è un pugno in faccia, una follia, il contrario di quello che dovrebbero fare ora. Tutte le società stavano cercando un accordo e ora sarà ancor più difficile. Da parte nostra c’è ancora apertura, vogliamo trovare una soluzione come in Lega Pro. Ad oggi i presidenti tengono i giocatori vincolati ad allenarsi e siamo ad Aprile, ma molti non hanno ricevuto neanche la mensilità di febbraio”.
CEDERE – “Poco disposti a cedere? Non so da dove nasce questa considerazione. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma dire oggi che non verrano pagate le mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno, quindi zero per quattro mesi, a che serve? Serve solo a scaricare il peso sociale di questo dramma sui calciatori”.
DANNO ECONOMICO – “Troppo comodo credere che il danno economico risulti il 30% dei ricavi annui, proprio il numero giusto degli stipendi dei calciatori. Il danno è stato pagato solo da loro anche mettendoli in cattiva luce. Poteva essere un momento di riscatto della figura manageriale del calcio in Italia ma si è persa un’occasione. Ma i conti sono facili: su un miliardo più o meno di stipendi lordi i presidenti con questa mossa vorrebbero risparmiare 300 milioni. Di cui 150 di mancate tasse, e gli altri 150 di costi risparmiati”.
LEGA – “Ho avuto pochissimi contatti con la Lega in questi giorni. Le voci che non vedevano un accordo erano solo per mettere in cattiva luce i giocatori. Ad inizio marzo dicevo che bisognava fermarsi e adesso gli stessi che dicevano che bisognava giocare non vogliono più pagare. Molte società devono pagare ancora la mensilità di Gennaio, con un’attività imprenditoriale che ha garantito l’80% dei ricavi dai diritti già in partenza, ad aprile ha pagato appena la metà dei costi”.
PRESIDENTI – “Questa è gente che vuol vendere la Fontana di Trevi come Totò. Non raccontano la verità. E denigrano i loro stessi calciatori”.
CALCIATORI – “Alcuni sono perplessi e arrabbiati, stavano per firmare ma ora credo che salterà tutto”.
CAMPIONATO – “Anche a casa mi rimproveravano, ma ad oggi per quanto riguarda la ripresa, non possiamo saperlo. Il protocollo dei medici sportivi è alquanto pericoloso. Test costosissimi solo gli atleti e per tutti quelli che circondano la squadra? Mi torna in mente il presidente Conte: tutte le attività non necessarie vanno fermate. La scuola si ferma e le chiese sono chiuse ma il calcio ripartirà sotto una nuova economia”.
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