Camilo Zuniga sarebbe dovuto partire lunedì sera da Malpensa, insieme con gli altri sudamericani, tra cui i compagni di squadra, Lavezzi e Fernandez, nonché i connazionali Armero dell’Udinese, Yepes del Milan Cuadrado del Lecce. Si erano dati appuntamento in aeroporto, destinazione Buenos Aires e poi da lì raggiungere Barranquilla, la capitale dell’Atlantico, dove venerdì sera si giocherà Colombia-Venezuela. Ma, il jolly delle corsie esterne del Napoli, ha chiesto alla federazione colombiana ed al ct Leonel Alvarez di essere dispensato dal primo impegno per problemi familiari. Richiesta prontamente accolta. La moglie Angelica, tra oggi e domani darà alla luce Sofia, la primogenita. E Camilo non se la sentiva di lasciare da sola la compagna della sua vita. Né mancare ad un evento così atteso. Così Zuniga è rimasto a Napoli aspettando che nasca la figlia in una clinica napoletana e poi mettersi in viaggio per il Sudamerica. «Partirò appena dopo il parto. Conto di essere in Colombia tra sabato e domenica. Non vorrei perdermi la sfida con l’Argentina dei miei amici Lavezzi e Fernandez» , ha detto al telefono al commissario tecnico Alvarez che stima Zuniga quasi quanto Mazzarri. Il colombiano, infatti, è il classico uomo-spogliatoio. Scherza con tutti. Si dà da fare in campo se vede un compagno in difficoltà. Ascolta e mette in pratica tutto quello che gli viene chiesto dall’allenatore. E sa adattarsi in più ruoli. In nazionale agisce da esterno destro di centrocampo o di difesa. Nel Napoli, invece, a destra di centrocampo o anche a sinistra, grazie all’addestramento di Mazzarri. Ma soprattutto all’opera di convincimento portata avanti dal tecnico con il calciatore.
Zuniga, all’inizio della sua avventura a Napoli, poco gradiva essere impiegato sull’altra corsia. Poi, con il tempo, non solo ha eliminato certe finte di troppo, ma si è convinto ad esibirsi anche dall’altro lato tanto da essere uno dei motivi di orgoglio dell’allenatore che proprio di recente lo ha elogiato per la prova offerta in casa del Bayern. «Non meritava di essere espulso e fino a quel momento era stato tra i migliori. Certi giudizi sono stati influenzati da quel cartellino rosso».
SOFIA NAPOLETANA – Sia lui che Angelica hanno voluto che Sofia nascesse a Napoli. Ormai Zuniga e la moglie si sono integrati totalmente nella città. Escono con gli altri sudamericani per lo shopping. Organizzano cene. Non disdegnano di fare gruppo con gli italiani. Insomma si è creata un sintonia forte all’interno dello spogliatoio e questa grazie anche ai frequenti scherzi che fa e riceve Camilo Zuniga.
Il colombiano è maturato tanto sul piano tecnico. Lo scorso anno realizzò due gol fondamentali: uno al Catania che valse tre punti ed un altro all’Inter che valse la certezza aritmetica della qualificazione in Champions. Quest’anno, invece, ha realizzato la rete che ha fruttato la vittoria del trofeo di Palma di Maiorca su assist di Santana. Il 14 dicembre compirà ventisei anni. Con il Napoli è legato fino al 2014 ma quantoprima prolungherà anche lui perché vorrebbe dedicare alla piccola Sofia qualcosa di importante.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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