Seconda giornata di Europa League, il Napoli è ospite della Real Sociedad. La squadra di Imanol Alguacil è in forma, dopo otto giornate incredibilmente comanda la Liga (anche se il Real Madrid ha una gara da recuperare e l’Atletico Madrid due). In più, gli azzurri sono chiamati ad espugnare il fortino basco che, seppur vuoto, non trasmette tranquillità. Ma Rino Gattuso tira fuori l’asso dalla manica: l’umiltà.
Elemento, questo, che può sembrare banale, scontato, eppure non tutti riescono a praticarlo. Per un attimo si è tornati indietro alle prime partite del Napoli col suo nuovo allenatore, quello che, dovendo fare di necessità virtù viste le difficoltà, pensava a non subire piuttosto che offendere. Ebbene, la strategia ha funzionato. Complice anche un colpo di fortuna, Politano insacca l’unico e necessario pallone che consegna ai partenopei una vittoria preziosa, agguantata con sudore e spirito di sacrificio. Soprattutto, la serata di ieri ha dato dimostrazione della qualità anche nelle “seconde linee” di questa squadra, che con 7 cambi ha comunque rischiato praticamente mai contro una signora avversaria. Il Napoli, dunque, rimedia subito al brutto inciampo contro l’AZ Alkmaar, che nel frattempo demolisce il Rijeka (prossimo avversario degli azzurri giovedì prossimo) e si prende la leadership del girone a punteggio pieno. Addentriamoci adesso nel match della Reale Arena con la nostra analisi “a mente fredda”.
Nel cuore di Real Sociedad-Napoli: l’analisi della partita
INVALICABILE – Un muro, una barriera, una porta blindata rappresenta Koulibaly contro i baschi. Quando c’è da chiamarlo in causa, sa caricarsi la squadra sulle spalle come pochi. All’uscita di Insigne, di nuovo infortunato, prende lui le redini della formazione azzurra. Gli attaccanti avversari partono sconfitti in partenza nei duelli uno contro uno con il senegalese, che fa il suo ed anche di più, rimediando ad alcune disattenzioni dei compagni. Può essere proclamato tranquillamente il migliore in campo. Ottima gara anche per Maksimovic, dal 1′ al posto di Manolas. L’ex Torino si intende a meraviglia con Koulibaly ed insieme a lui infonde sicurezza alla squadra con i suoi interventi precisi e tempestivi. Il tutto è condito da quella gran tenacia che sempre lo contraddistingue. Bene anche Hysaj e Mario Rui. L’albanese – tornato sul suo lato naturale – si conferma elemento affidabile per Gattuso. Gran lavoratore in fase difensiva, che però non rinuncia ad offendere. Partecipa anche lui, infatti, all’azione dell’unico e decisivo gol azzurro. Un po’ meno sciolto, invece, il portoghese. Perde alcuni palloni sanguinosi e in più di un’occasione aspetta troppo l’avversario prima di scaricare la sfera su un compagno. E’ lui, però, dopo Insigne, a sfiorare la rete del vantaggio per il Napoli al 12′, quando imbeccato splendidamente in verticale beffa il portiere avversario Remiro con lo scavino: purtroppo per lui, il pallone attraversa tutta la porta senza mai entrarci.
Nel complesso, pertanto, partita più che sufficiente la sua. Per ultimo, ma non per importanza, Ospina. Rassicura l’intero reparto con alcune uscite coraggiose su palla alta – in una rischia anche di farsi male seriamente – e con la solita qualità nella gestione del pallone con i piedi permette al Napoli di manovrare l’azione dal basso con tranquillità e precisione. Menzione d’onore per il prodigioso intervento al 66′ su Portu. Servito splendidamente da David Silva, imprendibile in certi frangenti, l’attaccante spara a botta sicura verso la porta azzurra. Trova lo specchio ma anche l’opposizione del portiere colombiano, che con un riflesso felino respinge in corner e tiene a galla i suoi. La sua qualità ed esperienza sono elementi di assoluta rilevanza per questo Napoli e ancora una volta l’ha fatto vedere.
COPPIA DA REGISTRARE – Per la prima volta il tandem di centrocampo è composto da Demme e Bakayoko. Una coppia del tutto inedita e si vede chiaramente, quella tra il tedesco e il franco-ivoriano, che per un bel pezzo di gara fatica ad intendersi. L’ex Lipsia va in difficoltà nel trovare le distanze giuste con il fedele guerriero di Gattuso, che a sua volta appare poco lucido in fase di copertura. In particolare, è su un suo rientro piuttosto pigro che la Real Sociedad mette a segno l’unico vero pericolo, citato poco fa. Si perde Portu e ciò rischia di essere fatale per il Napoli, salvato dal miracoloso intervento di Ospina. Chissà se rivedremo questo duo in futuro, certo è che i due hanno bisogno di lavorare per trovare affiatamento.
