La qualificazione ai sedicesimi di Europa League se la dovrà conquistare all’ultima giornata il Napoli di Rino Gattuso, che non va oltre l’1-1 in casa dell’AZ Alkmaar. Ottima squadra quella olandese fatta di tanti giovani interessanti che, soprattutto nel secondo tempo, hanno fatto la differenza con la loro freschezza: non fosse stato per Ospina, probabilmente gli azzurri sarebbero usciti sconfitti dall’AFAS Stadion.
Il portiere colombiano dà una grande mano al Napoli insieme al Rijeka, che sorprendentemente fa 2-2 in casa della Real Sociedad dopo essere andato per due volte in vantaggio, conquistando il suo primo punto nel girone. Decisiva, perciò, sarà la gara contro gli spagnoli del 10 dicembre prossimo, che decreterà non solo la qualificazione al turno successivo ma anche la vittoria del girone: in caso di successo, gli azzurri arriveranno primi.
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Confronto che avverrà in un’atmosfera ancor più particolare dei giorni scorsi, perché quella di giovedì potrebbe essew la prima partita allo Stadio Diego Armando Maradona. Scendiamo ora nel dettaglio del match di ieri col nostro consueto appuntamento di “A mente fredda”.
Nel cuore di AZ Alkmaar-Napoli: l’analisi della partita
RIENTRO COL BOTTO – Alla prima da titolare dopo l’infortunio rimediato in nazionale, Ospina si rende subito protagonista. Prestazione sopra le righe per il portiere azzurro, durante tutto l’arco della gara compie un paio di interventi uno più decisivo dell’altro. Il primo su Aboukhlal al 20′ sul risultato di 0-1, l’altro all’ora di gioco quando (aiutato anche dal palo) neutralizza il rigore del capitano avversario Koopmeiners. E’ il vero e proprio salvatore della patria per il Napoli e non può nulla sulla rete del pareggio di Martins Indi, che lo beffa con la sua deviazione sotto misura. Molto bene anche Di Lorenzo, che conferma la valida prova contro la Roma. Suo l’assist per il gol di Mertens, è in proposizione costante sulla destra come suo solito. In fase difensiva compie buone chiusure e si procura diversi falli preziosi. Sfiora anche la gioia personale sugli sviluppi di un corner dalla sinistra nel primo tempo, la palla esce di poco a lato. Ritmi bassi, invece, per il resto della difesa composta da Maksimovic, Koulibaly e Ghoulam. Il serbo non compie alcun intervento eccezionale ma è un riferimento per la squadra nell’impostazione dal basso, cosa che invece non riesce al senegalese, il quale sbaglia qualche pallone di troppo. Qualche buon cross e nulla più, infine, per l’algerino, colpevole di tanti errori in appoggio e ritardi in marcatura sulle offensive dell’AZ. Meglio il subentrato Mario Rui, autore di un assist potenzialmente decisivo per Petagna al 76′, cestinato malamente con un colpo di testa terminato a lato.
CROCE E DELIZIA – Chi, invece, non riesce a dare continuità alla prestazione con la Roma è Fabián Ruiz. Autore del gol del 2-0 ai giallorossi, lo spagnolo è probabilmente il peggiore in campo contro l’AZ. E’ lento nel giro palla come spesso gli capita ed è pigro nel rientrare in fase di non possesso. Forse complice la stanchezza fisica, Gattuso lo toglie appena al 56′ per lasciar spazio alla freschezza di Elmas (cambio che, tuttavia, non porta i frutti sperati). Bene il compagno di reparto Bakayoko, ancora una volta fondamentale nel ruolo di equilibratore della squadra. In due circostanze, tuttavia, rischia di rovinare tutto. La prima al 20′, minuto in cui l’AZ sfiora il gol con Aboukhlal che raccoglie un cross arretrato dalla sinistra e calcia verso la porta. Ingenuo, poi, nell’intervento ancora su Aboukhlal che genera il penalty al 60′: per fortuna sua e degli azzurri, Ospina ci mette una pezza tutte e due le volte. L’unico subentrato che può rendere (in parte) soddisfatto Gattuso è Demme, inserito per dare una scossa e aggiungere cattiveria ad un Napoli con poco mordente. Si rende protagonista al 81′ quando permette a Lozano di involarsi tutto solo verso il portiere avversario Bizot, che in uscita impedisce al messicano di dribblarlo e segnare a porta vuota.
