Siamo alle solite. Anche oggi serve un po’ di tempo in più per metabolizzare il tutto. Come contro la SPAL, ragionare “a mente fredda” non è affatto semplice. Stavolta, però, non per l’atteggiamento del Napoli, non per l’occasione mancata, ma per l’azione che porta al pareggio definitivo dell’Atalanta, condizionata da un episodio inequivocabile. Minuto 85′ circa, gli azzurri già pregustano una vittoria che sarebbe di vitale importanza per provare a dare una svolta alla stagione e sono convinti di blindare il risultato chiudendo i giochi quando Kjaer, su un cross dalla sinistra, aggancia Llorente in area che cade giù. Tutti pensano sia rigore, nessuno ha dubbi, eppure Giacomelli fa segno di proseguire dando il via alla repentina ripartenza degli uomini di Gasperini i quali, complice un errore grossolano della difesa azzurra, vanno in gol con Ilicic per il 2-2. Da lì il putiferio. Arbitro e assistenti vengono sopraffatti dalla folla proveniente dalla panchina del Napoli che invoca il VAR a squarciagola, protesta invana perché il gol viene assegnato regolarmente all’Atalanta ed il non rigore su Llorente corretto. Nell’animo degli azzurri c’è stupore, rabbia per un risultato deturpato, questo è il termine giusto. Nessuno riesce a spiegarsi il perché di questa sorta di protagonismo che ha preso d’assalto Giacomelli il quale non solo ha ritenuto che non ci fosse fallo su Llorente ma non ha avuto neanche la decenza di andare al VAR a rivederlo.
A questo punto il discorso potrebbe continuare sulla scia delle dichiarazioni furibonde di De Laurentiis contro Rizzoli e Nicchi o quelle di Ancelotti che si dice offeso nella propria professionalità. Tuttavia, per dovere di cronaca, occorre scendere nel dettaglio della partita ed analizzare quanto visto sul campo.
Che l’Atalanta abbia pareggiato grazie ad un episodio grave ribaltando l’azione è indubbio, ma è altrettanto indubbio che il Napoli in fase difensiva ha commesso anche stavolta degli errori grossolani. E purtroppo il protagonista in negativo sia sul primo che sul secondo gol dei nerazzurri è Koulibaly. Il centrale azzurro compie ancora delle scelte che macchiano la sua partita, ma la cosa preoccupante è che non è la prima volta in stagione: ad oggi il senegalese è il lontano parente di quello dei tempi migliori e occorre dargli una strigliata perché la squadra ha troppo bisogno di lui. Sul secondo gol dell’Atalanta le maglie sono larghe, non c’è la copertura giusta delle distanze, Koulibaly accorcia senza motivo, si va avanti di letture individuali piuttosto che di reparto come Maksimovic che prova a mettere in fuorigioco Ilicic. Già, Meret. Prestazione insufficiente stavolta per l’estremo difensore azzurro, colpevole di una leggerezza madornale sulla prima rete avversaria. Il tiro di Freuler non è per nulla pericoloso, eppure l’ex SPAL non trattiene e si lascia scivolare sotto le gambe il pallone per l’1-1 atalantino. Ma tutto è concesso ad un portiere della sua caratura: anche i migliori possono sbagliare, specie se poi riesci a non perdere la concentrazione e tiri fuori un intervento dei tuoi su Muriel a pochi minuti dalla fine che avrebbe addirittura sancito la sconfitta per il Napoli.
Se da un lato la difesa del Napoli è stata messa a dura prova dalle offensive organizzate dell’Atalanta dall’altro non si può non esaltare la prestazione del centrocampo, ruolo in cui gli azzurri si sono dimostrati nettamente superiori agli avversari. Solo parole di stima per i due esterni Insigne e Callejon, che salgono in cattedra e trascinano una intera squadra. Lo spagnolo fa ammattire letteralmente i difensori dell’Atalanta che si trovano sulla sua stessa fascia costringendo alcuni di loro anche a compiere interventi da ammonizione pur di fermarlo. Di pregevole fattura il passaggio del capitano azzurro che permette poi al numero 7 azzurro di mettere in mezzo un cioccolatino “divorato” da Maksimovic per il gol dell’1-0, segno dell’intesa ormai consolidata da tempo tra loro ma, sopratutto, dell’estrema qualità tecnica di cui dispongo questi due splendidi calciatori. Livelli altissimi anche per Fabian Ruiz e Zielinski. L’ex Betis sfoggia tutto il suo estro con la palla tra i piedi comandando quasi da solo l’intera zona di campo. Dribbling, aggressività e passaggi illuminanti come quello del 2-1 di Milik impreziosiscono la sua gara: sarà difficile resistere alle avances delle pretendenti in futuro. In serata di grazia (e finalmente, si aggiunge) anche Zielinski. Allan spaventa tutti con l’infortunio al ginocchio subito in un contrasto con Gosens nel primo tempo e viene sostituito dal polacco, che la fa da padrone insieme a Fabian grazie alla sua eccellente tecnica. Un peccato se si pensa alle prestazioni precedenti, ma se dalla partita di ieri acquisisce continuità mentale sarà uno degli uomini in più di questo Napoli.
La chiusura è dedicata, per l’ennesima volta, all’altro polacco ieri in campo: Milik. L’attaccante azzurro mette a segno un gol come quello del 2-1 che pesa non solo per il risultato che rischiava di regalare al Napoli una vittoria tanto sofferta quanto strameritata ma anche per il bottino personale. Quella di ieri è infatti la rete numero 5 in 4 partite per lui, segno evidente del valore enorme che questo ragazzo ha. Non dare seguito a questo suo momento è un delitto e si spera sia in campo dal 1′ anche sabato contro la Roma: la squadra azzurra, attualmente, non può neanche lontanamente pensare di rinunciare a lui.
Gli applausi però, questa volta, sono da riservare soprattutto a quest’uomo qui. Se il Napoli ha messo in campo una prestazione brillante nel momento più difficile contro una signora squadra come l’Atalanta il merito è per gran parte di Ancelotti. Il tecnico azzurro ha estratto l’asso dalla manica preparando benissimo la sfida ed ha saputo trasmettere ai suoi ragazzi la cattiveria giusta che ci vuole contro la corazzata di Gasperini. Il tutto viene macchiato in maniera assurda dalla gestione dell’episodio finale, in seguito al quale Ancelotti ha anche rimediato il cartellino rosso. “Un’offesa alla sua professionalità, a quella dei suoi calciatori ed alla società” come da lui stesso dichiarato al termine della gara. Ma l’atteggiamento che ha saputo instillare nella squadra lascia ben sperare in vista dell’altro scontro diretto imminente, quello di sabato in casa della Roma: se manterrà la verve con cui ha affrontato l’Atalanta, questo Napoli porterà certamente a casa un ottimo risultato determinante per il prosieguo della stagione.
Giuseppe Migliaccio
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