Il Napoli, contro ogni pronostico, fa bottino pieno nei due big match su tre contro Milan e Roma, entrambi in trasferta: meglio di così non si poteva sperare da questo “trittico infernale”, che culminerà con la sfida alla Juventus del 7 aprile prossimo. All’Olimpico arriva la terza vittoria consecutiva e il sesto risultato utile di fila, numeri importanti che certificano una squadra dal volto completamente diverso.
La squadra azzurra sta finalmente ritrovando la tanto agognata continuità, che è stata il fardello di questa stagione finora. È bastato (guarda caso) recuperare alcuni degli elementi cardine del gioco pensato da Gattuso a Castel di Sangro e ora il Napoli può permettersi anche più di una soluzione tattica. Su tutti, il rientro più importante è stato senza dubbio quello di Mertens. Il belga quando non segna è perché fa giocar bene la squadra, quando invece va lui in gol scrive e riscrive la storia di questo club. Con la doppietta di ieri, infatti, ‘Ciro’ Mertens raggiunge quota cento gol in Serie A con la maglia azzurra, posizionandosi al terzo posto della classifica all-time riguardo al campionato.
1️⃣0️⃣0️⃣ | Dries Mertens è il terzo giocatore del Napoli a segnare 100 gol in Serie A, insieme a Marek Hamsik (100) e Antonio Vojak (102).
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— Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 21, 2021
Nel cuore di Roma-Napoli: l’analisi della partita
RICONFERME – Altra prestazione di altissima levatura quella di Hysaj, che conferma quella brillante di San Siro. Schierato, stavolta, a destra per ovvi motivi, l’albanese disputa una gara sontuosa tatticamente e tecnicamente. Chiude la strada a chiunque sul suo lato, spesso ricorrendo all’anticipo ma è bravo anche nella marcatura a uomo e, in più, è preciso nell’uscita palla al piede, garantendo qualità ed efficacia alla manovra. Egual discorso per l’altro esterno Mario Rui, ieri ex di turno. Il portoghese beneficia abbondantemente dei turni di riposo ricevuti (non giocava titolare dal 21 febbraio in casa dell’Atalanta) e, infatti, disputa una gara sopra le righe. La personalità non gli manca e all’Olimpico ne dà prova facendo a dovere entrambe le fasi di gioco: è da una sua verticalizzazione tra le linee che nasce la punizione dell’1-0 azzurro, conquistata da Zielinski.
Bene anche Maksimovic, che sfoggia una prova fatta di grande attenzione nel tenere la linea difensiva ed è combattivo nel gioco aereo. Non si può non dire lo stesso per Koulibaly, che però rischia di rimettere in carreggiata la Roma nell’azione che porta al palo centrato da Pellegrini, nata da un suo errore in uscita. Ammonito per proteste, salterà la prossima di campionato contro il Crotone in casa del 3 aprile prossimo. Fa poco ma bene, infine, Ospina, il quale risponde presente nelle uniche due occasioni più pericolose dei giallorossi con Cristante (38′) e Karsdorp (80′).
“VALIOSO” – È la traduzione in lingua spagnola dell’aggettivo “prezioso”, che riassume perfettamente la partita di Fabián Ruiz. C’è tanta precisione e ottima inventiva nelle giocate dell’ex Betis e ne trae giovamento la squadra tutta, che ha ritrovato un calciatore rimasto nascosto per troppo tempo. Anche in fase difensiva, però, si fa valere, intercettando più volte i fraseggi degli uomini di Fonseca. Se la sua è una gara ordinata, tuttavia, il merito è pure di Demme, suo compagno di reparto, che come al solito si conferma una pedina di cruciale importanza nello scacchiere del Napoli. Il tedesco garantisce equilibrio alla compagine azzurra facendo da diga davanti alla difesa, consentendo a Fabián Ruiz di tenersi più alto quando è il momento di offendere.
L’UOMO DEI RECORD – Quando si alza l’asticella, Mertens c’è sempre. Le guide tecniche cambiano, ma il belga è una costante in casa Napoli. Al di là della doppietta, che lo consegna per l’ennesima volta alla storia, l’attaccante azzurro è la chiave che apre tutte le “serrature” e permette al resto dei compagni di crescere in autostima. Quando è in campo, la squadra cambia volto, si lascia trascinare dal suo strapotere tecnico e tattico, riconoscendo in lui un calciatore estremamente intelligente, che sa legare il gioco con grande qualità. E a proposito di qualità, spicca nuovamente Zielinski, nella serata dell’Olimpico. Il polacco è fondamentale tanto quanto Dries per quanto gioca bene, quando è in giornata è nettamente un gradino sopra agli altri. Dispensa giocate d’alta scuola a ogni pallone che tocca, da una sua magia nasce la punizione che porta all’1-0 azzurro.
L’altro protagonista di giornata è Politano, che brucia letteralmente la corsia di appartenenza. Si sacrifica tanto in fase di ripiegamento e aiuta la squadra a risalire il campo con velocità e precisione. Suggella la sua ottima gara con l’assist del definitivo 0-2, dopo aver ricevuto un pallone col contagiri da Insigne. Chiudiamo l’analisi parlando proprio del capitano, meno in vista stavolta ma ugualmente determinante con quel lancio da stropicciarsi gli occhi. Col passare dei minuti cala di lucidità, non provocando però alcun pericolo di notevole rilevanza.
Ora fa sul serio il Napoli di Rino Gattuso, che ancora una volta rispedisce al mittente le ingiurie ingiustificate circa le sue doti umane e di allenatore. La verità è che le assenze hanno soffocato il gioco che lui e il suo staff avevano progettato nel pre-campionato, dando adito ai più disparati commenti e teorie uscite dalla bocca dei professoroni del calcio, che si professano tali pur essendo, nella sostanza, privi di contenuti validi. Gli azzurri sono a 53 punti, cioè a meno due dalla Champions, e con una partita da recuperare. Non resta che incrociare le dita e sperare che le nazionali non portino rogne, dopodiché sarà un rush finale da disputare col piede a paletta sull’acceleratore: l’obiettivo è nelle corde e adesso ci si può credere davvero.
A cura di Giuseppe Migliaccio
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