Il Napoli torna a correre e lo fa davvero bene. Con quella di ieri sull’ostico campo del Verona, gli azzurri raggiungono la vittoria numero 2 dal ritorno in campo su 3 gare disputate (Inter e Juventus in Coppa Italia e, per l’appunto, l’Hellas) e per di più senza subire reti, segno evidente che questa squadra è rivitalizzata tatticamente e mentalmente.
Già, perché è soprattutto la testa che ti viene in aiuto, specie se fisicamente sei arrugginito per via di un lunghissimo stop arrivato a stagione inoltrata. Il Napoli di oggi è lo specchio del suo allenatore, incarna appieno l’essenza di “Ringhio Starr” Gattuso. La squadra ha recuperato compattezza in campo e fuori, a differenza di qualche mese fa. La prova lampante è l’abbraccio a Lozano dopo il gol: fosse successo tempo addietro, probabilmente avremmo visto il messicano festeggiare nella solitudine. Il Bentegodi è terreno di rinascita anche per un altro azzurro, stavolta uno di quelli che ha contribuito a scrivere la storia del Napoli: Ghoulam. Palesemente in affanno dal punto di vista atletico, ma raffinato come pochi nell’assist del 2-0. Bentornato, Faouzi, ci eri mancato.
Nel cuore di Verona-Napoli: l’analisi della partita
KALIDOU E’ TORNATO – “Ma che fine ha fatto quello vero?”, questa è la domanda che ha attanagliato i tifosi azzurri dall’inizio della stagione. In un’annata funesta per tutta la squadra, Koulibaly era tra quelli di cui più si sentiva la mancanza. Il suo calo di rendimento ha prodotto un vuoto, col solo Manolas (che pur sta rendendo) il quale, al primo anno in azzurro, non poteva certo colmare. Col cambio di guida tecnica, però, è stato anche uno dei primi a rimettersi in carreggiata. Grazie alla cura Gattuso, il senegalese sta tornando il roccioso difensore annoverato tra i migliori al mondo. Dal ritorno in campo con l’Inter al match di ieri è migliorato a vista d’occhio. Contro il Verona vince praticamente tutti i contrasti e torna ad impostare il gioco con personalità e sicurezza. Una certezza anche Ospina, ormai un baluardo tanto quanto Koulibaly. Il portiere azzurro è in stato di grazia e lo dimostra l’intervento prodigioso sul tiro velenoso di Miguel Veloso nel primo tempo. Al 56′, poi, un coraggioso salvataggio in uscita su un cross dalla destra pericolosamente indirizzato verso Di Carmine. Per il resto parate non impossibili, ma molto efficaci. Leggermente in sordina Maksimovic. Il serbo liscia completamente un pallone diretto verso il solito Di Carmine che riesce ad andare al tiro, trovando per fortuna l’opposizione di Ospina. Nel complesso, tuttavia, il numero 19 azzurro disputa un’ottima gara. Non male anche i due esterni Di Lorenzo ed Hysaj. Il primo, che a tratti non riusciva a contenere Zaccagni, è salito di rendimento col passare dei minuti risultando molto attento in fase difensiva. Discorso pressoché simile per l’albanese, che copre bene la sua fascia di competenza e va spesso in sovrapposizione sulla sinistra in supporto ad Insigne. Menzione d’onore per Ghoulam, entrato proprio al posto di Hysaj nella ripresa. Il lungo calvario (e forse qualche screzio con Ancelotti) gli ha impedito di rivedere il campo per tanto tempo, eppure gli sono bastati poco più di 20′ per ricordarci il suo grande valore. Ha tanto da recuperare, ovviamente, dal punto di vista atletico, ma qualche buono spunto e l’assist al bacio per il 2-0 sono oro colato per uno che non calcava il rettangolo di gioco da mesi.