CERTEZZA – E’ il più in forma dell’attacco azzurro, senza se e senza ma. La presenza di Politano e soprattutto il suo sinistro sono una certezza per questo Napoli, trascinato ancora una volta da un suo gol. L’ex Inter è in fiducia e lo dimostra la fluidità con cui va alla conclusione centrando la porta. Stavolta è complice una deviazione sfortunata di un difensore, ma ciò che conta è l’esito della giocata. Non solo attacco, inoltre, per l’esterno, che con grande diligenza si sacrifica in fase di ripiego in supporto ad Hysaj. Bene, benissimo anche Insigne fino all’infortunio. Al 7′ una sua incursione con tanto di tunnel all’avversario lo mette a tu per tu con Remiro e calcia verso la porta dalla sua mattonella. Il pallone, tuttavia, non prende il giro giusto ed esce a lato. La sua gara dura poi solo altri 14′, quando in avvio di contropiede avverte un dolore e si ferma per evitare guai: che sfortuna per il capitano. Fortunatamente, mister Gattuso a fine gara rassicurerà dichiarando che il 24 azzurro si è fermato in tempo, la speranza è che sia roba di poco conto. Gara fantastica, per usare un eufemismo, per Lozano, entrato proprio al posto di Insigne. Il messicano corre, punta, dribbla l’avversario e crea superiorità numerica con una rapidità spaventosa, è un giocatore completamente ritrovato da quando c’è Gattuso in panchina. Ma fosse solo questo. Il tecnico azzurro vuole dai suoi esterni anche tanto sacrificio in difesa, compito che il ‘Chucky’ svolge egregiamente insieme a Mario Rui raddoppiando la marcatura e completando la copertura della zona sinistra del campo. Gran lavoro anche quello di Petagna, preziosissimo con la sua fisicità. La funzionalità dell’ex Spal è elemento di fondamentale importanza per la squadra, che sa di poter affidare a lui i lanci lunghi a scavalcare il centrocampo. E’ lui a servire Mario Rui con la deliziosa verticalizzazione che porta il Napoli ad un’unghia dal gol nelle prime battute della gara. Parentesi su Osimhen, subentrato proprio a Petagna. Il ragazzo ha tanta voglia di spaccare il mondo, si vede da come si muove in campo, non sta un attimo fermo a guardare. Sempre nel vivo dell’azione, attivo, ieri però forse fin troppo. Sì perché a livello comportamentale bisogna che impari a gestirsi. Le due ammonizioni rimediate ieri erano evitabili, nell’economia di una competizione possono avere il loro peso. Ma abbiamo fiducia nel fatto che tecnico e compagni sapranno farlo crescere nel migliore dei modi. Non brillante, infine, Lobotka nel nuovo ruolo ritagliatogli da Gattuso. Per una mezz’ala pura, o al massimo regista nel 4-3-3, fare il vertice alto del centrocampo supportando poi la punta non garantisce il massimo del rendimento e, infatti, così è. Ne esce una gara dai contorni indefiniti per lo slovacco, che però ha provato a fare del suo meglio.
Si porta a casa una vittoria dal peso specifico enorme il Napoli del sergente Gattuso. La squadra azzurra ha dimostrato di saper essere camaleontica, calarsi nel contesto e soprattutto avere le armi per poter offrire anche un tipo di gioco diverso da quello spumeggiante visto contro Genoa ed Atalanta. Seconda giornata di Europa League, dunque, archiviata, ora c’è da rincorrere l’AZ Alkmaar al momento a punteggio pieno in testa al girone. Giovedì il Napoli fa visita al Rijeka ma prima ancora ci sarà il Sassuolo in campionato. Altro scoglio fastidioso, ostico, per gli azzurri, la squadra di De Zerbi sa far davvero male. Il Sassuolo deve anche fare i conti con il Covid-19, Toljan e Haraslin sono già positivi da qualche giorno, si sono aggiunti poi un altro giocatore e due componenti dello staff. Ciononostante, il Sassuolo è comunque un’avversaria pericolosa: domenica servirà una nuova partita di attenzione e sacrificio, proprio come quella contro la Real Sociedad.
A cura di Giuseppe Migliaccio
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