Ribaltata la sentenza di primo grado del tribunale federale della Federnuoto per i giovanissimi pallanuotisti Massimo e Giampiero Di Martire, rispettivamente di 16 e 15 anni, che fanno ritorno al Circolo Posillipo. Papà Fulvio, ex pallanuotista dello stesso club rossoverde e della Canottieri Napoli, nello scorso ottobre aveva presentato al Posillipo una richiesta di nulla-osta per i figli, firmata nel 2014 dal presidente Maurizio Marinella, per farli tesserare presso la Canottieri. Marinella, non più dirigente del sodalizio, non ricordava di aver firmato quel documento e aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. Presso la segreteria del circolo di Mergellina e della sede della Federnuoto campana si presentarono i carabinieri per acquisire i documenti. Il Posillipo, non riconoscendo l’autenticità della firma in calce al documento di svincolo, si opponeva al trasferimento dei giocatori. Di parere contrario in un primo momento il tribunale federale, che dava il via libera per il passaggio di Massimo e Giampiero Di Martire alla Canottieri. Massimo, inserito nella rosa della prima squadra, ha già giocato alcune partite con la prima squadra in serie A1 ed è stato convocato dal commissario tecnico della nazionale giovanile Alessandro Pesci per il collegiale in programma presso la piscina della Canottieri domenica 13. Il Posillipo ha presentato ricorso e, alla luce della documentazione e delle indagini dei carabinieri, il tribunale federale ha ribaltato la prima sentenza ritenendo nullo il nulla-osta e obbligando i due giovani Di Martire a tornare a giocare con i colori rossoverdi. «Massimo e Giampiero ha detto il presidente del circolo posillipino Bruno Caiazzo si sono presentati al circolo accolti con grande entusiasmo dai ragazzi e dallo staff tecnico. Il loro impiego nel massimo campionato o in quello giovanile spetterà solo al tecnico che valuterà le loro condizioni atletiche e tecniche. È chiaro che non vi è nessuna preclusione nei loro confronti». Termina così una vicenda molto intricata che aveva coinvolto i due prestigiosi circoli napoletani, passando attraverso gli uffici della Procura della Repubblica a Napoli e quelli della Federnuoto a Roma.
Fonte: Il Mattino
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