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A MENTE FREDDA, EP. 7 – Milik rivitalizza sé stesso ed il Napoli, Meret mette il lucchetto alla porta: gli azzurri tornano a sorridere

Torna la Serie A, torna “A mente fredda” e finalmente torna anche il Napoli. Siamo appena all’ottava giornata di campionato e c’era già l’obbligo di vincere, cosa che gli azzurri hanno fatto. Non senza difficoltà, vincere contro questo Hellas plasmato da Ivan Juric non è poi cosa da poco. Gli scaligeri hanno dimostrato una condizione fisica e atletica ed una sfrontatezza tale che sembravano tutto tranne che una squadra neopromossa che punta alla salvezza. Carlo Ancelotti e il Napoli, però, hanno trovato la quadra e portato a casa un prezioso successo.

Successo che è arrivato senza dubbio anche grazie agli interventi di Alex Meret. Il giovane portiere azzurro ha dimostrato per l’ennesima volta di che pasta è fatto sfoggiando una prestazione eccellente. In una sola azione (a metà primo tempo circa) ha compiuto ben tre salvataggi mostruosi, per la serie: “Puoi tirare fino a domani, tanto il pallone non passa!”. Il Napoli si è affidato ancora nelle mani del suo estremo difensore, che lo ha difeso come meglio non poteva. Non si può dire proprio lo stesso, invece, della difesa. Posto in un assetto ancora diverso con la novità Malcuit sulla destra e Di Lorenzo dirottato sulla fascia sinistra, il reparto arretrato azzurro ha sofferto più volte le incursioni rapide e pericolose degli attaccanti avversari di gran lunga più in palla ieri sera. Per fortuna è andato tutto bene e il tabellino segna quota tre partite di fila senza subire gol, ma qualcosina ancora da registrare c’è.

Sufficiente anche la prova dei centrocampisti, eccetto Amin Younes. Il tedesco, a sorpresa schierato dal 1′, ha disputato una partita piuttosto anonima da esterno a sinistra. Intesa non proprio perfetta con Di Lorenzo che si trovava sulla sua stessa fascia e anche col resto dei compagni, qualche giocata individuale confusionaria e nulla più. Una sola occasione per lui nel secondo tempo, con la palla che (complice una deviazione di un difensore) non ha neanche centrato lo specchio della porta: le qualità ci sono tutte, ora tocca metterle in mostra. Il Napoli ha beneficiato ancora una volta delle scorribande offensive di Fabian Ruiz, sempre più leader lì in mezzo al campo. Lo spagnolo prende le chiavi del centrocampo e dai suoi piedi arriva il gol che sblocca il risultato e la mente degli azzurri fin troppo incatenata nelle ultime uscite, prestazione poi impreziosita da qualche occasione in zona gol a cui ormai ci ha abituato.

Arriva adesso il momento della nota più lieta della serata, che porta il nome di Arkadiusz Milik. Era da tempo che lo aspettavamo, settimane in cui forse lo abbiamo anche eccessivamente criticato, ma la verità è una sola: questo ragazzo è un gran bene per questa squadra, che si è ripreso con la splendida doppietta di ieri. Si intende a meraviglia con un rinvigorito Insigne – che beneficia della strigliata di De Laurentiis e Ancelotti – sfruttando alla perfezione l’assist su punizione per il 2-0 definitivo. Una doppietta che sa di rinascita per chi, come lui, è stato tormentato dagli infortuni. Il polacco ha “fame di giocare e fame di gol” come da lui stesso dichiarato a fine gara e l’emblema è proprio la deviazione nell’occasione del secondo vantaggio azzurro: palla forte e tesa sulla quale Milik si avventa come un falco in spaccata e la butta dentro, allungandosi con la forza di chi ha voglia di dimostrare a tutti che c’è e che le maldicenze se le fa scivolare addosso facendo parlare solo il campo. Chiosa finale l’abbraccio con Mertens al momento del primo gol. Un abbraccio che dice quanto Dries sia un uomo simbolo di questa squadra sempre disposto ad aiutare chiunque anche semplicemente con una parola di conforto, e proprio Milik in questo periodo ne aveva un gran bisogno. Pertanto, caro presidente, pensaci bene: “Ciro” se lo merita tutto uno sforzo per trattenerlo!

Ritorno felice dopo la sosta, dunque, per il Napoli di Carlo Ancelotti. Dopo la delusione delle ultime uscite gli azzurri riprendono il ruolo di squadra cinica e spietata che spesso li contraddistingue, quella che porta a casa il risultato accettando di correre anche qualche rischio. Qualcosa da rivedere c’è ancora, specie nella fase difensiva e nella costruzione della manovra, ma stavolta c’è da guardare il bicchiere mezzo pieno: una squadra già forte che ha margini di miglioramento così ampi non può che far ben sperare.

A cura di Giuseppe Migliaccio

 

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