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A MENTE FREDDA – Sulle spalle di Insigne: il capitano trascina gli azzurri e fa la storia

Una vittoria che dà morale in vista del "trittico" terribile. Nuovo incubo per Ghoulam

Il Napoli non fa una piega dopo il clamoroso pareggio contro il Sassuolo e si impone per 3-1 sul Bologna. Conquista la quarta vittoria consecutiva al “Maradona” e lo fa nel segno del suo unico e grande condottiero: Lorenzo Insigne. Il capitano sigla una splendida doppietta e si porta a quota 13 gol in campionato e a 79 in Serie A con la maglia azzurra, eguagliando e superando Edinson Cavani.

Napoli che si affida nuovamente all’estro del suo uomo simbolo per superare una squadra ostica come quella di Mihajlovic, che qualche pericolo pur lo ha creato dalle parti di Ospina con due gol annullati e un palo. Napoli-Bologna è, poi, la serata perfetta anche per Osimhen, che torna al gol dopo il calvario iniziato con l’infortunio alla spalla e lo fa proprio contro i felsinei, che erano stati l’ultima squadra a cui aveva segnato prima dello stop. Al netto della vittoria conquistata, però, c’è tristezza in casa azzurra per l’infortunio di Ghoulam. Proprio nel momento in cui si era riaccesa una speranza di recuperarlo, l’algerino sprofonda di nuovo nel baratro, a distanza di tre anni dalla prima volta: che sfortuna per Faouzi, a cui ovviamente ci stringiamo in questo momento così difficile.

DEVASTANTE – È il contraccolpo psicologico che subisce Ghoulam, che sembra ormai essere condannato a un conto in sospeso perenne con la sorte. Il terzino azzurro torna in campo da titolare dopo aver riposato col Sassuolo, ma al 22′ è costretto al cambio: l’algerino ha già capito perfettamente cosa il destino gli ha riservato per l’ennesima volta. Il Napoli a fine gara parla di trauma distorsivo come prima diagnosi, ma le sensazioni sono pessime sin da subito e i controlli di stamattina a “Villa Stuart” non fanno che confermarle: è rottura del legamento crociato anteriore del menisco mediale del ginocchio sinistro (che non è quello già infortunato). Succede tutto nel momento forse migliore dopo tre anni d’inferno, proprio come la prima volta. Al suo posto entra Hysaj, autore di una gara ordinata difensivamente, meno offensivamente dove in più di un’occasione sbaglia in uscita palla al piede. Molto bene Di Lorenzo sulla fascia opposta, dove lavora con grande intelligenza e intensità. L’ex Empoli sembra infaticabile e con lucidità compie sempre le chiusure giuste in fase difensiva: ne risente la precisione in quella offensiva, ma è la naturale conseguenza del suo corposo impegno. A dir poco sontuoso Rrahmani, che vince il ballottaggio con Manolas per un posto dal 1′. Il kosovaro non si lascia sfuggire una palla che sia una, sceglie ottimamente i tempi di intervento a chiudere sugli attaccanti del Bologna e di testa le prende praticamente tutte lui. Cresce in autorevolezza sicuramente anche per la presenza al suo fianco di Koulibaly, che rientra dalla squalifica e conduce una gara di grande applicazione, senza sbavature. L’unico insufficiente del reparto arretrato, dopo tante partite di ottimo livello, è Ospina, appena tornato dall’infortunio. Il Patron, come lo amano definire i compagni, compie due belle parate: una su Palacio nel primo tempo, lasciato in verità colpevolmente solo e libero di colpire di testa, e l’altra sulla potente punizione di Barrow all’86’. Tuttavia peggiora il suo rendimento con il passaggio scellerato a Demme nell’azione che, nata dalla palla persa poi dal tedesco, porta al gol di Soriano.

