Il famoso detto dice: “Sei bello, ma non balli”. Stavolta è il contrario per il Napoli di Rino Gattuso, certamente non bello contro la Real Sociedad ma concreto nel centrare l’obiettivo della qualificazione. In più arriva il primato grazie all’impresa del Rijeka che esce a testa alta dal girone vantandosi di un pareggio in casa degli spagnoli e di una vittoria contro l’AZ Alkmaar.
Sfida suggestiva perché la prima al Diego Armando Maradona ma che, in realtà, di spunti ne offre pochi. A fare la partita è soprattutto la Real Sociedad che, prima di sapere del risultato dell’AZ, aveva l’obbligo di vincere per passare il turno.
Gli azzurri si sono limitati a contenere, per quanto possibile, e contrattaccare. Tante sono state le occasioni per i baschi che, però, sbagliano clamorosamente sotto porta. Graziato, dunque, il Napoli che, ironia della sorte, passa per primo in vantaggio con Zielinski sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Un destro al volo bello e preciso per il centrocampista polacco, che trova un gol meritatissimo dopo le prestazioni sempre più in crescita degli ultimi tempi. Andiamo ora ad analizzare, “a mente fredda”, il match di ieri, che ha permesso al Napoli di raggiungere il primo grande traguardo stagionale.
Nel cuore di Napoli-Real Sociedad: l’analisi della partita
DIESEL – Ci mette un po’ a carburare a causa della freschezza di Januzaj, ma col passare dei minuti Mario Rui non sbaglia più nulla. Il terzino azzurro, complice la mancanza di Hysaj, sta dimostrando un’ottima continuità di rendimento e, rispetto al passato, migliora tanto anche in fase difensiva nonostante l’esile struttura fisica. Si prende l’inizio gara come tempo di adattamento, poi però tiene benissimo la posizione, scacciando via anche qualche pallone pericoloso. Tutt’altro che buona, invece, la breve prestazione di Ghoulam, che entra al suo posto. L’algerino tocca un paio di palloni e li sbaglia entrambi, in più è lui il colpevole sul gol allo scadere di Willian José. Bene anche l’altro esterno Di Lorenzo. Gli manca qualcosa in confronto al portoghese, la Real Sociedad spinge tantissimo dal suo lato, ma è attento in diverse circostanze e riesce a tenere botta.
Meno bene, invece, Maksimovic, titolare al posto di Manolas come d’abitudine ormai nel gioco delle turnazioni. Il serbo è distratto, nel primo tempo si lascia scavalcare da un pallone innocuo e concede campo aperto a Willian Josè, per fortuna sua e del Napoli l’occasione non viene sfruttata. Più di una volta sbaglia anche in uscita, si salva solo per aver preso altrettanti palloni di testa sui cross degli spagnoli. Attento, preciso e pulito negli interventi, invece, Koulibaly, che non si lascia impressionare dalla qualità nel palleggio degli uomini di Alguacil. Con le sue giocate trasmette tanta sicurezza alla squadra. Sicurezza che è tipica anche di Ospina, che come al solito risponde presente nelle (poche) occasioni in cui viene chiamato in causa, in particolare nell’azione citata poc’anzi in cui sbaglia Maksimovic. Nulla può sul gol di Willian José, che tira centrale ma molto forte e il pallone si insacca nella parte alta della porta.
MALEDETTA TIMIDEZZA – Ci mette tanto impegno ad essere presente e ci riesce, ma al momento di colpire è ancora una volta troppo timido Fabian Ruiz. Lo spagnolo è nel vivo della gara e gioca tanti palloni, eppure per le qualità che ha ci si aspetta sempre qualcosa di più che il semplice compitino, soffre tanto anche la pressione altissima della Real Sociedad. E’ vero che Gattuso imposta la gara sull’attenzione difensiva, ma per tutte le volte che prende palla l’ex Betis può azzardare la giocata, cosa che non fa. Chi, invece, le giocate le azzarda eccome è il collega di reparto Bakayoko, che sfiora anche il gol al 26′. Il franco-ivoriano si prende come al solito il centrocampo sulle spalle ed è prezioso in entrambe le fasi, anche lui non si lascia intimorire minimamente dai palleggiatori della Real Sociedad, che non riescono a sfondare centralmente.
Menzione a parte ma doverosa, infine, per Demme, che entra al suo posto. In poco più di 20′ il tedesco ci mette tanta sostanza e cattiveria agonistica. Nonostante l’evidente differenza fisica, mantiene inalterato il buon lavoro svolto fino a quel momento dall’ex Chelsea: forse è questa la coppia perfetta in questo momento (non ce ne voglia Fabian Ruiz).
RITROVATO – In una partita in cui il Napoli non brilla di certo, spicca la prestazione di Zielinski. Il polacco ha subito tanto l’assenza causata dal Coronavirus che lo ha provato particolarmente, ma da quando è rientrato cresce ogni partita di più. Ed il gol messo a segno con uno splendido destro al volo sul quale Remiro non può nulla è il giusto premio per le ottime prove dimostrate fino ad ora. Nella ripresa si vede di meno, ma è comprensibile. Subito dopo Zielinski viene senza ombra di dubbio Lozano, che non va in gol ma è uno dei migliori in campo. Sembra avere quattro polmoni invece di due, brucia letteralmente la fascia destra sia nel creare pericoli in attacco che quando c’è da aiutare la squadra in fase di ripiegamento. Può essere più preciso nel controllo palla, ma con i suoi scatti fulminei manda comunque in affanno la Real Sociedad.
Non punge come contro il Crotone, invece, Insigne. Il capitano azzurro commette diversi errori in appoggio e manca il suo genio in attacco, ma in compenso offre una grandissima prova di sacrificio in fase difensiva con la sua solita umiltà. Un po’ in ombra anche Mertens. Partita difficile per il belga che si stacca tante volte dalla difesa avversaria nel tentativo di respirare e inventare qualche giocata servendo gli inserimenti dei compagni, ma non sempre riesce nell’intento. Petagna, invece, si rivela prezioso nella difesa della palla e nel far salire la squadra ma spreca al 90′, nell’azione precedente al gol del pareggio, in compagnia di Politano ed Elmas la palla del 2-0.
Il match inaugurale del “nuovo” Diego Armando Maradona è quello giusto per il Napoli, che alla prima occasione centra l’obiettivo nel momento decisivo. Ci si aspetta un sorteggio piuttosto agevole, adesso, per gli azzurri ai sedicesimi di finale (CLICCA QUI PER SCOPRIRE LE POSSIBILI AVVERSARIE) di Europa League, che torna a febbraio. Ora testa totalmente al campionato, dove c’è da consolidare il terzo posto e stare in scia di Inter e Milan: il tutto passerà per la sfida interna contro la Sampdoria questa domenica alle 15.
A cura di Giuseppe Migliaccio
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