Walter Mazzarri gli ha cambiato la vita. La vita sportiva, chiaro. Perché questo colombiano classe 1985 si è scoperto esterno multiuso solo dopo l’arrivo a Napoli del tecnico di San Vincenzo. Juan Camilo Zuniga è un pilastro di questo Napoli e in queste ultime stagioni ha fatto qualsiasi cosa pur di essere utile agli azzurri: è un destro naturale, ma ha giocato più spesso a sinistra che sulla sua corsia ricoprendo in caso di necessità persino il ruolo di vice-Lavezzi.
Un tuttofare che ce ne ha messo un po’ prima di far capire che gli 8,5 milioni pagati al Siena nell’estate del 2009 non erano proprio buttati via. Anzi. Ora che il suo contratto vede la scadenza (30 giugno del 2014) c’è la fila per strapparlo al Napoli. Calleri, il manager, chiede un ritocco sostanzioso dell’ingaggio. Il ds Bigon ci sta pensando su. Da ieri persino la Juventus si è messa alle sue calcagna, cercando di strapparlo alla Roma che per prima ha allungato le mani su Camilo. Quest’anno per 29 volte è partito titolare e solo in quattro circostanze è stato fuori per scelta tecnica. Eppure la sua storia azzurra inizia nel peggiore dei modi, perché è involontario protagonista della sconfitta di Palermo alla prima di campionato 2009/10 provocando un fallo da rigore su Cavani (toh, ironia della sorte).
A Napoli arriva con le vesti del difensore, ma qui impara a fare qualsiasi cosa. Non è un caso che per un tipo del genere, con la sua umiltà e duttilità tattica, tutti siano pronti a fare follie.
Eppure l’inizio fu una tragedia greca anche a causa di una ferita al piede che lo perseguitò per mesi. L’altra giustificazione è il ruolo, visto che l’ex terzino del Siena veniva considerato come un doppione di Maggio. L’esordio a sinistra, il 22 novembre del 2009, con la Lazio perché Aronica era squalificato. E l’allenatore iniziò le sue particolari esercitazioni tattiche. «Sono certo che può fare bene pure lì: i compiti di un esterno sono sempre gli stessi, cambia poco da una fascia all’altra». Aveva ragione Mazzarri. E così il colombiano è riescito a far diventare un ricordo sbiadito Freddy Rincon, l’ultimo suo connazionale a vestire la maglia azzurra prima di lui.
In Colombia è un mito, un passo indietro ovviamente rispetto a Radamel Falcao Garcia, El Tigre, il bomber appena passato al Monaco: insieme hanno portato la loro nazionale fino al quinto posto nel ranking Fifa (ad appena un punticino dall’Italia) e a un passo dal Mondiale 2014. La Colombia con Zuniga procede spedita verso la qualificazione, che rinnoverebbe i fasti in chiaroscuro della generazione di Valderrama e del portiere Higuita.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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