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A MENTE FREDDA – Il coniglio dal cilindro: è una vittoria capolavoro quella di San Siro

Gli azzurri si impongono sul Milan con una prestazione di grande personalità. Politano match-winner, Hysaj in grande spolvero

A dispetto di tutti i pronostici possibili e immaginabili, il Napoli si impone in casa del Milan e lo fa con una prestazione di grande carattere. Una vittoria che è importante dal punto di vista dei numeri, in quanto la vittoria in trasferta mancava da più di due mesi (sul campo dell’Udinese, il 10 gennaio scorso) e da tre anni e mezzo a San Siro. Dati statistici che assumono una rilevanza ancora maggiore se si considera, invece, l’aspetto mentale, cioè quello su cui è maggiormente carente la squadra azzurra.

La partita della “Scala del calcio” è stata però sporcata (ma non è una novità per l’Italia) dalle feroci polemiche sulla conduzione arbitrale del signor Pasqua di Tivoli. Premesso che, come vi è ben noto ormai, in questa rubrica il sottoscritto non vuole mai concedere spazio oltremisura a certe tematiche, è bene chiarire che l’episodio tra Bakayoko e Theo Hernandez, certamente il più discusso, a mio giudizio non è mai sanzionabile con la massima punizione. Anche concederla non sarebbe stato scandaloso, visti i precedenti in epoca Var, ma se è vero che il calcio è uno sport di contatto, è altrettanto acclarato che non tutti i contatti sono da calcio di rigore.

Bene il direttore di gara in questo caso, male invece nella gestione dei cartellini. A onor del vero manca un giallo a Demme nel primo tempo che ferma una ripartenza, che sarebbe stato cruciale visto che era diffidato: il tedesco viene graziato, poco da dire. Non si possono avere dubbi, tuttavia, sul secondo avvenimento maggiormente in evidenza della serata, ossia l’entrata scellerata di Theo Hernandez su Osimhen. Il terzino rossonero, forse innervosito dal mancato rigore, si dirige verso l’attaccante azzurro a tutta velocità e, quando quest’ultimo si allunga il pallone sulla fascia per autolanciarsi, viene letteralmente falciato dal francese, che mai ha mostrato l’intenzione di entrare sul pallone, come dimostrano chiaramente le immagini. Aperta e chiusa parentesi, concentriamoci ora sui fatti di campo, il solo e vero giudice di ogni partita di calcio.

Nel cuore di Milan-Napoli: l’analisi della partita

DECISIVO – È una partita praticamente perfetta quella giocata da Hysaj, tra i migliori in campo a mani basse: alla faccia del peso che, secondo Gattuso, può avere il fatto di essere in scadenza di contratto. L’albanese disputa una gara sontuosa fatta di grande vigoria agonistica, intensità e applicazione. Lotta su ogni pallone dal primo all’ultimo minuto ed è grazie al suo anticipo su Castillejo che nasce l’azione del gol decisivo di Politano. Ancora una volta, il terzino azzurro respinge tutte le ingiurie ricevute in tutti questi anni al Napoli, a riprova della sua enorme professionalità. Prestazione sopra le righe anche da parte di Koulibaly, che dimostra ulteriormente l’importanza della sua presenza in campo in termini di personalità per la difesa e per l’intera squadra. Il senegalese è un muro, nessuno degli attaccanti del Milan dà mai la reale impressione di rendersi pericoloso con lui di fronte. Tanti gli interventi decisivi di K2, bravo pure a non farsi ammonire in vista della trasferta a Roma. Bene anche Maksimovic, meglio di Di Lorenzo in fase difensiva. Il serbo sbaglia praticamente nulla battagliando con le bocche da fuoco rossonere. Rimedia, però, un cartellino giallo evitabile così come l’ex Empoli, che salterà lo scontro diretto Champions contro i capitolini di domenica prossima. Quando è il momento di offendere però, cioè nelle giocate a lui più congeniali, offre il supporto necessario a Politano sul lato destro del campo. Buona partita anche quella di Ospina, autorevole nel gioco con i piedi pur prendendosi qualche rischio. Il portiere azzurro non viene impegnato severamente, ma quando accade, precisamente al 70′ sul colpo di testa di Rebic che devia la punizione tagliente di Tonali, respinge con un ottimo riflesso.