“SCIVOLA, SCIVOLA, SCIVOLA” – Canta la celebre Mina nello spot targato TIM e la musichetta sembra essere la preferita di Lozano. Spreca un’occasione colossale al 81′ facendosi intercettare il pallone in uscita dal portiere avversario, ma ciò che più salta all’occhio sono senza dubbio i quattro scivoloni presi dal messicano: evidentemente la scelta dei tacchetti è stata tutt’altro che corretta. Il suo contributo, occasione a parte, è quasi pari a zero, anzi si lascia prendere dal nervosismo e compie diversi falli decisamente evitabili. Restando in tema di sprechi, si intende con lui Petagna, subentrato a Zielinski al 61′. L’attaccante, in realtà, entra bene in partita ed è prezioso quando difende palla permettendo alla squadra di salire, ma quando ha la chance di infliggere il colpo del K.O. all’AZ lo grazia per ben due volte. La prima è clamorosa, sbaglia completamente l’impatto col pallone di testa tutto solo in area di rigore su un cross perfetto di Mario Rui. Si ripete all’85’, ma qui ha meno colpe: segnare da quella posizione con angolo di tiro ridotto non è così semplice. L’ex Spal che, dicevamo, entra al posto del polacco, ancora titolare dopo la sfida di domenica contro la Roma. Qualche buono spunto per lui, ma è palese che non è ancora al 100% della condizione, avrebbe bisogno di un po’ di riposo.
Facendo un passo indietro, la seconda occasione di Petagna viene generata da una splendida verticalizzazione di Insigne, che nel momento decisivo si accende. A parte questo, tuttavia, il capitano azzurro non ha realizzato una prestazione esaltante. La squadra necessita grandemente dei suoi lampi di genio per essere pericolosa in avanti, ma l’esterno partenopeo non è ispirato. Commette poi tanti, troppi errori in appoggio, errori non da lui, fortuna che l’AZ non ne approfitta. Ottimo, infine, Mertens, che schierato ancora una volta nel ruolo di centravanti trova il suo secondo gol consecutivo dopo quello alla Roma. Impatta perfettamente il pallone sull’assist di Di Lorenzo, portando gli azzurri in vantaggio dopo appena 6′. Sfiora la doppietta per ben due volte, una di sinistro al volo su suggerimento di Zielinski, con la palla che termina alta sopra la traversa. Sull’altra, invece, provvidenziale l’intervento di Bizot, che respinge un colpo di testa velocissimo del belga sugli sviluppi di un corner a primo tempo praticamente finito.
L’incostanza di rendimento accompagna ancora il Napoli di Rino Gattuso, che si è detto anche fortunato di non essere uscito sconfitto ieri. Dopo il gol di Mertens la squadra ha abbassato sempre di più il ritmo e al rientro dagli spogliatoi è rimasto in balia dell’esplosività dell’AZ, che ha tirato precisamente il doppio degli azzurri (14 tiri a 7, di cui 6 in porta contro i 3 del Napoli). Qualificazione, dunque, rimandata all’ultima giornata, quando al Diego Maradona di Fuorigrotta arriverà l’insidiosa Real Sociedad vogliosa di conquistarsi il passaggio del turno.
Prima, però, c’è da pensare al campionato. Gli uomini di Gattuso domenica alle 18.00 saranno ospiti del Crotone fanalino di coda. Sulla carta non c’è storia, ma in Serie A guai ad abbassare la guardia. E soprattutto, il Napoli ha bisogno di crescere ed essere continuo, pertanto non saranno concessi inciampi.
A cura di Giuseppe Migliaccio
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