Il pretoriano di Mazzarri ha un gran bel destino: con la maglia del Napoli fa i cross per il Matador Cavani, con quella della Colombia, a un tipo che si chiama Radamel Falcao detto el Tigre. In pratica i due uomini d’oro del prossimo mercato, i due bomber corteggiati da tutta l’Europa che può permettersi di pagare dai 50 milioni in su.
Camilo Zuniga ha pure un’altra caratteristica: con la Colombia gioca da terzino destro e con il Napoli da esterno sinistro. In entrambi i casi, è uno di quelli insostituibili. Per Mazzarri è un titolare di ferro: talmente blindato che, in vista della gara con il Milan, il tecnico di San Vincenzo lo ha voluto tenere appositamente a riposo, per preservarlo nella supersfida del Meazza. In una gara in cui fronteggerà uno tra Abate e De Sciglio ma dove dovrà stare attento alle incursioni di Boateng e di Niang. Non sarà una gara semplice per uno come lui ormai abituato a fare quella fascia, la sinistra, all’infinito. Nel tempo, è divenuto uomo di fiducia totale di Mazzarri: tant’è che il tecnico azzurro ha posto come condizione fondamentale per il Napoli che verrà il rinnovo del contratto del colombiano che scade nel 2014. Calleri, il suo procuratore e il ds Bigon ne parleranno a inizio maggio.
Titolarissimo, sempre presente in Champions tranne con il Manchester City. Un amore quello con Mazzarri che non è sbocciato a prima vista: contro il Bologna, il 18 ottobre del 2009 l’allenatore del Napoli lo spedì dritto in tribuna. Era costato 8,5 milioni di euro appena sei mesi prima e fino ad allora aveva deluso un bel po’. Certo, qualche alibi pure lo aveva, per prima cosa a causa di una ferita a piede che lo ha tartassato per l’intera prima stagione.
L’altra giustificazione è il ruolo, visto che l’ex terzino del Siena era un doppione di Maggio. Stesso piede, stessa fascia. Qui l’intuizione di Mazzarri che pur di non depauperare l’investimento estivo decise di proporgli il cambio di fascia. E lui la decisione di giocare da «piede invertito», come si dice in gergo, non l’ha presa facendo i salti mortali. Soprattutto per il timore di perdere il treno della nazionale colombiana. Invece, grazie alla sua duttilità e alla sua enorme intelligenza tattica, anche nel ruolo di esterno a sinistra, di maratoneta della fascia, Zuniga ha davvero sorpreso tutti. «All’inizio quando giocavo a sinistra ho avuto delle difficoltà, non tanto da un punto di vista offensivo ma difensivo. Devo ringraziare il mister che mi ha insegnato i trucchi del mestiere», ha ammesso il colombiano.
E Mazzarri quasi non ci pensa più a piazzarlo su quel lato del campo dove è cresciuto prima nel Nacional di Medellin e dove poi si è consacrato nel Siena: neppure quando dall’Udinese è arrivato il gemello di fascia, Pablo Armero. Anche lui colombiano, piede sinistro. Niente da fare: Zuniga è divenuto la prima scelta e Armero la sua riserva. L’erede della generazione di Valderrama e del portiere Higuita è la spina dorsale del Napoli che ha il secondo posto e il ritorno in Champions oramai a portata di mano.
L’esterno multiuso del Napoli quest’anno è già a quota 26 presenze: solo tre saltate per infortunio e solo due volte fuori per scelta tecnica (con Sampdoria e Udinese). Mazzarri a uno come lui forse lo farebbe giocare anche al posto di De Sanctis.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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