QUALITÀ – È quella che offre Fabián Ruiz al gioco del Napoli e ce ne mette tanta. Lo spagnolo prosegue nella sua crescita di rendimento da quando è rientrato e ne beneficia sia lui che la squadra. Trova con regolarità gli spazi tra le linee per gettarsi alle spalle dei difensori avversari, come nell’azione del primo tempo in cui riceve palla in area ma, trovandosi sul piede debole, il destro, non se la sente di calciare e torna indietro. Al 59′ si presenta una nuova occasione per lui, anzi due nella stessa azione: la prima viene respinta da Donnarumma, la seconda viene sparata alto dall’ex Betis, disturbato da un difensore. Solito lavoro di grande dispendio fisico per il compagno di reparto, Demme, che con il suo dinamismo riesce a essere praticamente ovunque ed è l’ago della bilancia che permette ai partenopei di mantenere sempre l’equilibrio. Al suo posto, nella ripresa, Bakayoko, il quale rischia nuovamente di combinare guai. L’intervento insensato su Theo Hernandez spalle alla porta è l’ennesima prova dei vuoti di concentrazione che il franco-ivoriano ha: per fortuna sua e del Napoli, Pasqua valuta il tackle non punibile con il calcio di rigore.

ARIA DI DERBY – Serata particolare quella di San Siro per Politano, che sente la partita come un derby visto il suo passato all’Inter. L’esterno azzurro è in uno di forma straordinario e ha trovato il modo di essere di nuovo decisivo. Si infila come un treno nello spazio lasciato da Theo Hernandez nell’azione del gol, che arriva con un tiro di destro masticato ma estremamente preciso che, fortunatamente, entra in porta. Dà una mano anche in fase difensiva dimostrando grande spirito di sacrificio. Politano che va in rete grazie all’assist perfetto di Zielinski, anch’egli estremamente in palla ieri. Il polacco inventa gioco come suo solito ed è una spina nel fianco con la sua rapidità per gli avversari, che faticano a contenerlo. Sfiora la gioia personale al 16′ quando, pescato da una bella verticalizzazione di Di Lorenzo, calcia al volo verso la porta dopo aver stoppato di petto il pallone: sfortunatamente, il suo tiro non è sufficientemente angolato per battere Donnarumma, che para in tuffo. Si ripete al 30′, stavolta però è lui a sprecare l’occasione allargando troppo la conclusione con l’interno sinistro su assist di Insigne.

Oramai è un leader affermato il capitano azzurro, che mette in mostra il suo ottimo stato di salute con una partita di enorme personalità. Compie tante giocate di qualità ma, al contempo, sa quando è il momento di rallentare e giocare d’intelligenza. Al 61′ prova anche la magia cercando di prendere in controtempo Donnarumma con un tiro a giro dalla sinistra, col pallone che finisce di poco alto. Non si mette in mostra personalmente ma fa tanto lavoro “sporco”, infine, Mertens. C’è poco da fare, la sua presenza in campo fa la differenza e, se non va lui in gol, fa giocar bene tutta la squadra con i suoi movimenti senza palla. Affaticato, al 59′ lascia il posto a Osimhen, sempre più in crescita. Questo ragazzo ha voglia di spaccare il mondo e si vede da come combatte in campo. Esegue alla lettera e bene le consegne di Gattuso, che gli indica di battagliare su ogni palla alta che arrivi dalle sue parti: deve migliorare nel tenerli quei palloni, ma già il fatto di esserci sempre è importante. Nel recupero va anche vicino a un gol che sarebbe stato tanto bello quanto importante per lui, peccato che il suo tiro al volo di destro vada largo sulla sinistra, pure se di poco.

Vittoria capolavoro per il Napoli di Rino Gattuso, che batte il suo passato in una partita dalle mille emozioni. Quello di San Siro è il quinto risultato utile consecutivo per la compagine partenopea, che può e deve sfruttarlo per trovare continuità nella corsa Champions. La squadra azzurra è viva e, con i rientri degli infortunati e l’intera settimana a disposizione per lavorare (guarda caso), si sta rilanciando e può dire la sua in questo finale di stagione. Tra sei giorni il secondo big-match di fila e di nuovo fuori casa. Ad attendere il Napoli c’è una Roma priva dei suoi uomini cardine Veretout e Mkhitaryan. I capitolini, però, hanno il dente avvelenato per via della sconfitta inaspettata sul campo del Parma, ragion per cui la sfida dell’Olimpico è forse ancor più importante ed emotivamente pressante per gli azzurri, chiamati a dare seguito all’ottima condizione. Per farlo potranno contare sul rientro di Lozano, out precauzionalmente contro il Milan a dimostrazione di quanto Gattuso consideri preziosa una vittoria coi giallorossi.

A cura di Giuseppe Migliaccio

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