NAPOLI – Un altro weekend di astinenza e sofferenza, una giornata di pausa e poi di nuovo in campo per centrare, finalmente, l’obiettivo: tornare al più presto a respirare l’aria della squadra, del calcio vero. Ma soprattutto provare a essere tempisti: perché d’accordo il campionato, ma Juan Camilo Zuniga e Christian Maggio puntano dritti e decisi alla finale di Coppa Italia. C’è da scommetterci: il 3 maggio non è lontano. Ma neanche troppo vicino. Forza e coraggio.
IL TORMENTONE- E allora, si sa: tutte le strade portano a Roma. Ma unica è quella che porterà alla notte dell’Olimpico, già vissuta e già goduta a pieno da entrambi, nel 2012, ma decisamente da ripetere: certe emozioni non stancano mai. Bene, cosa resta? Provare a rispondere a due delle domande più gettonate del momento: Zuniga quando rientra? E Maggio come sta? Tormentoni, leit-motiv di mattinate, pomeriggi e serate di calcio da bar dello sport tinto d’azzurro: semplice curiosità o maledetta nostalgia, chi può dirlo, fatto sta che il popolo s’informa a raffica sulle condizioni dei due esterni, reduci da periodi non proprio fortunati.
L’ATTESA- Con ordine. Juan Camilo Zuniga, da sei mesi assente da ogni tipo di gara ma discretamente partecipativo nel mondo virtuale attraverso gli immancabili social network, è guarito. Recuperato dopo l’intervento di ottobre 2013 al ginocchio destro e ormai in gruppo, a lavorare insieme con tutti gli altri, da dieci, facciamo quindici giorni. Il rebus: quando sarà convocato? Dipende esclusivamente da Rafa. Sì, il tecnico lo ha detto e ripetuto: quando il colombiano, ballerino provetto, ritroverà il ritmo, e dunque una condizione che possa coniugarsi senza patemi alle esigenze della competizione, allora sarà aggregato ai colleghi. Domenica con la Lazio? Non è escluso, ma neanche è certo e certificato: tutto dipende dall’evoluzione della settimana che, per il Napoli, comincerà oggi con il primo allenamento al centro sportivo di Castelvolturno.
LAVORO DURO- Anche Zuniga, infatti, ieri ha goduto della giornata di riposo concessa da Benitez dopo la trasferta di Parma: niente lavoro, per lui, mentre domenica mattina, nonostante il resto della truppa fosse in Emilia in attesa della notte di campionato, era regolarmente al campo insieme con Radosevic e qualcun altro a sgobbare a caccia della condizione. E dunque a sudare per accelerare il processo strumentale al rientro.
LA MARATONA- Diverso, invece, il discorso relativo a Maggio, assente da sette partite (cinque di campionato e due di Europa League). Dire che sia reduce da una stagione jellata è dire davvero molto poco: prima l’intervento al menisco sinistro, a settembre, e poi, a ridosso della trasferta di coppa con il Porto, il secondo stop per uno pneumotorace causato da uno stop di petto in allenamento. Per rivederlo in gruppo servono ancora una decina di giorni: a Pasqua e dintorni, diciamo così, in modo da consentirgli di recuperare al meglio in vista della volata finale e, soprattutto, della finale di Coppa Italia con la Fiorentina. Per il momento, Maggio sta seguendo un programma differenziato e una tabella individuale: anche in questo caso le variazioni del lavoro saranno condizionate dagli sviluppi quotidiani.
Fonte: Corriere dello Sport
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