ZIELINSKI SALE IN CATTEDRA – E’ l’uomo più pericoloso del Napoli e colui che dà ritmo alla manovra. A rilento alla ripartenza contro Inter e Juventus, ieri Zielinski è salito in cattedra in una partita complicata. Il polacco è l’autore del primo vero pericolo creato dagli azzurri, Silvestri è costretto ad allungarsi per respingere il suo tiro dal limite. L’appello di Gattuso risuona forte e chiaro: Piotr non si tocca. Quasi impalpabile, invece, Allan, l’unico insufficiente della squadra. Offre un grande aiuto a Di Lorenzo nel contenere Zaccagni e sfiora il gol ad inizio secondo tempo, ma il brasiliano è lontano dal centrocampista feroce e battagliero che conosciamo. Prezioso come sempre, infine, Demme. E’ lui il vero ago della bilancia di questo Napoli, colui che garantisce l’equilibrio. Il tedesco sbuca dappertutto, macina chilometri come veramente pochi al mondo ed è punto di riferimento fisso lì in mezzo. Dopo Zielinski, è lui l’altro imprescindibile di Gattuso.
IL LAMPO DEL “CHUCKY” – Come un fulmine a ciel sereno, Lozano segna il 2-0 archiviando definitivamente la pratica Verona. “Era la sua partita”, dichiarerà Gattuso a fine gara, che pochi giorni prima lo aveva cacciato dall’allenamento. Quando ormai le due squadre erano già con la testa negli spogliatoi, il messicano sbuca sul secondo palo insaccando il cross perfetto di Ghoulam da calcio d’angolo al 90′. Poco dopo, però, si mangia un gol grosso quanto una casa. Deve ancora dimostrare tanto, ma in questo mini-torneo appena iniziato può dire la sua: in tal senso, la possibilità di effettuare 5 sostituzioni può rappresentare per lui la chiave giusta. Dall’autore della seconda rete passiamo a quello che ha sbloccato la partita: Milik. Dato per partente ormai da settimane, il numero 99 azzurro continua a comportarsi egregiamente quando è in campo. Gattuso gli dà fiducia dal 1′ per far rifiatare Mertens (per il quale il Napoli ha fatto inserire una patch in suo onore sulla maglia di ieri) e lui ripaga alla grande. Lasciato colpevolmente da solo dai difensori avversari, il polacco infila Silvestri di testa su corner con una precisione chirurgica, a fil di palo. Ora, la domanda sorge spontanea: non sarebbe il caso di lavorare ad una sua permanenza? Non molto spumeggiante, invece, Politano, che in compenso, però, ha disputato una gara di grande sacrificio. Nella ripresa è riuscito pure a calciare in porta, anche se la sua conclusione non ha infastidito particolarmente Silvestri. Sontuoso a dir poco, infine, Insigne. Il capitano azzurro con l’arrivo di Gattuso ha ritrovato centralità ed acquisito maturità. Va in costante supporto di Hysaj in fase di non possesso e punge diverse volte al momento di attaccare. Sfiora il gol in due occasioni, di cui una cancellata solo grazie ad un miracolo del portiere avversario. Poi arriva la chicca in pieno recupero, dopo una partita ad intensità elevatissima. Poco dopo il raddoppio, Insigne manda proprio Lozano a tu per tu con Silvestri con un lancio da urlo direttamente da centrocampo. Se il messicano avesse segnato sarebbe stato l’epilogo perfetto, ma il gesto tecnico fa comunque brillare gli occhi.
Non facciamoci ingannare dal risultato, perché il Verona ha tenuto sotto pressione il Napoli costantemente dal 60′ in poi. D’altro canto, è proprio questo che rende la vittoria ancor più di valore. Ora testa alla Spal, altro banco di prova alla portata ma molto insidioso in vista poi del match che, per certi versi, avrà lo stesso peso della finale di Coppa Italia: quello contro l’Atalanta. La squadra di Gasperini continua a viaggiare a ritmi impressionanti e, ad oggi, scipparle il quarto posto sembra quasi un miraggio. Se gli uomini di Gattuso sapranno mantenere alta la tensione, però, nulla gli impedirà di riuscirci. Del resto, finché l’aritmetica lo consente, tutto è possibile.
A cura di Giuseppe Migliaccio
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