Sarri-Mihajlovic, a parti invertite. Immaginate il tecnico di Figline sulla panchina del Milan e il “sergente” serbo su quella del Napoli? Non è fantacalcio, ma un’ipotesi che quest’estate poteva davvero accadere. Sarri con la tuta rossonera e Mihajlovic con la cravatta griffata SSC Napoli. E già. Perchè alla fine dello scorso campionato, quando il destino di Inzaghi era ormai già segnato e quello di Benitez sempre più vicino a Madrid, Berlusconi e De Laurentiis pensarono proprio a loro due.
Solo che inizialmente entrambi pensavano a quello che poi sarebbe finito per diventare l’allenatore dell’altra squadre. De Laurentiis era rimasto affascinato dalla nomea di “sergente di ferro” che Sinisa Mihajlovic si era riuscito a creare alla Samp. Una squadra quadrata, tosta, come si suol dire con carattere. E il presidente azzurro, un po’ deluso dall’ultimo Napoli di Benitez, aveva cominciato a farci più di un pensierino. Dall’altro lato anche l’Empoli di Sarri attirava le attenzioni delle big. E con un Inzaghi di fatto già esautorato dei suoi poteri, la dirigenza del Milan pensava proprio al toscanaccio in tuta per iniziare la sua ennesima rifondazione.
Poi però l’infatuazione non si trasforma in amore. Mihajlovic viene accantonato nelle preferenze del Napoli. Si parla di un rinnovo con Benitez, ma la mancata qualificazione Champions e soprattutto le sirene del Real Madrid portano a conclusione il biennio di Rafa. Spunta il nome di Emery, fresco vincitore dell’Europa League col Siviglia, il quale però rifiuta il Napoli. Così De Laurentiis punta su Sarri, incassando nel frattempo un altro no da Montella durante le trattative col toscano.
Già, Sarri. Proprio lui, l’avevamo dato vicino al Milan. Convince il presidente Berlusconi dal punto di vista calciastico ma non, dicono i più maliziosi, dal punto di vista politico. Troppo ingombrante il suo essere di “sinistra”, troppo inadatto per un uomo che ha costruito la sua carriera politica anche e soprattutto in contrapposizione alla “sinistra”. Forse solo suggestioni di qualche malpensante. Fatto sta che Sarri al Milan non ci va. Come Mihajlovic al Napoli.
Scherzo del destino, entrambi i tecnici, finiscono per firmare con l’altra squadra. Sarri al Napoli, Mihajlovic al Milan. De Laurentiis dopo vari tentativi, dopo la suggestione Emery e la virata improvvisa su Montella, decide che forse è l’ora di dare una chance a quell’uomo in tuta che tanta aveva fatto bene ad Empoli. Berlusconi invece intravede nel piglio deciso e nel carattere forte di Sinisa il modo migliore per cercare di tirare fuori il Milan dal pantano di gioco e di risultati in cui si era ritrovato durante la gestione Inzaghi.
Il campo al momento sembra dare ragione alla scelta di De Laurentiis. Sarri ha portato il Napoli a duellare con la Juve per il vertice. Mihajlovic comunque, dopo un inizio incerto, sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Meno fronzoli e più pragmatismo. In attesa della sfida del San Paolo, con i due tecnici consapevoli che quest’estate, se le cose fossero andate in maniera diversa, la partita l’avrebbero vista dalla panchina opposta.
Giancarlo Di Stadio
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