Perché Camilo non si sbriga? Perché non si è risolto tutto, già da tempo, casomai con la classica stretta di mano? Perché le cose (come sono adesso) sembrano ancora in una fase di stallo che darebbe a pensare tutto e pure il suo contrario? Beh, perché anche questo è il calcio (del dopo-mercato). Si riflette, si traccheggia, si medita e si fa la mossa aspettando la contromossa.
Il tocco e il ritocco, come diceva l’immenso Principe. Partite sullo scacchiere delle contrattazioni che a volte paiono interminabili, che a volte costituiscono l’humus più consono alla crescita dei “rodo dentro”. Come peraltro è successo non molto tempo fa, protagonisti prima Mazzarri e poi Cavani, i cui reality show estivi hanno generato non poche ambasce.
RESTA? – Ma allora Zuniga resta? Più passa quel tempo che già pare infinito e più la querelle (così com’era partita) va ad assumere i connotati della lieta novella. Perché stavolta il tira e molla fra l’entourage del calciatore e la società, pare destinato ad una felice e soddisfacente composizione delle parti. Un lieto fine che, se si concretizzasse di qui a poco (auspicabilmente al rientro alla base dopo la parentesi in nazionale) renderebbe tutti compatti su di un sol fondamentale fronte: Zuniga meglio (ri)trovarlo che perderlo.
Anche se c’è stata qualche scintilla con i tifosi, anche se ci sono stati qui pro quo per qualche atteggiamento poco limpido. Ma poi, allo scandire del fatidico nome, quello della Juve, lui ha saltato. Durante Napoli-Galatasaray, ripetendo il gesto più volte. Un gesto di sicuro conciliante, che ha alla fine ha fatto tornare la lancetta sul “bello”.
GLI SCONTENTI – Felici e contenti se le cose dovessero andare in questo modo. Ma, al di là dell’auspicato lieto fine in casa-Napoli, c’è più di un pretendente che (in questo caso) resterebbe con in mano un pugno di mosche. Cioè, se non infelice almeno scontento. Trattasi naturalmente dei bianconeri, che sul colombiano “multifascia” hanno posato gli occhi (e le mire) da un bel pezzo. Con tanto di proposte. Jolly di corsia, duttile e completo, nonché estremamente gradito a Conte, Zuniga garantirebbe un ulteriore perfezionamento degli equilibri di squadra.
Ecco perché Conte e Marotta non se lo vorrebbero far sfuggire e, casomai, accaparrarselo alla fine del campionato a parametro zero dopo averci riprovato a gennaio. Com’è successo con Llorente, come è poi successo al Napoli con Campagnaro (a proposito, si sa che Zuzù farebbe anche la felicità di Mazzarri, ma in questo caso la “mission” sarebbe ancor più impossibile).
SEGNALI – Fermi però! Il Napoli s’è messo a vigilare per bene, e di sicuro non lascerà niente di intentato. Il presidente e Bigon non hanno alcuna intenzione di farsi sfuggire un calciatore ancora in crescita esponenziale a 27 anni, e lo stesso Benitez ha confermato di essere stato (molto) favorevolmente colpito dalle doti del sudamericano. I tifosi stanno facendo dietrofront e Zuniga perciò va spedito verso il plebiscito di consensi.
C’è stato un incontro nei giorni scorsi fra la società ed il manager Riccardo Calleri, c’è stato un chiaro rilancio sull’ingaggio (sino a superare i 3 milioni e mezzo con i bonus) che non può lasciare indifferente di certo il destinatario, e che farebbe passare in secondo piano la proposta della Juve. Un chiaro segnale. Di replicanti del conteso cursore non ce ne sono poi tanti in giro. Ancora un po’ di tempo, please, per mettere nero su bianco. Per prolungare quel contratto in scadenza (2014), possibilmente per altri quattro anni. Intanto, anche il calciatore lancia segnali verso il futuro. Colorati d’azzurro e all’apparenza inequivocabili. Lo fa dalla Colombia (dov’è impegnato con la Nazionale e dove ha battuto l’Ecuador). «Il mio futuro? Sono al Napoli da cinque stagioni, sto facendo bene e spero di disputare un buon campionato», così Zuniga al quotidiano El Colombiano: «Questo sembra essere proprio il nostro anno, e noi vogliamo fare una grande stagione». Così lontano, ma anche molto più vicino.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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