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Zuniga: “Non ho ritardato il recupero in vista dei Mondiali. Spero di andare in Brasile assieme a Falcao”

Non sta nella pelle e non fa niente per nasconderlo. Ma, ci mancherebbe altro: la fame è davvero agli eccessi dopo quei maledetti 220 giorni di stop. Ora pensa solo a quel giorno che arriverà, nemmeno troppo lontano. Anzi, parecchio vicino, se rapportato all’interminabile periodo in cui s’era dovuto accontentare di fare da spettatore. Una vera tortura per uno come lui. Sabato 14 giugno ecco Colombia-Grecia, la prima del gruppo C (ore 13) e Juan Camilo Zuniga non mancherebbe per nulla al mondo. Ma prima le due amichevoli con Senegal (ieri) e Giordania (6 giugno), prima cioè di fare sul serio.

LA FEDE. «Non ho mai perso la fede» non perde occasione per ribadirlo, stavolta al portale colombiano El Espectador. «Ho lavorato come un matto per recuperare. Anche di notte. Cercando l’aiuto di Dio, col quale spero di essere fra i 23 che faranno il Mondiale. Sarebbe un privilegio per me, dopo essere stato convocato dal ct. Ma era questo il mio sogno» . Un sogno che ha polarizzato tutte le energie del trottolino “ambifascia”, per il quale s’è dato anima e corpo, anche facendo scelte impopolari, come quella di andare sotto i ferri proprio all’indomani del (faraonico) rinnovo di contratto. Rischiando poi di seguire i Mondiali dal divano, tenuto conto che è riemerso “solo” sette mesi dopo l’operazione di pulizia al ginocchio.

IL RECUPERO. Giusto in tempo per giocare un paio di spezzoni di partita col Napoli (con qualche segnale d’insofferenza) ma facendo pure intendere di essere sulla strada giusta per il pieno recupero. «Ho ritardato col recupero? Sono state decisioni prese di comune accordo con il mister e lo staff sanitario. Il ginocchio alla fine ha risposto bene, anche se è stato difficile gestire lo stress e mantenere la calma. Visto che il tempo volava e volevo essere pronto per il Brasile. Con Falcao (anche per lui grave infortunio al ginocchio nel gennaio scorso, ndc) poi c’è un sostegno reciproco, è un calciatore fondamentale per noi» . Ora a Camilo non resta che mettere a punto una condizione-mundial e farsi poi trovare pronto per la nuova stagione azzurra. E con rinnovato entusiasmo, anche per rifarsi di tutto quel tempo perduto.
Fonte: Corriere dello Sport

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