Zvonimir Boban conta 251 presenze e 30 gol nel Milan, con cui ha vinto 4 scudetti, una Champions League a una Supercoppa dal 1992 al 2001. Da capitano della Croazia ha partecipato ad un Europeo e a un Mondiale. Attualmente è commentatore per Sky Sport.
La Juve è a +8 sulla Lazio: ormai corre da sola per lo scudetto?
«Sembra proprio di sì. Quest’anno speravo e credevo che il Napoli potesse recitare un ruolo più importante, purtroppo la penalizzazione anche psicologicamente ha inciso, allontanando forse dalla testa di calciatori e dall’ambiente la missione da compiere. Inter e Milan stanno portando avanti progetti strani che non riesco a comprendere sino in fondo, sicuramente lontani da quello che le due società rappresentano. Anche la Lazio sta facendo bene, analogamente dicasi per la Fiorentina e per lo stesso Napoli. Ma, evidentemente, non basta».
Molto più interessante la corsa alla qualificazione in Champions, aperta ad almeno sei squadre.
«La lotta è alla pari, ormai c’è anche la Roma che è un altro cantiere aperto, avendo cambiato quest’anno 5-6 giocatori. Ha una rosa con tanta qualità, ha trovato un equilibrio difensivo maggiore e, con i risultati positivi, pure quelle motivazioni di cui hanno bisogno alcuni giocatori importanti, per ragioni di età o di carattere. Nella Lazio c’è una bella atmosfera, c’è equilibrio sia in società che in squadra, c’è un ottimo allenatore come Petkovic, ma la squadra che mi ha impressionato di più, per come gioca, è la Fiorentina».
C’è, secondo Boban, una favorita?
«Difficile dirlo. Pensavo che il Milan potesse rimontare facendo un filotto di risultati positivi, pur non avendo la qualità del passato. Aveva ritrovato equilibrio ed entusiasmo, ma la battuta d’arresto con la Roma è stata tremenda: ha smascherato in un sol colpo tutte le sue debolezze. Per i due posti in Champions la lotta è aperta, con il Milan più indietro; il Napoli ha un leggero vantaggio perché ha mostrato, nonostante tutto, maggiore continuità rispetto alle altre».
La possibile fine del ciclo Mazzarri ha inciso sul rendimento recente del Napoli?
«Non ho questa sensazione. Mazzarri ha fatto capire, in alcune interviste, che potrebbe esserci questo allontanamento. Ha sbagliato a fare queste dichiarazioni, possono aver condizionato i calciatori. Tuttavia lui è la guida ferma del Napoli, la squadra lo segue ed è con lui. Gli azzurri danno sempre tutto quello che hanno, lo stesso dicasi per l’allenatore. L’unica cosa che è mancata al club è stata quella di volare alto, di imporre maggiormente ai giocatori di pensare un po’ più in grande. Non facendolo non si è capita sino in fondo la potenzialità della squadra e forse anche per questo ora fa fatica».
Il mercato può cambiare gli equilibri: il Napoli di cosa ha bisogno?
«Il Napoli ha già una buona struttura, servirebbero tuttavia tre rinforzi. Manca un giocatore che in mezzo al campo imprima un cambio di ritmo, uno che dia qualità e creatività ad un reparto ordinato e fisico. Non è un caso che spesso Hamsik sia costretto ad abbassarsi per dare un po’ di imprevedibilità alla manovra».
E gli altri due acquisti?
«Un difensore importante, poi occorre anche una punta centrale che possa sbloccare certe gare chiuse, visto che Cavani, che sta facendo cose straordinarie e che può vincere la classifica dei cannonieri, può agire anche da seconda punta».
Al Napoli saranno restituiti i due punti di penalizzazione?
«Lo spero perché trovo questa decisione assurda, strana e incomprensibile. Le regole vanno rispettate, sia chiaro, ma non si può dare credito a scatola chiusa a quello che ha detto un calciatore. In questo contesto tutti possono rischiare se qualcuno li coinvolge. Cannavaro e Grava non sono da punire, neanche il Napoli lo è. Per di più è un assurdo farlo a campionato in corso».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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