Vero, anch’io sono sorpreso positivamente. La squadra è stata completamente rinnovata, eppure questi ragazzi si ritrovano in campo che è una meraviglia. Il merito maggiore è di Paolo De Crescenzo, che è già riuscito ad ottenere tantissimo dal gruppo. In questo è stato aiutato dal grande entusiasmo dei ragazzi e dal fatto che in acqua lottano su ogni pallone dal primo all’ultimo minuto. Però è ancora troppo presto per dare giudizi definitivi, aspettiamo che finisca il tour de force (Eurocup, Savona, Brescia, Posillipo, ndr) che l’Acquachiara affronterà da giovedì prossimo fino al 3 dicembre.
Buona cornice di pubblico alla Scandone per il derby con la Canottieri…
La cosa non può che farmi piacere, ringrazio i nostri tifosi che sono tornati a seguirci in gran numero dopo le due partite contro Roma Vis Nova e Lazio che non avevano fatto registrare una presenza confortante. Ma la cosa che mi ha colpito di più nel derby sono i progressi compiuti dalla Canottieri Napoli. Al di là della sconfitta, la squadra di Zizza continua in quella sua evoluzione tecnica che la sta portando ad accorciare il gap tra la formazione del Molosiglio e le altre squadre della massima serie che l’anno scorso l’hanno preceduta in classifica.
C’è qualcosa che è andato storto nel derby?
L’unico neo è l’assenza del nostro presidente, mia figlia Chiara. Ci teneva tantissimo ad essere presente al primo derby stagionale dell’Acquachiara ma impegni di studio l’hanno bloccata a Milano.
Non è facile trovare il migliore in acqua tra i biancazzurri che hanno vinto il derby. Qualche suggerimento?
No, sarebbe fuori luogo, mai come stavolta ha vinto il collettivo. Voglio sottolineare, invece, un altro aspetto positivo di questa squadra: il grande affetto che nel giro di pochissimo tempo si è creato tra i giocatori e coloro che ci seguono, il nostro “Mondo Acquachiara”. E’ nostra intenzione alimentare questo bellissimo rapporto con una simpatica novità rispetto alle precedenti stagioni: se De Crescenzo è d’accordo, una volta alla settimana la squadra si allenerà nella nostra piscina sociale del Frullone, che è un po’ il “covo” della tifoseria biancazzurra. Ciò permetterà ai nostri supporters di conoscere più da vicino i nuovi giocatori, che sono tanti. E’, nel nostro piccolo, quello che potrebbe avvenire se il Napoli Calcio, ad esempio, decidesse di allenarsi a Napoli invece che a Castelvolturno.
Fonte: acquachiarasport.com
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