SBAVATURA DECISIVA – Avete presente quando a tavola, agli ultimi istanti di un pranzo perfetto, c’è la forchettata che vi rovina il vestito migliore? Ecco, così è per Demme, che macchia la sua ottima prestazione con quella palla regalata al Bologna in occasione della rete del 2-1. Però, al netto della leggerezza, decisiva per la sua valutazione finale, il tedesco gioca una bellissima partita. Il suo lavoro senza palla è encomiabile, riesce sempre a smarcarsi per ricevere il pallone che manda poi in verticale senza nemmeno pensarci, giocata di vitale importanza per l’idea di calcio del Napoli. Al suo fianco c’è Fabián Ruiz, titolare al posto dell’acciaccato Bakayoko. Il rendimento dello spagnolo sembra finalmente essersi assestato e, anche stavolta, disputa una buonissima gara. Anche lui, come Demme, cerca costantemente la verticalità: da uno dei suoi filtranti tra le linee, infatti, nasce l’azione dell’1-0 di Insigne. Offre, poi, ottima qualità al giro palla della squadra, altro elemento di assoluta importanza per il modo in cui Gattuso intende far giocare la sua squadra. Dev’essere più cinico, però, sotto porta, è incomprensibile la dormita al 5′ tutto solo davanti a Skorupski.

RECORDMAN – Serata magica quella col Bologna per Insigne, che si dimostra il solo e unico trascinatore del Napoli attualmente. Il capitano azzurro sfoggia una condizione psicofisica straordinaria e la doppietta di ieri ne è la prova. Due gol dal peso specifico enorme, grazie ai quali può riscrivere la storia del club partenopeo: eguaglia e supera, infatti, un altro eroe del mondo napoletano del pallone come Cavani, dopo aver sorpassato Sallustro col rigore contro il Sassuolo. In più migliora un altro suo record, confermandosi (per il momento) in vetta alla classifica dei calciatori che hanno sbloccato più volte la partita nella Serie A di quest’anno. Se non è un condottiero con la “C” maiuscola questo, diteci un po’ voi cos’è. La sua prima rete arriva grazie a un magico assist di tacco da parte di Zielinski al termine di un’azione corale meravigliosa. Il polacco, dopo Insigne, è senza dubbio l’uomo in più di questo Napoli (seppur colpito dalla stanchezza), come dimostra il secondo assist della partita a beneficio di Osimhen per il momentaneo 2-0.

Il giovane attaccante nigeriano sfrutta anche lui l’occasione per ritrovare il gol dopo la lunga assenza, che arriva proprio contro il Bologna, ossia l’ultima squadra alla quale segnò prima di infortunarsi (era l’8 novembre 2020): con uno scatto bruciante supera Danilo in velocità e, tutto solo davanti a Skorupski, lo batte. Poco dopo, su assist di Insigne, ha pure la chance per la doppietta, ma la spreca malamente calciando a lato con la porta sguarnita. Pecca di lucidità, invece, Politano, il quale al 34′ mastica troppo il pallone col destro dopo un passaggio filtrante di Demme che lo manda in porta. Nella ripresa, all’83’, ci riprova. Stavolta è sul suo piede preferito e, infatti, il risultato è decisamente migliore: solo un ottimo Skorupski può negargli la gioia personale. In mancanza di gol, tuttavia, l’esterno azzurro fa un lavoro di grande sacrificio per aiutare la squadra nelle partenze dal basso. Ancora troppo appannato, infine, Mertens, visibilmente fuori condizione. Nel primo tempo, cioè quando è fresco, si muove bene senza palla alle spalle dei difensori del Bologna suggerendo soluzioni ai compagni che, però, non premiano i suoi sforzi. Cala nella ripresa e, infatti, viene sostituito appena al 53′.

Arriva una vittoria che dà respiro e morale, dunque, per il Napoli, che si riavvicina alla zona Champions portandosi a -3 dal quarto posto. Gattuso concede due giorni di riposo agli azzurri, i quali finalmente potranno beneficiare dell’agognata settimana tipo in vista del terribile “trittico” di partite contro Milan, Juventus e Roma (in programma il 14, il 17 e il 21 marzo). Gli allenamenti a Castel Volturno riprenderanno mercoledì. Lo sforzo richiesto è massimo, sopravvivere a impegni di questo calibro sarebbe difficile per chiunque: sarà importante trovare la giusta concentrazione e cancellare per un attimo ogni possibile problema o conto in sospeso, perché i tre impegni ravvicinati sono di quelli che segnano una stagione, nel bene o nel male.

A cura di Giuseppe Migliaccio

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