Dopo i due pareggi consecutivi contro Milan e Bologna, il Napoli ritrova finalmente la vittoria. Un successo preso con le unghie e con i denti dopo una partita imbrigliata per via dell’atteggiamento dell’Udinese tutta chiusa in difesa.
Successo conquistato nel segno di Politano, che ha scelto di regalarsi la prima gioia in azzurro con un gol tanto bello quanto pesante. Napoli che in un paio di occasioni clamorose ha rischiato di perderla (si ringraziano Koulibaly ed Ospina, ma ne parleremo più avanti), salvo poi portarla a casa grazie al bolide dell’ex Inter. Partita senza storia, come si può vedere chiaramente dai numeri, ma d’altro canto la squadra azzurra ha comunque qualcosa da recriminarsi. Gattuso a fine gara ha ancora una volta messo l’accento sulla lucidità in fase realizzativa, veramente troppo poca se rapportata al numero di palle gol create. Alla fine, però, la voglia di fare bottino pieno ha premiato il Napoli, che comunque non ha mai smesso di crederci fino al triplice fischio.
Nel cuore di Napoli-Udinese: l’analisi della partita
MASTODONTICO – Ancora una volta, Koulibaly si erge a MVP della partita. Svetta di testa su ogni pallone e dà sicurezza all’intero reparto con interventi precisi. E’ tornato quello di un tempo, quello che domina in qualsiasi zona di campo in cui si trova ed è decisivo nel difendere la porta azzurra come nell’azione all’83’, quando impedisce al pallonetto di De Paul, diretto verso la rete, di varcare la linea. Gli dà una grande mano anche la sorte, ma diciamocelo: con i pali il Napoli un po’ di fortuna se la meritava anche. Meno lucido e brillante il collega centrale Manolas, che ancora non è nel pieno della forma. La sua partita è tutta nella palla gol regalata a Lasagna al 70′, il quale spara una cannonata da vicinissimo e sfiora l’1-2: per fortuna del greco e degli azzurri, Ospina ci mette la manona. Il portiere colombiano non viene impegnato particolarmente se non nell’azione appena citata, sulla quale dimostra ancora una volta che la fiducia datagli da Gattuso sa ripagarla ampiamente. Il suo gran riflesso consente al Napoli di salvarsi dal colpo che avrebbe potuto tramortirlo ancor prima dell’occasione di De Paul salvata da Koulibaly. Sufficiente ma non esaltante la prestazione di Hysaj, ha fatto e può fare di meglio. L’albanese si lascia sfuggire Zeegelaar nell’azione del momentaneo vantaggio dell’Udinese, però, l’analisi corretta impone una riflessione: Manolas è il primo che fa saltare le misure, poi Insigne perde l’inserimento di De Paul che fa gol. Nel corso del primo tempo si propone diverse volte sulla fascia destra e piazza qualche discreto cross, nella ripresa viene quasi mai servito. E’ suo, però, il passaggio decisivo per Politano. Più in palla, invece, l’altro esterno Mario Rui, tornato dal 1′ dopo la trasferta bolognese. Come consuetudine ormai, l’ex Roma spinge tantissimo sulla catena di sinistra fornendo gran supporto alla manovra offensiva. In un paio di circostanze riesce anche ad andare al tiro grazie all’assistenza di Insigne, senza però riuscire a rendersi particolarmente pericoloso.
ASSIST MAN – Salvo rari casi, Fabiàn Ruiz sa sempre come incidere sulla partita e anche ieri non ha deluso le attese. Lo spagnolo è certamente il migliore del centrocampo azzurro e talvolta realizza giocate illuminanti pur di velocizzare la manovra del Napoli. Tra queste una forse non di pregevole fattura ma altrettanto decisiva, quella dell’assist a Milik per il pareggio azzurro, arrivato dopo soli 9′ dal gol dell’Udinese. Meno reattivi Lobotka e Zielinski. Lo slovacco è quello che con la sua presenza dovrebbe rendere fluida la costruzione del gioco e, invece, è proprio lui a rallentarla toccando troppe volte il pallone quando lo riceve. Pecca in continuità il numero 20 – ex della partita – il quale i suoi buoni spunti continua ad offrirli, ma poco più. Dai suoi piedi parte l’occasione più grande per il Napoli al 60′. Una staffilata di destro sulla quale Musso si supera e devia il pallone, che sbatte sulla parte inferiore della traversa (23esimo legno in campionato) e torna giù, atterrando però al di qua della linea di porta. Per il resto, deve lavorare ad essere più presente nell’arco dell’intera gara.
JOLLY DALLA PANCHINA – L’eroe della serata è senza dubbio Politano, che sceglie il momento più delicato per siglare il suo primo gol con il Napoli. L’esterno azzurro, subentrato a Callejon nel secondo tempo, si rivela essere il jolly per Rino Gattuso. Il pallone capitato tra i suoi piedi scotta, pesa come un macigno, ma lui non si fa condizionare. La sua voglia di lasciare il segno è così forte da rendere quel pallone leggero come una piuma d’improvviso e lo scaraventa alle spalle di Musso con una potenza allucinante: stavolta, l’ennesimo palo non riesce a negare a Politano la gioia della prima segnatura in azzurro ed al Napoli una vittoria importantissima per il morale. Chi al gol ci va vicino è proprio Callejon, che non trova però il colpo decisivo. Nel primo tempo ha per due volte l’occasione di buttarla dentro, una delle quali ciccata clamorosamente. Per fortuna, nella stessa azione quel pallone viene poi trasformato in gol da Milik, che in spaccata insacca l’assist preciso di Fabiàn Ruiz. Il polacco la piazza in porta dopo appena 37 secondi dal suo ingresso in campo con un rasoterra lento ma preciso che beffa il portiere avversario. Dopo quel lampo, tuttavia, scompare quasi del tutto dalla partita. E’ pur vero che di palloni giocabili ne ha avuti pochissimi, ma quei pochi che riceve li sbaglia. Sembra quasi “nascondersi” tra i difensori friulani. Milik che subentra a Mertens, costretto ad uscire anzitempo al 33′ per una ginocchiata al gluteo che, forse, gli impedirà di scendere in campo mercoledì nella trasferta di Parma. Fino a quel momento, comunque, ha prodotto poco o nulla. Meno incisivo stavolta anche capitan Insigne. Offre a Mario Rui e Zielinski l’opportunità di portare il Napoli al gol ed è vispo palla al piede, ma nel complesso la sua prova non è all’altezza delle sue qualità. Per di più, si lascia scappare De Paul nell’azione dello 0-1.
Azzurri che centrano una vittoria non esaltante, fondamentale però per il morale. Questo ultimo scorcio di campionato, con l’accesso in Europa acquisito ormai da tempo, è composto di sole prove tecniche in vista del grande impegno dell’8 agosto contro il Barcellona. Lì servirà una prova certamente migliore di quella di ieri, ma portare a casa i tre punti fa sempre bene in termini di consapevolezza e sicurezza nei propri mezzi. Mercoledì un’altra gara insidiosa attende il Napoli, che farà visita al Parma probabilmente senza Mertens. Da vedere Gattuso, stavolta, cosa si inventerà.
A cura di Giuseppe Migliaccio
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